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29/04/07    Telefonate.
Anche questo weekend è scivolato via tranquillamente. Abbiamo così terminato anche il mese di aprile. La convalescenza di Daniela si sta risolvendo molto velocemente, da queste parti evidentemente usano tecniche chirurgiche molto meno invasive e una completa asportazione della cistifellea si risolve in meno di 24 ore. Anche i punti di sutura vengono ormai quasi completamente soppiantati da una speciale colla. Sabato abbiamo festeggiato il settimo compleanno di Barbara. Francesca ne ha approfittato per scatenarsi come al solito. Siamo tornati alla Jump Zone, dove si organizzano feste e i bambini passano un paio d'ore andando su e giu per scivoli gonfiabili. Francesca è ancora piccola per gran parte di queste grandi strutture, ma non si perde d'animo. Si arrampica ovunque. Anche se quasi sempre parte in sordina, un po' timida e spaventata, presto si riprende e si diverte anche più degli altri. A casa ormai abbiamo perso il possesso di un altro oggetto: il telefono. Non riusciamo più a rispondere per primi e, se ci riusciamo, scoppia a piangere e non la smette finché non riattacchiamo e ricominciamo daccapo la telefonata. Fa impazzire quando se le inventa lei, le telefonate. Sta per decine di minuti a chiacchierare con amici inesistenti, intervallando i suoi discorsi con lunghe pause, come se stesse realmente ascoltando il finto interlocutore, e poi risponde a tono, a volte anche arrabbiandosi. Ha una fantasia incredibile!

Francesca, sempre al telefono.


27/04/07    Ospiti.
In questi ultimi giorni siamo stati un po' in pensiero per la nostra amica Daniela che ha subìto un piccolo intervento chirurgico. Ora sta meglio ed è tornata già a casa. Tantissimi auguri di pronta guarigione. Naturalmente le abbiamo offerto il nostro aiuto, avendo cura dei suoi due bambini. Abbiamo così provato l'esperienza di avere tre bambini in casa! Anche se sono tutti e tre piuttosto tranquilli, quando stanno insieme è naturale che siano un po' più eccitati del solito. Francesca è molto gelosa delle sue cose e non ha potuto sopportare la possibilità che qualcun altro potesse dormire al posto suo, nel suo letto. Non riusciamo ad immaginare come possa essere una casa dove convivono anche più di 5 bambini (ed è molto frequente, soprattutto da queste parti). Probabilmente quando sono fratelli sono abituati a convivere, ma non ne sono molto sicuro. Ci vuole veramente tanta pazienza. Fortunatamente Barbara, la più grande, ha ormai 7 anni ed è molto più matura della sua età. Ha fatto da vice-mamma per il fratellino e tutto è andato bene. Incredibile, ma in quasi tre anni, questa è la prima volta che abbiamo avuto ospiti a casa per una notte intera e finalmente abbiamo potuto inaugurare il divano-letto che ci eravamo portati dall'Italia proprio per gli ospiti. Proprio quando cominciavamo a credere di aver portato un pezzo d'arredamento completamente inutile... non bisogna mai disperare!

Francesca, sempre lei.

24/04/07    Francesca e i viaggi.
Felicissimo anniversario ai nostri cognati Oto e Tina che oggi festeggiano 9 anni di vita insieme. La nostra Francesca sta diventando una espertissima viaggiatrice. A differenza di tanti altri bambini le piace viaggiare e sa comportarsi benissimo in tutte le occasioni. Del resto ha già preso l'aereo 27 volte e arriverà a 35 entro la fine dell'estate. Anche in auto ha già percorso migliaia di chilometri in due continenti. E' simpaticissima quando ci prepariamo al viaggio. Partecipa attivamente alla composizione delle valigie, pretende anche di portarle (sono più grandi e pesanti di lei). Arrivati all'aeroporto, appena vede il metal detector, subito si toglie le scarpe e le mette sul tapis-roulant. Aspettando l'ora della partenza si diverte a osservare come caricano le valigie sull'aereo. Giunti a bordo pretende sempre di sedersi vicino al finestrino, perchè vuole vedere fuori, e si allaccia subito la cintura. Quando passa l'hostess le fa notare come è stata brava ad allacciarsi da sola... Durante il volo è tranquilla, spesso si addormenta, e quando passano con le bevande, subito prepara il tavolino. L'ultima volta non ci hanno dato le patatine e lei l'ha subito notato. All'atterraggio sta tranquilla con la cintura allacciata e non se la slaccia finché non si spegne l'opportuno segnale luminoso. Per lei l'autobus non è altro che "la macchina per prendere l'aereo". Insomma viaggiare è un gioco e le permette di vedere sempre luoghi bellissimi. Domenica scorsa era annoiata e voleva uscire, allora l'abbiamo portata al parco dove c'è il suo scivolo preferito... non è voluta neanche scendere dalla macchina, voleva andare in un "posto bello". Disperati non sapevamo dove portarla, nulla di tutto ciò che le proponevamo andava bene, niente era un "posto bello" e alla fine abbiamo scoperto dove voleva andare: "Hollywood, dove c'è Minnie..." ci ha detto... Si è abituata troppo bene!

Francesca sull'aereo.


22/04/07    Ritorno alla normalità.
Un milione di auguri alla nostra affezionatissima lettrice e amica Giusy che domani convolerà a nozze con Luigi. Siamo tornati alla solita routine. Smaltita la sbornia del viaggio in California, siamo tornati alla tranquillità di Huntsville. Questi giorni abbiamo avuto molti incontri sociali con gli amici italiani, abbiamo visitato e ospitato a cena alcuni di loro. In questo periodo ci sono molte riunioni in giro per il mondo e molte mogli sono rimaste da sole con i bambini, allora noi facciamo loro compagnia. E' molto bello il tipo di relazione che si è instaurato nella piccola comunità italiana. Ci si incontra spesso, ci si da una mano, anche soltanto una parola di conforto. Una nostra amica ha perso la mamma e noi le siamo molto vicini. E' una grande famiglia, composta da persone estranee, ma che ormai si conoscono molto bene, a volte anche più degli stessi parenti. Siamo sicuri che questo ambiente ci mancherà quando rientreremo definitivamente in Italia. A volte la necessità, la complicità di condividere la stessa esperienza così lontani da casa ci permette di abbattere quel muro di indifferenza che normalmente si costruisce tra noi e il mondo esterno, soprattutto nelle grandi città come Roma. Questa condizione particolare ci consente di aprirci di più nei confronti degli altri, e di venire più strettamente in intimità. Con alcuni di loro ci sarà la possibilità di rivedersi e continuare a frequentarsi anche in Italia, con altri, come ad esempio Ersilia, resterà soltanto il telefono e il computer per scambiarsi gli auguri durante le feste e mandarsi le foto dei bambini che crescono. E' un po' triste questo, ma è molto bello poterlo vivere fino in fondo ora, con tutta la nostra passione.

Un'immagine molto bella di Francesca, chi la volesse scaricare deve cliccare qui.


19/04/07    La California (quinta e ultima parte).
Ottavo giorno.
Recandoci all’aeroporto di San Jose, dove ci aspettava il volo di ritorno, abbiamo avuto il tempo di attraversare la Silicon Valley, un’area racchiusa dalle città di Cupertino, Mountain View, Palo Alto, Santa Clara e la stessa San Jose, dove si trovano le principali aziende di hardware (Apple, AMD, Intel, Cisco, Hewlett-Packard, etc.) e software (eBay, Google, Yahoo, Oracle, Sun, Symantec, Adobe, etc.). Una concentrazione incredibile per gli appassionati del settore.

Una particolarità per concludere: come noto nelle grandi città il traffico può ridurre molto la capacità di movimento. Una soluzione californiana è molto semplice: o ci si affida ai mezzi pubblici, soprattutto la ferrovia metropolitana, o ci si affida al carpooling, cioè vengono premiate le auto con almeno due passeggeri mediante corsie preferenziali veloci e passaggi gratuiti sulle tangenziali (ad esempio quando si attraversano i ponti sulla baia di San Francisco, che normalmente in direzione centro città sono tutti a pagamento, con code chilometriche, basta essere in tre in auto e diventa tutto velocissimo e gratis), una cosa da non sottovalutare (ho pensato subito alla soluzione italiana: riempire l’auto di manichini perfettamente somiglianti ad esseri umani…). Cosa aggiungere? Ho raccontato il nostro viaggio come avrebbe fatto una guida turistica, spero che sia stato d'interesse per chi volesse imitarci prima o poi. Secondo noi si tratta di un'esperienza assolutamente da consigliare per tutti i gusti e tutte le età. Otto giorni sono volati e questo significa che non ci siamo annoiati e non ci siamo neanche stancati più di tanto. Tante cose da vedere, tante diverse esperienze da provare. Abbiamo aggiunto un'altra bandierina alla nostra collezione, e questa volta è stata proprio l'estremo occidente. Infatti, il giorno in cui siamo arrivati al faro di Point Reyes abbiamo raggiunto la longitudine più lontana della nostra vita così tanto movimentata. Alla prossima e… come dicono da queste parti, “HAVE FUN!”.


Il faro di Point Reyes, il nostro "estremo occidente".


18/04/07    La California (parte quarta).
Sesto giorno.
Prima giornata a San Francisco, completamente dedicata alla città. A differenza di Los Angeles, San Francisco offre molto proprio nel centro cittadino. Tutte le cose da vedere sono raggiungibili a piedi o con il famoso cable car, da cui si scende e si sale al volo. Il cable car è un tram che ormai fa parte della storia della città, trainato lungo le famose pendenze cittadine tramite un cavo metallico sotterraneo invisibile. San Francisco è una città che necessita una visita più approfondita. Offre tantissimo per tutti i gusti. Oltre al downtown con i suoi immancabili e incredibili grattacieli (ricordo che questa è una delle zone più sismiche della terra, proprio lungo la faglia di Sant’Andrea), ci sono alcuni quartieri molto interessanti. North Beach (Little Italy) e Chinatown con i loro colori variopinti sono i più gettonati (finalmente abbiamo potuto gustare un ottimo caffè al Bar Roma), ma anche altre zone sono frequentatissime da turisti. La zona più bella è senz’altro il molo (Fishermann’s Wharf) dove partono le minicrociere nella baia, si concentrano centinaia di ristoranti e negozi e dove vive una colonia di leoni marini, rumorosa e sonnolenta. Le minicrociere in un’ora, al prezzo di 21 dollari, fanno un giro interessante, passano sotto il rosso Golden Gate Bridge, fino a provare l’ebbrezza delle enormi onde oceaniche e sfiorano l’isola di Alcatraz, ormai ridotta ad uno spettro frequentato da corvi e gabbiani. Girando per le strade di San Francisco si resta senza fiato a pensare come abbiano potuto progettare una città con certe pendenze. E’ come se Ariano fosse stata disegnata su una pianta a due dimensioni tracciando le strade con una squadra perfettamente ortogonali tra loro, senza tener conto dell’orografia del terreno… Oltre a farsi un giro appesi al cable car, non si può rinunciare a scendere lungo i verdi tornanti (gli unici della città) della nota Lombard Street. Da vedere è senz’altro anche il Golden Gate Park da cui parte il famoso ponte omonimo, con foto di rito, che fa da ingresso alla baia. Al tramonto è stato molto piacevole passeggiare sul lungomare di Sausalito, appena passato il ponte, una tranquilla e snob cittadina costiera, che potrebbe ricordare la nostra Portofino.

Settimo giorno.
L’ultimo giorno intero lo abbiamo dedicato alla natura della Marin County e della Wine County. A pochi passi da Sausalito, a nord del Golden Gate Bridge, c’è una riserva naturale molto bella. Il Muir Woods National Monument è un parco naturale dove ci sono alcune sequoie tra le più alte al mondo e una vegetazione così fitta che raramente i raggi del sole riescono a filtrare fino a terra. Il posto ideale dove passare qualche ora durante le calde e afose giornate estive. Scendendo a valle fino alla spiaggia si può ancora una volta sfiorare l’acqua del Pacifico, ma bisogna ricordare che la sua temperatura è molto fredda anche d’estate e per chi vuole farsi un bagno nell’oceano è consigliabile una muta da sub. Da Muir Beach ci siamo recati a Point Reyes National Seashore, un promontorio naturale ricchissimo di fauna. Esistono più di trecento specie diverse di uccelli e non è difficile trovare leoni marini che si lasciano cullare dall’alta marea. Dopo un’ora abbondante di viaggio, lunga una scogliera mozzafiato a precipizio sul mare, abbiamo raggiunto la punta estrema del promontorio, dove è possibile vedere un panorama meraviglioso, se si è fortunati anche le balene, ed è possibile visitare un faro ancora funzionante (ma per raggiungerlo occorre scendere e risalire 302 scalini…). Il pomeriggio lo abbiamo dedicato al Wine County, la zona dove vengono prodotti i migliori vini californiani e per gli appassionati è possibile fare un tour di degustazione.
(continua).

Il famoso Cable Car di San Francisco.


17/04/07    La California (parte terza).
Terzo giorno.
Una velocissima visita alla Crystal Cathedral, una chiesa modernissima di cristallo, dove il pastore Robert Schuller, un moderno predicatore che ha milioni di proseliti nel mondo, ha costruito un vero impero economico. La giornata è stata dedicata interamente alla nostra Francesca. Siamo infatti stati a Disneyland, quello originale costruito da Walt Disney in persona più di 50 anni fa. Il parco è forse un po’ più piccolo di quelli di Orlando e Parigi, perché si trova rinchiuso in un area con evidenti limiti urbanistici, ma è sempre molto bello e divertente. Varcando i suoi cancelli, ognuno di noi è autorizzato a ritornare bambino per qualche ora. Sulla stessa piazza si affaccia un altro parco di divertimenti, il California’s Adventures, più moderno, più adatto agli adulti, ma meno caratteristico e favoleggiante. Pagando 20 dollari in più è possibile vederli entrambi nello stesso giorno.
Francesca si è divertita tantissimo, non avrei mai pensato si potessero fare lunghissime code soltanto per farsi una foto con i personaggi dei cartoni animati come Minnie, Pluto, Pippo, Winnie Pooh e il suo amichetto Eeyore, ebbene con Francesca non solo è stato impossibile evitarlo, ma è stato anche piacevole!
Quarto giorno.

Il quarto giorno lo abbiamo dedicato alla città di Santa Barbara, sulla costa a circa un’ora di strada a nord di Los Angeles. E’ una bellissima e tranquilla città di mare, dove si mangia un ottimo pesce. Il centro storico è caratteristico, pieno di locali e negozi, tipico posto di villeggiatura, con abitazioni in classico stile spagnoleggiante. Dalla Mission, una chiesa francescana, molto bella e spartana che giace sulla collina alle spalle della città, si gode un magnifico panorama. Vista Santa Barbara ci siamo recati nella nostra tappa di transito tra Los Angeles e San Francisco, presso la cittadina di Fresno. Fresno, immersa tra chilometri quadrati di vigneti, è comoda come base di partenza per visitare due tra i più famosi parchi naturali della California, il Sequoia National Park (dove ci sono le sequoie, e quindi gli esseri viventi, più grandi e vecchi del mondo) e lo Yosemite National Park.
Quinto giorno.
La giornata è stata un po’ sfortunata. Era dedicata completamente allo Yosemite National Park, un luogo incantevole, prima riserva naturale istituita al mondo. Tuttavia il maltempo ci ha un po’ limitati. Salendo sulle montagne della Sierra Nevada ha cominciato a nevicare abbondantemente. Alcuni passi sono stati chiusi e noi, che volevamo raggiungere il Mariposa Grove e vedere alcune tra le sequoie più grandi e vecchie del mondo, siamo stati costretti a camminare per alcuni chilometri sfidando una bufera di neve. Successivamente, comunque, scendendo nella Yosemite Valley, abbiamo potuto assistere a scenari mozzafiato, cascate, rocce, vegetazione, ruscelli, mai visto niente di simile. Sembrava di essere ancora ad Hollywood ed assistere a qualcosa di incredibilmente finto e allestito per l’occasione. Sono riapparsi alla mente tanti film girati con questa scenografia naturale, veramente unica. In serata abbiamo raggiunto l’area di San Francisco. Come già accennato, questa volta ho optato per un albergo situato a Castro Valley, una cittadina nelle vicinanze di Oakland, sul lato opposto della baia di San Francisco, ma soltanto a mezz’ora di strada dal centro della metropoli.

(continua).

Noi tre davanti la baia di San Diego.


16/04/07    La California (parte seconda).
Giorno zero.
Soltanto un consiglio a chi ci segue: non fidarsi mai di quello che ti dicono gli assistenti di volo, prima di prendere l'aereo. Normalmente consegnamo il passeggino nel momento in cui saliamo a bordo e ce lo restituiscono appena atterrati. Questa volta, visto che dovevamo cambiare aereo a Dallas, l'hostess di terra mi ha detto che il passeggino sarebbe arrivato direttamente a destinazione, a Los Angeles. Niente di più falso, infatti all'arrivo non c'era e abbiamo dovuto aspettare tre giorni pieni prima che lo ritrovassero. Fortunatamente ci hanno autorizzato una spesa di 100 dollari per comprarne uno nuovo.
Primo giorno.
Normalmente non pernotto mai in centro nelle grandi città, per evitare un inutile lievitare dei costi e i soliti disagi dovuti al traffico e al parcheggio. In questo caso ho scelto Placentia, una cittadina dell’Hinterland a sud di Los Angeles, a pochi minuti da Anaheim, la città di Disneyland, e da Garden Grove dove si trova la Crystal Cathedral, una delle migliori attrazioni locali. Visto che ci trovavamo già nella zona sud di Los Angeles, il primo giorno siamo andati a vedere la città di San Diego. Al confine con il Messico, a circa un’ora e mezza da Los Angeles, San Diego è una città che rappresenta benissimo l’anima californiana. Abitata ormai quasi esclusivamente da messicani, riesce a mantenere un buon equilibrio tra il lusso delle ville esclusive e i quartieri più popolari. Da vedere senz’altro il Gaslamp Quarter, ormai completamente ristrutturato, con i suoi negozi, locali e ristoranti, la Old Town con le sue case che ricordano i vecchio stile spagnolo e l’Hotel del Coronado dove Malilyn Monroe girò il film “A qualcuno piace caldo”. Per chi avesse più tempo sono famosi il Balboa Park (con il suo mitico zoo) e il SeaWorld parco acquatico con spettacoli tenuti da delfini, orche e balene. Per gli amanti del surf, Imperial Beach è una delle zone più frequentate. In serata siamo andati a pregustare l’atmosfera disneyana a Downtown Disney (Anaheim), dove è possibile fare shopping e mangiare qualcosa osservando i fuochi d’artificio del vicino parco di divertimenti.
Secondo giorno.
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato alla città di Los Angeles (in centro c’è qualche grattacielo interessante e qualche museo importante come quello di Arte Contemporanea), spettacolare il nuovissimo Concert Hall. L’attrazione principale di Los Angeles, comunque, sono i quartieri che l’hanno reso celebre in tutto il mondo come Hollywood, Beverly Hills, Bel Air, Universal City, Santa Monica. Chi non ha mai visto un film o un telefilm girato in questi ambienti? Ripercorrere le strade della California, come facevano i CHiPs, oppure mettere le mani e i piedi nelle impronte lasciate da star indimenticate sul pavimento del famoso teatro cinese a Hollywood Boulevard è un sogno inconfessato di ognuno di noi. Quando si passeggia per le strade di Beverly Hills dove Julia Roberts “Pretty Woman” faceva shopping, o si rivivono le scene dei più famosi e costosi film presso gli Universal Studios, bisogna lasciarsi andare completamente e affidarsi alla fantasia. Vivere in un film, per un giorno almeno, non fa male a nessuno. Per gli appassionati di gossip non c’è posto al mondo dove sia più facile incontrare star del cinema, vedere dove e come vivono, scoprire dove e quanto spendono. Arrivati sul lungomare di Santa Monica sembra di essere sulla Costa Azzurra con palme e alberghi esclusivi, con la differenza che qui le spiagge sono enormi e frequentatissime da splendide pattinatrici con immancabile iPod, surfisti di tutte le età e bravissimi artisti di strada. Da vedere il molo (pier) di Santa Monica che ospita un intero Luna Park e le famose spiagge di “Baywatch” a nord verso Malibu e a sud verso Venice Beach. Cena ad Universal City, appena fuori gli Studios, dove ci sono centinaia di ristoranti, locali e spettacoli per tutti i gusti.
(continua).

Foto di rito all'aeroporto di Huntsville.


15/04/07    La California.
Anche questo viaggio è terminato. Siamo rientrati alla base sani e salvi, un po' stanchi, ma molto più ricchi dentro. Da un po' di tempo abbiamo cominciato a raccogliere souvenir durante i nostri viaggi e come molti americani abbiamo deciso di comprare, per ogni località visitata, un magnete da attaccare sul nostro frigorifero. Ne mancano ancora parecchi, cercheremo di recuperare quelli che non abbiamo raccolto in passato, ma il frigorifero fa già la sua bella figura. Che dire della California? Nei prossimi giorni la descriveremo in dettaglio, comunque la prima impressione che abbiamo avuto è che sia di gran lunga la regione più bella degli Stati Uniti in quanto è la più variegata. La California, infatti offre il sole e le scogliere della riviera sull'Oceano Pacifico, la neve delle montagne della Sierra Nevada, il deserto della Death Valley, i vigneti della Wine Country, e poi la tecnologia della Silicon Valley, i grattaceli di Los Angeles e San Francisco, le attrazioni dei parchi di divertimenti e di quelli naturali. Insomma, qualsiasi cosa si cerca in una vacanza, si trova sicuramente in California. E' uno stato che forse più di tutti gli altri racchiude in se stesso la vera essenza del sogno americano, governato da Arnold Schwarzenegger, un culturista e attore austriaco che è diventato famoso grazie a film come Conan il Barbaro e Terminator. La prima impressione è che anche gli stessi californiani siano molto variegati. Credo che i messicani abbiano quasi completamente soppiantato le altre comunità, soprattutto al sud (San Diego e Los Angeles), mentre al nord gli asiatici (soprattutto i cinesi) hanno spodestato i contadini e i pescatori italiani che costruirono la ricchezza della California nel secolo scorso. Così, ad occhio, è difficile dire quale sia la principale fonte di reddito, l'agricoltura con i suoi chilometri quadrati di terreni ottimamente coltivati (il vino e gli agrumi californiani sono eccellenti), l'industria software e hardware, il turismo naturale e quello costruito su Disney e Hollywood... insomma c'è solo l'imbarazzo della scelta. Ma forse è meglio cominciare a descrivere il nostro viaggio, cominciando dal primo giorno (continua).

Questo è il nostro frigorifero.


09/04/07    Pasquetta in California!
Soltanto un flash per salutare tutti quelli che ci conoscono e che ci seguono sempre con grande affetto. Gli auguri di una Serena Pasqua sono un po' in ritardo, ma almeno possiamo augurare a tutti quanti un allegra Pasquetta. La nostra è stata spettacolare a Disneyland, il parco originale che fu costruito da Walt Disney in persona più di 50 anni fa. Francesca si sta divertendo un mondo e noi siamo felici di vedere quella bellissima luce nei suoi occhi. Sta dando spettacolo. Tutti ammirano la sua dolcezza e simpatia. Si sta stancando molto (e noi con lei) ma sempre con il sorriso sulle labbra, ansiosa di scoprire ogni giorno cose nuove. E noi gliele mostreremo tutte!

Che dite? Francesca si sta divertendo?.


05/04/07    California, arriviamo!
E' arrivato il momento della partenza. Per noi stanno per cominciare le vacanze di Pasqua. Come tradizione c'è un po' di agitazione nell'aria. Mille pensieri ci passano per la mente, cerchiamo di non dimenticare niente, ci auguriamo di avere previsto tutto, anche l'imprevedibile. Le valigie sono già pronte, abbiamo comprato le ultime cose che alla vigilia sembrano indispensabili, poi si vedrà... In fondo non stiamo andando nel deserto della Namibia o nella giungla del Congo. Ci stiamo recando nella terra della tecnologia per antonomasia, vedremo la Silicon Valley, dove vivono e producono le menti più avanzate del pianeta, quindi anche se ci fossimo dimenticati qualcosa, basterà tirare fuori qualche dollaro e si risolverà tutto. Francesca non ha ancora idea di cosa la aspetta: 8 giorni di stress e fatica, ma anche tanto divertimento e meraviglia. E' ancora piccola per potersi ricordare quello che sta vivendo, ma grazie alle foto e ai filmini ne conserverà comunque una traccia da rivedere quando sarà più grande e magari stimolare un po' la sua curiosità e la voglia di ritornarci. Noi le auguriamo che possa viaggiare tanto nella vita, non c'è modo migliore per crescere, per aprire la mente a nuovi orizzonti, per confrontarsi con altre civiltà, per apprezzare con maggiore obiettività ed estrema sensibilità quanto di bello possa offrirle la vita.

Francesca si prepara a partire.


03/04/07    Dal dentista.
Questa volta Gianna ha conosciuto il dentista americano. Quel maledetto dente che da un po' di tempo le dava molto fastidio ha per sempre tirato le cuoia e sarà seppellito in terra americana. Un dentista sulla ottantina, simpaticissimo e iperobeso le ha estratto il malcapitato senza pensarci due volte. Una veloce radiografia, un paio di siringhe... et voilà il dente è saltato fuori. Anche Francesca ha assistito all'intervento (non facciamo mai nulla da soli, siamo sempre insieme tutti e tre appassionatamente) e le ha dato coraggio. Effettivamente più che timore era terrore, quello che serpeggiava nella testa di Gianna e non sono servite molto le battute (in inglese) del dentista o le mani rassicuranti dell'infermiera. Solo la presenza di Francesca le ha impedito di lanciare urla sovrumane. Ormai è tutto passato, radiografia ed estrazione sono costate soltanto 115 dollari, poco più di un caffè a Porto Cervo, ma almeno abbiamo scongiurato (almeno si spera) un motivo di impedimento per il nostro imminente viaggio. Ora non resta che fare le valigie...

Francesca e Gianna giocano con il pongo.


01/04/07    Pesce d'aprile!
Pesce d'aprile!

...e tantissimi auguri alla piccola Sara che ieri 31 marzo è venuta alla luce. Sta bene, pesa 2920 grammi e siamo sicuri che ha già riempito il cuore di felicità alla mamma Stefania, al papà Ezio, al fratellino Paolo, a tutti i suoi nonni e zii. Auguri!

Pesce d'aprile!


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