Oggi
tocca a me. Capita due volte l'anno di ricevere gli auguri, almeno per quelli
fortunati come me che hanno un nome che tutti sanno (specialmente a Roma)
quando si festeggia. Questa volta gli auguri hanno preso un sapore particolare
perchè mi sono giunti quasi tutti da migliaia di chilometri di distanza.
Naturalmente i primi sono arrivati dalle mie due donne Gianna e Francesca.
In particolare Francesca, che mi ha abbracciato un po' più stretto
del solito, mi ha completamente sciolto il cuore. E poi una valanga di sms,
e-mail, telefonate, videochat. Tutti gli strumenti tecnologici sono stati
impiegati per trasmettermi il calore e l'affetto di tutti coloro che sono
lontani ma che ci pensano sempre. Naturalmente Francesca è al primo
posto, ma credo che anche Gianna ed io abbiamo lasciato un piccolo vuoto in
Italia. Comunque i giorni passano veloci, sono ormai quasi 6 mesi, un sesto
di tutto il periodo previsto qui in USA e in "men che non si dica"
all'improvviso arriverà il giorno del nostro ritorno. Se fossimo rimasti
a Roma, stasera probabilmente saremmo andati davanti alla Basilica di S.Paolo
a vedere i tradizionali fuochi d'artificio. Vorrà dire che aspetteremo
ancora qualche giorno e li vedremo anche qui, ma saranno quelli del tradizionale
4 luglio. E non è ancora arrivato il 9 luglio...
Il
nostro breve viaggio nella Capitale degli USA è terminato. Molta stanchezza
ma anche soddisfazione per come è andata. Ci siamo divertiti, Francesca
è stata bravissima sia durante i trasferimenti sia durante le lunghe
giornate calde e assolate. Washington è una strana città. Il
centro consiste essenzialmente in un'area dominata da palazzi, naturalmente
Casa Bianca compresa, in stile pseudo-romanico e monumenti (memorials) dedicati
ai principali presidenti ed ai caduti nelle varie guerre. Non c'è niente
di più di alberghi, uffici, banche, ministeri, ambasciate e consolati.
E' una città che fa la capitale a tempo pieno e niente di più.
Allontanandosi dall'area centrale ci sono alcuni quartieri pieni di negozi
e ristoranti (noi abbiamo frequentato essenzialmente la zona nei dintorni
dell'albergo che si chiama Georgetown). Al di fuori di quest'area ci sono
soltanto ghetti abitati da gente di colore. E' comunque una città veramente
cosmopolita. C'è un intreccio di razze incredibile. Si trova di tutto,
di qualsiasi paese del mondo. Noi ci siamo tolti lo sfizio di frequentare
ristoranti e negozi italiani (abbiamo trovato persino le olive nere di Cerignola).
Dopo tanti mesi abbiamo rivissuto l'esperienza del traffico e dello smog.
Durante la nostra permanenza abbiamo avuto anche l'emozione di una serata
mondana organizzata dal personale dell'ambasciata italiana in una villa lussuosa
ma accogliente. Francesca (unica bambina) è stata la mascotte della
serata e si è comportata in maniera adeguata all'ambiente, non hai
mai pianto nè fatto capricci. Sempre composta e silenziosa. Un successo.
Tutti si sono complimentati con lei.
Un
brevissimo saluto. Siamo in partenza per Washington. Questa volta tocca alla
Capitale. Francesca è già pronta. Torniamo venerdì. Ne
avremo da raccontare. Bye bye.
Gianna:
ciao a tutta la folla che sta aspettando sotto il mio balcone. Oggi mancano
50 giorni alla "mia" alba. Se volete prenotare la banda musicale
noi arriviamo il 6 agosto alle 8.55. So che sarete tanti ad aspettarci e l'aeroporto
di Fiumicino non può contenere una folla così enorme, così
per agevolarvi mi affaccerò domenica a piazza S.Pietro affianco al
papa. Ho saputo che hanno organizzato dei pullman di pellegrini dalla Puglia
per incontrare sia me che Francesca. State calmi, dopo una settimana verremo
anche da voi. Oggi sono allegra anche perchè ho parlato con una persona
speciale che tutte le mattine legge il nostro diario. Oriana, una persona
splendida, fuori e dentro, che è sempre disponibile con tutti. Per
me è una persona importante, ha trovato sempre le parole giuste nei
momenti belli e tristi della mia vita. Oltre ad essere una bella donna è
generosa, buona, intelligente e simpatica. Mi fa un grandissimo piacere e
mi è di grande conforto sapere che anche da tanto lontano e dopo tanto
tempo che il nostro rapporto di lavoro si è concluso, lei mi è
sempre vicina, pronta a darmi consigli e a mostrarmi il suo affetto come solo
una mamma sa fare. Colgo l'occasione per salutare due miei grandi fans: Mariangela
e Nicola. Prossimamente ce ne sarà anche per loro. Un bacione a tutti.
Francesca
innanzitutto manda tantissimi auguri di buon onomastico a tutti gli Antonio
che ci conoscono, in particolare a nonno Tonino e a zio Antonio. In regalo
non può nulla da tanto lontano allora vi offre un primo piano dei suoi
bellissimi occhi azzurri. Qui queste ricorrenze non dicono nulla ma per noi
ricordare tutti i nostri cari è molto importante. Oggi, incredibile,
ho scoperto su internet che il mio trisavolo si chiamava Pietro, come me,
e nacque il 30 giugno 1850. Si sposò con Rosa Albanese ed ebbe (almeno)
7 figli di cui 2 non ne conoscevo neanche l'esistenza. Incredibile il fatto
che io qui in America abbia scoperto su un sito internet americano l'esistenza
di un mio antenato che probabilmente non sarà mai uscito dal suo paese
150 anni fa. Il mondo sta subendo una trasformazione probabilmente superiore
a quella dovuta all'invenzione del motore a scoppio. Le distanze si stanno
annullando, ormai soltanto il teletrasporto potrà fare in modo che
il mondo sia veramente un grande villaggio globale. Ma questa, soltanto questa,
è solo fantascienza. Francesca riuscirà a vedere qualcosa di
così meraviglioso nella sua vita? Lo spero, ma spero ancora di più
che trovi veramente un mondo di pace.
Una
volta tanto abbiamo passato il sabato sera all'italiana. Abbiamo finalmente
conosciuto la coppia di Bari che si è trasferita ad Huntsville lo stesso
giorno in cui io sono arrivato qui, il 9 gennaio. Vivono in un residence purtroppo
abbastanza lontano dal nostro. Da loro il paesaggio è più bello
perchè nel residence c'è un lago artificiale che crea un'atmosfera
molto più romantica. Insomma è ancora più tranquillo
e isolato del nostro. Incredibile invece il fatto che, anche se esternamente
gli edifici appaiono diversi, gli appartamenti all'interno sono perfettamente
identici, fatti con la carta carbone. Dopo le presentazioni e il primo contatto
(hanno un bambino di 16 mesi) siamo andati a cena da Red Lobster: una catena
di ristoranti molto nota dove è possibile mangiare (bene) soprattutto
il pesce, ma anche la carne è buona. Abbiamo assaggiato un piatto in
cui è possibile mangiare un'aragosta e una bistecca contemporaneamente.
Veramente ottimo. Naturalmente la qualità si paga, ma ogni tanto ne
vale la pena. Eravamo gli unici, malgrado qui ogni famiglia abbia 3-4-5 figli,
con i bambini al seguito. Di solito gli americani non se li portano dietro,
li lasciano alle baby sitters o ai "day care" posti dove è
possibile parcheggiare i bambini anche per poche ore. Gli italiani, qui in
America, si distinguono anche per questo. Ah dimenticavo, oggi Gianna si è
cimentata con la torta di mele. Peccato che non si possa trasmettere attraverso
internet il profumo e il sapore. Non sapete cosa vi siete persi....
Ormai
è diventata una tradizione. Il 9 di ogni mese ricordiamo un mese in
più. Io entro nel sesto, Gianna e Francesca nel quarto e soprattutto
Francesca oggi entra nel suo dodicesimo mese di vita. Per i bilanci c'è
ancora tempo. Comunque qualcosa si può già anticipare. L'ambientamento
non è stato e non è ancora facile. Troppo diversa è la
vita americana, quella della provincia del sud, lontano dai riflettori e dal
caos dell'America a noi più nota. Stiamo facendo una sorta di villeggiatura
in un posto tranquillo, fin troppo tranquillo, a contatto più stretto
con la natura, una boccata di ossigeno dopo tanti anni nello smog metropolitano.
Probabilmente non ci abitueremo mai completamente. E' troppo scontato il fatto
che la villeggiatura abbia una scadenza che arriverà esattamente tra
944 giorni. Anche psicologicamente non c'è tanta voglia di attaccarsi,
di affezionarsi troppo ai luoghi e alle persone, forse per non dover soffrire
quando la fatidica data del ritorno scoccherà, o forse per non sentirsi
traditori nei confronti della nostra patria e dei nostri affetti rimasti a
casa. Intanto Francesca cresce. ed io sono contento per lei perchè
anche se nel suo futuro purtroppo non resterà il ricordo di questi
primi tre anni, le rimarrà comunque impressa la serenità della
nostra vita a tre. Poi torneremo e sarà una festa. Ci saranno i nonni
ad attenderla ansiosi. Ci sarà una vita intera ancora da trascorrere,
coscienti di avere conservato, nel nostro cassetto più caro, tutto
quello che di più prezioso riusciremo a raccogliere in questa avventura
americana.
Una
giornata di novità. David LoConto mi ha spedito un documento di un
centinaio di pagine che racchiude praticamente tutta la ricerca fatta in questi
anni da lui e Gene Graziano (un suo cugino) sulla discendenza americana dei
Lo Conte e dei Graziano (a proposito ho scoperto che "Rocky" Graziano,
da cui l'omonimo film, era anche lui delle parti di Ariano). Su quei documenti
ci sono tantissime informazioni e sto pensando di costruire anch'io un progetto
simile sul ramo italiano della famiglia in modo da creare quel famoso ponte
sull'Atlantico, sogno di David e che sta diventando anche mio. Altra novità
è che siamo entrati in contatto con un'altra famiglia italiana che
vive da gennaio qui ad Huntsville e che resterà esattamente come noi
per tre anni. Sono pugliesi ed hanno un bambino di 16 mesi. Fra qualche giorno
ci incontreremo e potremo condividere le nostre esperienze americane. Terza
novità è che Gianna sta diventando veramente brava a tennis.
Comincia a mettermi in difficoltà e devo assolutamente rimettermi in
forma, altrimenti mi supera!
Altra
domenica e altra gita fuori porta. Questa volta siamo stati al Desoto State
Park, un parco nazionale situato a Fort Payne a circa 80 miglia (130 km) a
est di Huntsville quasi al confine con la Georgia. In realtà io c'ero
già stato esattamente 4 mesi fa (il 5 febbraio, a questo servono i
diari) con Antonio e Alicia, ma eravamo stati solo in una piccola parte del
parco, Cloudmont, dove in inverno è possibile sciare. Questa volta
ci sono tornato con Gianna e Francesca e ho visto molte altre cose. Come tutti
i parchi nazionali, anche questo è attrezzatissimo per passare un paio
d'ore, una giornata o un intero weekend. Ci sono tante aree per il picnic
e alberghi.
L'attrazione principale del luogo sono senz'altro le cascate (Desoto Falls)
che naturalmente ho ripreso con la telecamera e fotografato in varie prospettive.
C'è stato anche un fuori programma offerto da un gruppo di scalatori
che ci hanno mostrato la loro abilità e il loro coraggio nell'arrampicarsi
lungo un dirupo impressionante proprio a margine delle cascate. Uno di loro
si è anche fatto trasportare appeso ad un filo, da un lato all'altro
del dirupo a strapiombo sull'acqua. Stavolta Francesca è stata proprio
buona, ha dormito per tutto il viaggio d'andata e per buona parte di quello
di ritorno. Anche lei comincia ad apprezzare le gite fuori porta (e senza
code al rientro...).
E'
iniziato (già da qualche giorno) il mese di giugno. Ultimamente non
ci sono molti argomenti da raccontare. La vita di tutti i giorni è
monotona, come lo sarebbe ovunque, ma qui è un po' più monotona
del solito. Il tempo non aiuta molto. Tre giorni di piogge torrenziali quasi
ininterrotte ci hanno impedito di uscire a fare passeggiate o a giocare a
tennis, così le giornate sono sembrate ancora più lunghe. Non
abbiamo molti amici, anzi possiamo dire che non ne abbiamo affatto e quei
pochi che frequentiamo sono partiti per le vacanze. Ora siamo veramente soli.
Chi subisce di più questa situazione è senz'altro Gianna che
normalmente considera parlare e respirare come se fossero la stessa cosa.
Anche Francesca è un po' annoiata. Siamo sempre noi tre e i giocattoli
non la esaltano in modo particolare. La partenza per l'Italia è ancora
lontana (2 mesi) e non sappiamo cosa fare. Il corso d'inglese di Gianna è
terminato e non è ancora partito quello estivo. La scuola-guida va
avanti ma quando piove non viene voglia di uscire neanche in macchina. I
supermercati e centri commerciali ormai non hanno più segreti. Riusciamo
quasi ad accorgerci, da un giorno all'altro, quando viene spostato un barattolo
di salsa da uno scaffale a quello vicino. Non possiamo neanche sbizzarrirci
in cucina perchè siamo a dieta e non conviene alimentare la tentazione
di qualche pranzetto ipercalorico. Fortunatamente fra un paio di settimane
andiamo a Washington per quattro giorni e avremo qualcosa di nuovo da vedere
e da raccontare. Per ora possiamo soltanto fare uno sbadiglio e buonanotte...
Ah, dimenticavo… Tanti auguri di Buon Compleanno alla nostra cuginetta
Assunta!