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30/03/06    Ritardi e anticipi.
Come noto noi siamo sempre in ritardo rispetto all'Europa. Normalmente siamo sette ore indietro ma, con l'avvento dell'ora legale, questa settimana siamo sfasati addirittura di 8 ore. Praticamente abbiamo soltanto un terzo della giornata a disposizione per colloquiare con la nostra patria. Fortunatamente anche noi cambieremo l'ora questo fine settimana. A proposito di patria, una volta tanto siamo in anticipo rispetto agli italiani. Infatti abbiamo già votato! Non riveleremo mai il nostro voto, neanche sotto tortura, ma noi rientriamo tra i pochi italiani che pur non essendo residenti all'estero possono votare lo stesso, seguendo la stessa procedura. Abbiamo infatti ricevuto per posta le schede elettorali con due buste, una anonima dove inserire le schede garantendo la segretezza del voto e l'altra più grande autoaffrancata e autoindirizzata al consolato di appartenenza (il nostro è a Miami) che contiene la busta anonima e la ricevuta del certificato elettorale, che così dimostra che abbiamo votato. Naturalmente bisogna fidarsi che la busta arrivi in tempo (entro il 6 aprile) e che nessuno apri le buste durante il viaggio ed all'arrivo. La cosa che dispiace è che nei seggi elettorali esteri (per noi quello del Nord America) non si presentano esattamente gli stessi partiti che avremmo trovato a Roma. Ad esempio, il centrodestra presenta i simboli dei 6 partiti principali, il centrosinistra presenta una sola lista, quella di Prodi. Chi voleva dare il voto a Di Pietro, Rutelli, Bertinotti, dovrà votare per forza Prodi. Chi vuole ne potrà trarre delle interessanti considerazioni.
Questa settimana 8 ore di differenza.


29/03/06    La bella stagione.
Forse questa è la volta buona. Le giornate stanno diventando sempre più calde e soleggiate. Forse, finalmente, è arrivata la bella stagione. Io ne ho subito approfittato per tirare fuori il cavalletto e la macchina fotografica e scattare una foto panoramica del nostro residence. Il prato non è ancora cresciuto ma sta velocemente colorandosi di verde. Abbiamo anche acceso l'aria condizionata fresca, mentre quella calda ha funzionato fino a ieri sera. Francesca non si trattiene più: vuole stare sempre fuori a vedere i "baby" o il "miao" che sarebbe il cane (fa ancora un po' di confusione). Ormai sa scendere e salire le scale da sola, senza l'aiuto di nessuno. E' già difficile convincerla a tenersi vicino la ringhiera, figurarsi se accetta una mano! Il problema è che ci mette anche venti muniti per fare 15 scalini, meno male che non abbiamo mai fretta. Le piacciono i bambini e sta imparando a condividere i giochi. Soprattutto i maschietti sono i suoi preferiti, perchè probabilmente non li considera rivali, hanno interessi diversi ed evidentemente sono più interessanti. Il suo preferito sta diventando Luca (che ha la sua stessa età). Sono tenerissimi quando si prendono mano nella mano e fanno la passeggiata. Quando vanno nei centri commerciali, invece, si scatenano e ci vogliono quattro persone per tenerli sotto controllo.

Clicca sulla foto per vedere il panorama a 360°.


27/03/06    Malizia.
Ieri è stato il compleanno di Frank X. Loconto. Tantissimi auguri al nostro simpaticissimo "cugino" americano, che è ancora sulla cresta dell'onda. Sono ormai più di 50 anni che lavora nel mondo dello spettacolo e ancora produce dischi (ha anche vinto un Grammy qualche anno fa), canta, suona, presenta show televisivi. Insomma è uno che non passa inosservato. Francesca è una delle sue fans più affezionate. Le piace sempre ascoltare i suoi dischi, quando era più piccola non riusciva ad addormentarsi se non ascoltava la sua voce. Anche quando ci siamo incontrati a Natale, Francesca lo cercava sempre chiedendo "Mi ami?". A proposito, ogni giorno che passa è sempre più maliziosa. Se vuole qualcosa è capace di darti un bacio appassionato, di quelli che ti lasciano senza fiato. Oggi, quando sono rientrato dal lavoro, mi è corsa incontro, mi ha baciato e si è affrettata a togliermi gli anfibi, perchè voleva indossarli lei e nasconderci le bambole. Ormai articola frasi complesse, come "Mamma mi apri?" oppure "Voglio entrare" oppure "mi dai un'altro?". In genere, comunque, ripete ogni frase che ascolta e memorizza perfettamente. A parte quando andiamo nei centri commerciali, in genere è piuttosto ubbidiente e collaborativa. Ci sono bambini che non sopportano il cambio del pannolino o dei vestiti, invece con lei sono operazioni tranquillissime. E' sufficiente dirle che è ora del cambio e lei corre in camera e aspetta davanti al fasciatoio. Conosce le relazioni di parentela, sa dire ad esempio chi è la moglie di un certo zio, e sa anche che papà e Piero sono la stessa persona, ma preferisce chiamarmi papà. Non vediamo l'ora di osservare le sue reazioni quando finalmente potrà incontrare tutti i nonni e gli zii, che per ora vede soltanto attraverso il monitor del computer.

Francesca sognante.


25/03/06    Ristoranti.
Stasera, come quasi tutti i sabato sera, siamo usciti. Siamo andati a mangiare il pesce in uno dei pochissimi ristoranti di Huntsville che prevedono "seafood" nel loro menù. Soliti italiani, ci siamo fatti subito riconoscere. Eravamo 6 adulti e 4 bambini che non sono passati inosservati. Chissà perchè, gli altri tavoli sono sempre più silenziosi e tranquilli del nostro. Normalmente per le ordinazioni gli americani ci mettono tre secondi: il nome del piatto e il livello di cottura della carne. Noi ci mettiamo almeno 20 minuti, prima per capire quali ingredienti ci sono in ogni piatto e poi per fare l'elenco degli ingredienti che non ci piacciono e che bisogna togliere dal piatto che abbiamo scelto... Gli italiani si riconoscono anche perchè si portano i figli dietro, e i bambini italiani si fanno certamente sentire. Un'altra cosa che è assolutamente standard, per qualsiasi tipo di locale, è il fatto che ad ogni bambino vengono dati, appena arrivati, un foglio di carta da colorare (dove di solito viene riportato anche il menù per bambini) e tre pastelli di cera, di cui uno è sempre il giallo, che risulta inutile perchè è troppo chiaro e non si vede nulla e gli altri due sono il blu e il rosso. Comunque, normalmente, Francesca dopo tre secondi straccia e butta a terra il foglio di carta, mentre Luca, il figlio di Adele, si mangia i pastelli di cera. Anche i seggioloni, detti "highchairs", sono sempre gli stessi, di legno. Ne devono avere a centinaia perchè non è mai capitato che li avessero finiti. Ogni volta, quando andiamo via, lasciamo un vero e proprio campo di battaglia: bottiglie di ketchup versate sul tavolo, bicchieri rotti, saliere svuotate, bustine di zucchero sparse ovunque sul pavimento, laghi di acqua mista a limonata, pepe e Coca Cola sulla moquette (immancabile). Ma ovunque andiamo, alla nostra uscita, ci salutano sempre con sorrisi a trentadue denti. Non ho ancora capito se è perchè paghiamo bene (con laute mance, dovute ai sensi di colpa per il disastro provocato) o perchè finalmente abbiamo deciso di andarcene.

Un''immagine insolita di Nashville.


23/03/06    Integralismo.
Buon onomastico a mio cognato Oto e buon compleanno in ritardo (era il 20) alle cugine Arianna ed Anna Maria. Non so se si tratta di una prerogativa dell'Alabama o se sia un fenomeno diffuso in tutti gli Stati Uniti, ma qui la gente ci crede veramente nello scontro di civiltà, molti stanno vivendo il conflitto in Iraq, in Afghanistan, la guerra al terrorismo, come una vera e propria guerra di religione, una crociata del 21° secolo. Perchè affermo questo? Perchè in questo scenario post-11 settembre è diffuso ovunque, in televisione, sui giornali, sugli adesivi attaccati sulle automobili, il concetto che Dio benedice l'America, che gli Americani sono tutti uniti sotto la mano di Dio e chiunque voglia negare questo concetto è amico del diavolo. Anche in molti discorsi di Bush questo concetto è stato più volte ripreso, come se lui fosse stato mandato da Dio stesso su questo mondo per salvare le anime dei peccatori sotto l'egida della democrazia. E' esattamente lo stesso discorso, speculare, di quanto affermano gli integralisti islamici. L'integralismo cristiano non cattolico, da queste parti, è molto radicato nella società. Risulta così normale che molte e-mail d'ufficio abbiano come firma delle frasi estratte dal Vangelo, che esistano canali televisivi che trasmettono 24 ore al giorno prediche pastorali o che lanciano anatemi e profezie catastrofiche sulla imminente fine del mondo. Nei cartoni animati il cattivo non è più l'orco Shrek ma un mediorentale con la barba e la faccia di Bin Laden. Del resto, effettivamente, tutto questo può anche essere comprensibile. Dall'inizio del secondo conflitto in Iraq sono morti più di 2500 soldati americani, praticamente è stato quasi raggiunto lo stesso numero dei morti per l'attentato alle torri gemelle, mentre gli iracheni morti sono quasi 40.000. Tutto questo sacrificio di vite umane dovrà pure avere un senso o, se non ce l'ha, bisognerà inventarselo.

Un'altra foto di Nashville.


21/03/06    Primavera?
Qualcuno ha detto che siamo in primavera. A dire la verità dopo un primo assaggio di estate, siamo ricaduti in pieno inverno. Ha piovuto per due giorni consecutivi e la temperatura è drasticamente scesa nuovamente a livelli glaciali. Tutti gli alberi erano già in fiore, gli uccellini stavano già allestendo i loro nidi (uno, con tanto di uova, si trova proprio sulla porta della nostra vicina di casa) avevamo anche cominciato a sentire qualche cicala frinire e le zanzare (enormi) erano già ad aspettare dietro la finestra a leccarsi i baffi (se ce l'hanno), ed ora si rischia di rovinare tutto. Di primavera c'è soltanto il cosiddetto "Spring Break". Gli americani hanno la sana usanza di chiudere le scuole per una intera settimana in ogni stagione. Questa settimana è la volta della chiusura primaverile e tutti ne approfittano per andare in ferie. Da noi succede qualcosa di simile a Pasqua, che invece qui viene considerata una domenica come tutte le altre. Del resto, in una società multietnica come questa è più corretto (politicamente) festeggiare la primavera piuttosto che la Resurrezione di Gesù Cristo, (per i Cristiani) oppure il Passaggio dell'Agnello di Dio (per gli ebrei). L'unica festa religiosa che viene ancora celebrata è il Natale, ma ormai sempre di più viene anch'essa considerata una festa laica in cui non ci si augura più "Merry Christmas" ma "Season's Greetings" e il simbolo non è più Gesù Bambino o al limite il Vescovo San Nicola (Santa Claus) ma un vecchio bonaccione colorato di rosso simbolo della Coca Cola.

Francesca spettinata e sorpresa.


19/03/06    Festa del papà.
Seconda festa del papà per me e seconda festa del papà passata ad Huntsville. Oggi è stata la mia giornata. Sono stato coccolato dalle mie donne e la cosa mi è piaciuta molto. Stamattina, appena sveglio, ho trovato la casa tappezzata di manifesti dedicati a me, una letterina e due regali, un maglione e il treppiede per la macchina fotografica. Poi a pranzo ho trovato un bel piatto abbondante (con bis) di lasagne e la sera una ottima pizza fatta in casa. La letterina è stata molto bella, Francesca mi ha detto che sono il papà migliore del mondo e ogni tanto fa piacere sentirselo dire. Non sono ancora abituato ad essere festeggiato in questo giorno. Tra l'altro qui in America non è neanche festa, che se non sbaglio è il 17 giugno. Ma noi siamo italiani e così abbiamo festeggiato oggi. Naturalmente rinnovo gli auguri anche al mio papà, al mio suocero e a tutti i papà del mondo, compreso chi sta per diventarlo. Ah, dimenticavo, oggi è anche San Giuseppe, quindi tanti auguri a tutti i Giuseppe, tra i quali mio cognato, i nostri cugini di Ariano, quello di Milano e Giusy, l'amica di Gianna, che con la sorella Emiliana è una nostra affezionata lettrice.

Ho subito provato il treppiede e l'autoscatto.


18/03/06    Nashville.
Una bella giornata di sole, anche se un po' fresca, ci ha invogliati a prendere l'auto e ad allontanarci dalla solita Huntsville. Andando verso nord per quasi un paio d'ore, nel cuore del Tennessee, si trova la famosissima città di Nashville. Non avremmo mai potuto terminare i nostri tre anni in Alabama senza avere visto la capitale della musica country. Non era nostra intenzione fermarci a lungo quindi abbiamo soltanto fatto un giro per le strade del centro, gremite di locali dove l'attrazione primaria è la musica dal vivo. Purtroppo non siamo rimasti di sera e immagino che dopo il tramonto la città assume completamente un altro aspetto. Di giorno è piuttosto deludente, il centro consiste praticamente in un paio di strade, una parallela al fiume Cumberland e l'altra chiamata "Broadway" ad essa perpendicolare. Lunghe queste due strade ci sono tutti i locali, ristoranti e negozi di souvenir. Gli edifici hanno un colore caratteristico (rosso mattone che mi ha ricordato talvolta Manchester in Inghilterra). Sarebbe tutto anche carino se non fosse sovrastato da enormi grattacieli, anche interessanti ma un pugno nell'occhio nel panorama generale. Comunque è la musica che domina l'atmosfera cittadina, passeggiando per le strade si ascoltano a tutte le ore soltanto le ballate tipiche country e le canzoni di Elvis Presley che qui girò uno dei suoi film più famosi. Conclusione: non si può giudicare, avremmo dovuto passarci almeno una serata (senza Francesca) e farci un giro per tutti i locali bevendo birra e ascoltando buona musica, sarà per un'altra volta... forse.

Hard Rock Café di Nashville.


17/03/06    St. Patrick's Day.
Innanzitutto tanti auguri di buon compleanno (17 anni) alla cuginetta Jesica di Buenos Aires. Si ripete, come ogni anno, la ricorrenza di San Patrizio che è la festa degli Irlandesi sparsi per il mondo. Questo è il loro giorno e si fanno senza dubbio sentire e soprattutto vedere. Tutti vestiti di verde, sfilano per le strade delle città fieri delle loro origini. Naturalmente camminare tanto tempo fa venire sete, allora, al termine della parata, tutti di corsa nei pub a scolarsi fiumi di birra Guinness. Ovunque ci sono trifogli e il colore verde domina negozi e vetrine. La comunità irlandese è molto numerosa negli States, la vicina Georgia, per esempio, ne ospita più di un milione. Ma sono soprattutto simpatici e caciaroni (come si dice a Roma), fa piacere avere rapporti con loro. Anche nella famiglia di Gianna oggi si fa festa. Infatti sua sorella Patrizia festeggia l'onomastico. Tanti auguri a lei anche, e soprattutto, perchè sta per avvicinarsi all'evento più importante della sua vita: la nascita della figlioletta Martina. Mancano ancora un paio di mesi e scommetto che non sta più nella pelle. Bisogna stringere i denti ancora un pochino e poi... via a baciare quel fagottino che, se assomiglia alla mamma, sarà sicuramente simpaticissima! E noi non mancheremo all'evento...

Happy St. Patrick's Day!


16/03/06    Cosa ci manca.
Spesso i nostri amici e parenti dall'Italia ci chiedono cosa ci manca di più, naturalmente ad eccezione degli affetti. In generale le cose che mancano di più qui in Alabama sono tre: il cibo italiano, le relazioni sociali e alcuni oggetti particolari. Per quanto riguarda il cibo, più che mancare è eccessivamente costoso e di cattiva qualità. Infatti se si vuole evitare di mangiare le "squisitezze" americane, cibi quasi sempre già pronti, sono le materie prime, i prodotti freschi che scarseggiano e quando si trovano si fanno pagare cari. Mozzarelle fresche, ortaggi, frutta, sono un lusso. I biscotti tipo "Gentilini" o "Mulino Bianco" non esistono. In tutta Huntsville esiste soltanto un negozio che vende biscotti tedeschi che assomigliano agli "Oro Saiwa". I formaggi, come il parmigiano reggiano stagionato, sono inavvicinabili. Il caffè non si trova e la pizza è una chimera. Gli americani sono convinti che la cucina italiana sia soltanto un'enorme accozzaglia di sapori forti e condimenti, la pizza non è pizza se non è completamente farcita di ingredienti. Le relazioni sociali sono scarse e soprattutto diverse. Mancano anche i luoghi: bar, marciapiedi, piazze sono completamente assenti, per cui è difficile incontrare persone se non alla guida di un carrello nel solito supermercato. Sane abitudini nostrane come il cappuccino con cornetto o bomba calda, la mattina con i colleghi d'ufficio, o a tarda sera dopo la pizza e il cinema, sono bandite. Ed infine ci mancano oggetti banali, piccole comodità quotidiane, particolari di cui ci accorgiamo della loro importanza soltanto quando non ce l'abbiamo, uno fra tutti: il bidet. Chiunque è stato all'estero per qualche tempo, senza frequentare Hotel a 5 stelle, si è accorto dell'assenza di quel pezzo di arredamento insignificante ma utilissimo, senza il quale diventa complicata una delle tre attività primarie di ogni essere vivente. Se si vuole garantire l'igiene, una volta al giorno, si può anche fare la doccia. Il bello è quando scappa più frequentemente o in orari impossibili. Chi se la sentirebbe di mettersi sotto la doccia, senza fare rumore, nel cuore di una fredda notte invernale?

Francesca cuore d'oro.


14/03/06    Dibattiti.
Giornata di compleanni. Due bellissimi bambini Sara e Francesco oggi compiono tre anni, mentre la zia Michelina di Faenza e il cugino americano Tony Loconto (fratello maggiore di Frank) di Hollywood (Florida) compiono "qualche anno in più". Tantissimi auguri di Buon Compleanno ed Happy Birthday a tutti quanti. Salutiamo anche le nuove arrivate nel club dei nostri affezionati: Gabriella ed Elena di Salerno, che andremo sicuramente a trovare a maggio. Una volta tanto siamo riusciti a non perderci un importante evento italiano in diretta. Grazie al sito web di Repubblica abbiamo potuto seguire online il primo match Berlusconi-Prodi. Potenza della politica. Grazie ad una nuovissima legge, quest'anno sarà possibile votare anche per tutti quelli che vivono all'estero, sia i residenti sia noi che ci viviamo soltanto temporaneamente. Non mi voglio sbilanciare sul mio voto personale, ma credo che questa volta abbia vinto ai punti Prodi, se non altro non si è fatto imbrigliare da quel volpone mediatico del Berlusca, oggi un po' più impacciato del suo antagonista. Vedremo in aprile cosa succederà. Effettivamente mi è parso si vedere un tipico dibattito politico americano, molto pacato e irrigidito da regole ferree. Niente di spettacolare ma anche abbastanza povero di contenuti. Purtroppo durante la nostra permanenza negli States non vivremo la campagna elettorale per il nuovo Presidente Americano, che è stato appena rieletto. Sarebbe stato interessante vivere dall'interno questo evento d'importanza mondiale.

Francesca... e chi se no?


12/03/06    Ennesimo weekend.
Primo fine settimana estivo. Anche se il cielo un stato po' cupo e nuvoloso, la temperatura è già arrivata a livelli insopportabili: 27-28°C con alto tasso di umidità. Esattamente il contrario dell'Italia che, a quanto si sente dalle news e dalle telefonate dei nostri cari, è ancora in pieno inverno sotto tormente di vento, pioggia e neve. Sabato sera classico con cena a base di bisteccona americana. Il locale, carino, si chiama "Oh Brian" ed è ambientato ai tempi di Happy Days e Grease. La carne era buona, ma difficilmente ci si sbaglia, ovunque si va negli States, se si chiedono New York Streep o le Ribs (costole) da mangiare con le mani, la qualità è assicurata. La Domenica invece è passata tranquilla, visita da Ersilia e Paul, messa, shopping e passeggiata al parco con Francesca. Anche oggi abbiamo avuto un'altra prova che la nostra bambina sta crescendo. E' una grande osservatrice. Normalmente ha paura delle novità, per esempio l'abbiamo portata sull'altalena ed era timorosa. Poi ha visto gli altri bambini divertirsi ed andare veloci, allora anche lei si è data coraggio e si è scatenata. Ha velocemente imparato a salire da sola sullo scivolo e a lasciarsi andare per la discesa ripida senza problemi. Il problema, dopo un'oretta di corse, arrampicate, risate e scivolate, è stato convincerla che era ora di andare via...

Francesca si diverte allo specchio.


09/03/06    Ventimesi.
Francesca ha 20 mesi! Nel giorno in cui io finisco il mio quattordicesimo mese americano, Francesca entra nel suo ventesimo e ormai si atteggia da signorina. Ultimamente sta facendo lo sciopero della fame, mangia poco, ci tiene alla linea e si fa pregare per ingoiare qualche boccone in più. Comincia a raccontare quello che le succede durante il giorno, naturalmente a modo suo ma si fa capire. L'importante è chiacchierare, sempre. Le piace girare per la casa con le scarpe della mamma, passa le ore davanti allo specchio a fare le boccacce. Le piace guardarsi, le piace ammirarsi. E' molto vanitosa e soprattutto è lunatica come un'autentica donna. Vorrebbe uscire sempre, andare a trovare le amiche, fare lunghe passeggiate al sole. Ha solo 20 mesi? Io penso di no. A volte è come se ci fosse un adulto in quel corpicino minuscolo che cerca di farci capire che lei ha un carattere, una forza di volontà, una caparbietà incredibile. Ha sempre detto "No", ma stranamente da quando ha imparato a dire "Sì" ha capito che ha potere decisionale su ogni cosa e sfrutta questo potere fino all'esasperazione. E' facile dire NO a tutto, ma è molto più subdolo e intelligente dire SI qualche volta, e lei l'ha già capito perfettamente.

Francesca mangia il gelato.


08/03/06    Festa della donna.
Oggi, 8 marzo, è la festa della donna! Auguri a tutte quante, ma da queste parti sembra che non si festeggi. A meno che non abbiano un modo tutto loro per festeggiare, non si è vista una mimosa in giro neanche a pagarla d'oro. Avranno superato questo aspetto consumistico della celebrazione internazionale dell'emancipazione delle donne? Oppure non è ancora arrivata da queste parti? Non si sa. Sta di fatto che non ho sentito nessuno fare gli auguri a nessuna. Stasera ci siamo rincuorati con un concerto di Andrea Bocelli trasmesso da un canale che trasmette soltanto eventi del genere. E' stato registrato a Las Vegas ed ha fatto un figurone, cantando in italiano, inglese, francese e spagnolo. Le mie due donne non hanno potuto festeggiare all'italiana, speriamo vada meglio nei prossimi anni. Tantissimi auguri a tutte e due, alle mamme, alle nonne, alle zie, alle sorelle, alle cugine, alle cognate, alle nipoti, alle amiche e ... a tutte le altre!

Una mimosa per tutte le donne.


07/03/06    Dodici mesi.
Innanzitutto tantissimi auguri di buon compleanno ad Adele, a cui va un ringraziamento speciale: senza di lei Gianna si sentirebbe molto più sola e depressa, forse non come un anno fa, ma quasi. Infatti, esattamente un anno fa Gianna e Francesca sono arrivate in Alabama. L'impatto fu molto duro per entrambe, digerirono a fatica il grande cambiamento della loro vita, ma devo dire che ormai hanno superato brillantemente la prova. Francesca era piccolissima, neanche 8 mesi, e si è ambientata presto. Gianna aveva qualche mese in più ed ha sofferto, soprattutto la lontananza da casa e la carenza di esseri umani con cui scambiare le sue dovute chiacchiere quotidiane. Poi grazie ad Alice, Ersilia, Daniela e Adele le cose sono migliorate ed ha acquistato fiducia e buona volontà. Ora è molto più sicura di se, guida, cucina, parla inglese quanto basta. E' cresciuta dentro e dimagrita fuori, ha capito che avrebbe potuto sopravvivere anche se a tanta distanza dai propri affetti e dal lavoro. Ora comincia a piacerle e a gustarsi questa raggiunta indipendenza, si sta accorgendo del grande patrimonio turistico, culturale e umano che abbiamo a portata di mano e non vede l'ora di fare qualche altro viaggetto negli States. Naturalmente non vede l'ora anche di tornare in Italia ma questo è naturale e comprensibile. Intanto, però, questa permanenza forzata è diventata meno pesante e più utile, poi si vedrà.

Un'altra immagine di Francesca cow boy.


06/03/06    Gli oscar.
Ieri abbiamo assistito alla notte degli Oscar, in diretta. Per i colori italiani nessuna statuetta. E' stata una piccola soddisfazione, comunque, quella di poter gustare ad una ad una tutte le nominations e i premi in prima serata. La cosa più interessante è ascoltare le vere voci delle star e trovare le differenze con le corrispondenti voci doppiate. George Clooney, per esempio, ha una voce molto meno calda e penetrante rispetto a quella del suo doppiatore. Ed anche le attrici, a volte, mi hanno un po' deluso. E' stato sorprendente, per esempio, sentire quel tremolio tipico di chi è molto emozionato, nelle voci di star navigate, come se fossero salite sul palco per la prima volta. E' stato sorprendente capire spesso le battute, senza dover aspettare la traduzione e senza neanche dover leggere i sottotitoli per non vedenti. E' stato anche interessante vedere alcuni "dietro le quinte", ammirare i vestiti costosissimi delle dive ed apprezzare con quali partners si facevano accompagnare le stelle. Niente di trascendentale, ma anche questa bandierina è stata aggiunta alle altre della nostra raccolta, per ricordare tutte le emozioni vissute durante questa avventura americana.

La cow boy Francesca.


04/03/06    Rodeo.
Ieri sera abbiamo passato una serata americana d.o.c. Esiste il campionato "mondiale" di rodeo, un grande circo che si svolge sul territorio americano spostandosi ogni settimana in una città diversa. Questa settimana è toccato ad Huntsville e noi abbiamo assistito alla prima delle tre serate. E' stato molto interessante e divertente, un tuffo nell'america che riconosciamo di più, quella dei films ambientati nel far west. I cow boys si cimentano nelle varie specialità che naturalmente hanno dei nomi particolari. La prima prova è stata la classica: cavalcare un cavallo imbizzarrito (gli stringono gli zebedei in maniera crudele) cercando di resistere in groppa il più possibile e con stile, e una giuria assegna un punteggio. Poi si trattava di atterrare un torello afferrandolo in corsa lanciandosi da cavallo. Quindi hanno afferrato con il lazo un vitello in corsa e l'hanno immobilizzato legandoli le zampe. Ed infine la prova più difficile e pericolosa: cavalcare un toro imbizzarrito (zebedei stretti anche per lui) il più a lungo possibile cercando di evitare zoccoli e corna. Uno spettacolo piacevole, non cruento come la corrida, e intervallato da scenette di clown e acrobati a cavallo. Una bella alternativa al circo per i bambini di ogni età.

Il rodeo.


03/03/06    Ancora TV.
C'è un'altra particolarità da menzionare sulla TV americana. La pubblicità. A dire il vero la nostra pubblicità non ha niente da invidiare rispetto a quella americana, è molto più intelligente, raffinata e fantasiosa, però qui in America c'è un elemento in più che da noi non era permesso fino a qualche tempo fa e che, credo, non è ancora stata sfruttata completamente: la pubblicità comparativa. C'è da divertirsi, a volte, a vedere come si possa fare pubblicità ad un proprio prodotto screditando la concorrenza. Il re della pubblicità comparativa è naturalmente la Pepsi Cola che con la Coca Cola si divide in parti quasi uguali il mercato americano. E' una pubblicità diversa, carica di sfottò e ironia e a volte risulta anche simpatica. Non so quanto faccia effetto sulle vendite ma è senz'altro da vedere. Un esempio: inquadratura di due distributori di lattine affiancati (Pepsi e Coke) e tutti vanno a prendere soltanto la Pepsi, allora il distributore della Coke viene sostituito e presenta la Light Coke, ma tutti continuano a bere Pepsi, allora la Light Coke diventa Diet Coke, ma la situazione non cambia e così via per molte volte ancora negli anni, ma tutti continuano a scegliere soltanto Pepsi. Il duopolio delle bibite nere da queste parti è proprio una questione sociale. Se al ristorante chiedi una Coke e loro vendono soltanto Pepsi (o viceversa) ti chiedono con atteggiamento remissivo se fa lo stesso o preferisci bere dell'altro. In Italia chissà quante volte ho chiesto la Coca Cola e mi hanno rifilato la Pepsi con l'arroganza di chi decide per te cosa è meglio bere.

Francesca fa l'indossatrice.


01/03/06    Marzo.
E' finito febbraio (ieri non abbiamo festeggiato il Martedì Grasso perchè qui preferiscono travestirsi soltanto la sera di Halloween). La temperatura esterna è salita all'improvviso. Oggi erano 22°C e abbiamo dovuto accendere l'aria condizionata in macchina. Speriamo che questa volta la primavera sia arrivata veramente. Gli alberi cominciano a mostrare le loro gemme e sarebbe un peccato se tornassimo nuovamente sotto zero. La voglia di indipendenza di Francesca aumenta sempre di più. Oggi ha voluto salire le scale da sola (siamo al primo piano, 14 scalini) senza neanche un aiuto. Una volta Gianna ha provato a darle una mano e lei, scocciata, è scesa di nuovo per rifare quello scalino che non aveva superato da sola. Ci darà del filo da torcere, sicuro, però credo che non sarà mai un parassita della società: vuole ottenere tutto, subito, ma soltanto con le sue forze. Ha un bel carattere! Anche Gianna ha ormai raggiunto la completa indipendenza. Guida da sola, va ovunque, soprattutto a fare shopping e a scuola d'inglese. Con il bel tempo avrà ancora più occasioni per perfezionarsi. Quando arriveremo in Italia (fra meno di due mesi) farà una bella sorpresa a tutti quanti.

Francesca sull'altalena.


 

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