Questa volta mandiamo tantissimi auguri di Buon Onomastico a
tutti gli Andrea che ci seguono, in particolare al papà
di Gianna, al suo nipotino, al mio cugino di Albenga e ad un
caro amico di Minervino. Anche il mese di novembre è
finito e nell'aria c'è un po' di malinconia. Si avvicina
il Natale e sarà il primo che passeremo lontano da casa.
Anche perchè molti italiani che sono qui si recheranno
in Italia per le feste e noi saremo ancora più soli.
In giro, per giunta, l'aria natalizia si accentua sempre di
più. Tutte le case, i balconi, i giardini, stanno cambiando
aspetto. Migliaia di lampadine multicolori e lampeggianti stanno
dando una forma diversa agli oggetti, agli alberelli, alle finestre,
alle strade. Nei supermercati c'è l'assalto agli scaffali
stagionali, coloratissimi e pieni di palle, luci, addobbi, stelline,
strenne di tutti i tipi e prezzi. L'aria è già
satura di Jingle Bell, ed è già possibile incontrare
Babbo Natale e farsi una foto con lui. Come lo passeremo noi,
il Natale? Sicuramente in modo insolito e unico, ma ne riparleremo
fra qualche giorno...
Francesca
con i miei anfibi.
28/11/05
L'albero di Natale.
Qualche giorno di assenza a causa del computer che all'improvviso
ci ha detto ciao e non ha voluto più saperne di accendersi.
Si era preso un brutto raffreddore. Fortunatamente sono stato
più testardo di lui e con pazienza certosina sono riuscito
a rimetterlo in sesto. Mi è costato tutta la domenica,
ma alla fine ha dovuto cedere alle mie lusinghe. Una bella lavata
di capo, e adesso è mansueto come un cagnolino. Una che
invece non ci pensa proprio da essere mansueta (e grazie a Dio)
è Francesca che ogni giorno accentua quel suo caratterino.
Abbiamo fatto l'albero di Natale. Un po' troppo presto, soprattutto
per il fatto che Francesca ha trovato un nuovo passatempo, staccare
le palline che sono disgraziatamente alla sua altezza. Le abbiamo
provate tutte, con le buone, con le cattive (senza esagerare),
ma lei non rinuncia. Appena giriamo lo sguardo, appena si sente
emarginata, per attirare l'attenzione... zac ... e ne stacca
un'altra. E ' un tormento. E se facciamo la faccia arrabbiata
lei ci viene incontro con gli occhietti dolci, ci dà
un bacino e mormora "mi ami?". Come si fa a non intenerirsi?
Penso che a 16 mesi abbia già capito tutto su come vanno
le cose e come ottenere quello che vuole. Poveri noi...
Francesca
e l'albero di Natale.
Il giorno dopo Thanksgiving si chiama "Black Friday",
il Venerdì Nero. E' il giorno dei saldi per antonomasia.
Al contrario che da noi, i saldi cominciano prima di Natale, appunto
in questa giornata che ufficialmente dà inizio alla stagione
delle feste natalizie. E' una data che la gran parte degli americani
aspetta con ansia da mesi, perchè è la giornata
dello shopping più sfrenato, incentivato da prezzi stracciati.
La cosa interessante è che i saldi riguardano tutte le
categorie merceologiche e non solo l'abbigliamento. I negozi di
elettronica vengono invasi da acquirenti "invasati"
che passano la notte all'addiaccio nell'attesa che aprano le porte.
Anche Huntsville non si è tirata indietro. Alle 4:30 di
stamani c'erano file lunghe centinaia di metri davanti ai centri
commerciali, con una temperatura che oscillava intorno ai -5°C.
Ingorghi e mancanza di parcheggio la facevano assomigliare a Roma
nei normali giorni feriali. Naturalmente gli stock sono limitati
e soltanto i primi fortunati hanno potuto acquistare computers,
telecamere, televisori a prezzi incredibili, in media al 50% del
loro valore nominale. E chi ha fatto inutilmente la fila, perchè
non è rientrato tra i pochi eletti, non ha voluto tornare
a casa a mani vuote, ed ha comprato "qualcosa, qualsiasi
cosa, comunque". Anche noi non ci siamo tirati indietro e
ci siamo recati in un paio di centri commerciali (in un orario
comodo), ed abbiamo comprato qualche capo di abbigliamento, per
tutti e tre. E Francesca non si è fatta pregare e si è
subito ambientata nell'atmosfera comprereccia, esigendo orsacchiotti,
scarpette e tutto quanto i suoi occhi hanno potuto inquadrare.
Chissà che l'anno prossimo non mi metta anche io a fare
la fila di notte per comprare "qualcosa, qualsiasi cosa,
comunque". Una curiosità: perchè "Venerdì
Nero"? Ci sono varie teorie: nero perchè così
lo chiamano i commessi dei negozi esausti a fine giornata, nero
per i commercianti perchè sono "costretti" a
dimezzare i prezzi, nero come l'inchiostro con cui si fanno i
conti per registrare gli incassi. Ogni scusa è buona per
spendere (e guadagnare) money!
La regina
degli shoppers.
24/11/05
Thanksgiving day.
Una giornata all'insegna dell'autentica tradizione americana!
Il quarto giovedi di novembre si festeggia il famoso Giorno del
Ringraziamento (Thanksgiving Day). Una ricorrenza tipica americana
che risale ai tempi dei primi coloni che al termine della stagione
dei raccolti ringraziavano il Signore per quanto avevano ricevuto
durante l'anno. La tradizione è molto forte e sentita da
tutti, forse anche più del Natale. Tutti fanno festa. Anche
i centri commerciali lasciano i loro dipendenti liberi di riunirsi
in famiglia attorno alla tavola con i propri cari. A proposito
di tavola, Ersilia e Paul sono stati così gentili da invitarci
a partecipare al loro Thanksgiving Lunch con tutta la loro famiglia
(in tutto eravamo 16 persone) e per noi è stato un onore
accettare. Abbiamo così avuto la possibilità di
saggiare gli autentici sapori e profumi della ricorrenza. Prima
di cominciare a mangiare, Paul ha recitato la classica preghiera
del Ringraziamento. Il menù è stato ricco e abbondante
(deve esserlo sempre, per tradizione). Il protagonista è
stato senz'altro il tacchino, tenero e buonissimo, ma non sono
stati da meno anche tutti gli altri contorni: uova sode e olive,
purè di patate con salsa (gravy) di tacchino, stuffing
(pasticcio di pane e interiora di tacchino), sweet potatoes (pasticcio
di patate dolci e noci), marmellata di cranberries (mirtilli),
corn (mais), panini fatti in casa ripieni di burro e, come dessert,
tre dolci tipici: una torta alla zucca (pumpkin), una torta alle
noci americane (pecan) e una con panna e cioccolata. Tutto naturalmente
accompagnato da ottimo vino. Oggi si festeggiava anche il compleanno
di due nipoti dei padroni di casa (Ersilia e Joseph), entrambi
diciassettenni. Un pranzo assolutamente differente rispetto a
quello che si mangia di solito sulle tavole italiane, soprattutto
per il frequente accostamento di dolce e salato. Ma tutto buonissimo.
Ed intanto la televisione continuava a trasmettere parate (bellissima
quella di New York) e partite di Football Americano.
Il tacchino
di Ersilia.
Un'altra data importante, per l'Italia (25 anni fa ci fu il terremoto
in Irpinia) e per due miei cognati. Giuseppe (tio Eppe per Francesca)
oggi compie gli anni, se penso a quanti ne compie cado in depressione
(ha ben 14 anni meno di me...). Buon compleanno, Giuseppe, beato
te! Letizia, invece, oggi ha discusso la tesi e si è brillantemente
laureata in Psicologia. Non so se era più emozionata lei
o mio fratello Carlo, ma penso che sia sempre una grande soddisfazione
e un sollievo raggiungere un traguardo tanto meritato e sospirato.
Sono momenti che rimarranno scolpiti nella memoria. Congratulazioni
Letizia! Comunque, francamente, spero di non avere mai bisogno
di te......
o forse è già troppo tardi? Naturalmente scherzo,
ma mi raccomando, metti da parte una bottiglia, quando torniamo
ci devi offrire da bere!
Giuseppe
con una piccolissima Francesca e la neo-dottoressa Letizia.
Un saluto al caro amico Antonio di Roma, che ci segue da tanto
tempo, e complimenti alle sue splendide bambine Enrica e Martina.
Durante l'ultimo fine settimana mi sono dato alla cucina e in
particolare ho provato a mettere in pratica una delle ricette
che si trovano sulle confezioni dei biscotti del Mulino Bianco.
Questa volta ho provato a fare "le campagnole" con la
farina di riso e devo dire che il risultato è stato ottimo.
Data la carenza di biscotti europei (in un solo negozio abbiamo
trovato qualcosa simile agli Oro Saiwa) penso che ripeterò
spesso l'esperimento. Anche Francesca ha apprezzato molto. A proposito
di Francesca, fa sempre più l'attrice. Per attirare l'attenzione
è capace di interpretare drammi e tragedie. Finge di cadere
e farsi male, cerca di mettere tutto in bocca e se non ha nulla,
fa finta di avere comunque qualcosa in bocca. Se proviamo a sgridarla
lei si dispera e comincia a picchiarsi da sola, come se avesse
mai visto qualcuno alzare le mani contro di lei o contro qualcun
altro.
I miei
biscotti.
Il grande freddo ci ha graziati per un po' ma ha lasciato qualche
strascico, Francesca si è raffreddata parecchio e le è
salita di nuovo la febbre. Fortunatamente la temperatura alta
è durata soltanto un giorno, ma resta il fortissimo raffreddore
che non la fa respirare e le ha tolto l'appetito. Viene qualche
dubbio sulla efficacia del vaccino antinfluenzale. Francesca,
in sedici mesi di vita, è sempre stata bene, mai febbre,
soltanto qualche raffreddore ogni tanto. Da quando ha fatto la
vaccinazione contro l'influenza si è già ammalata
due volte con febbre anche alta. Non sarà controproducente?
Abbiamo l'impressione che riempirla di vaccini la stia indebolendo.
Tremiamo soltanto al pensiero che fra una settimana dovrà
fare il secondo richiamo. La tentazione di non sottoporla ad una
nuova tortura è molto forte. Servirà a qualcosa?
Sarebbe veramente gradito un consiglio da chi ha esperienza in
merito. Se stiamo ad ascoltare gli Americani, questi ci vaccineranno
anche contro il mal di denti e la miopia...
Francesca
raffreddata ma sorridente.
17/11/05
Il grande freddo.
Questa volta partiamo con gli auguri di buon compleanno a zia
Letizia (era ieri) e tanti auguri di pronta guarigione a zio Giuseppe.
Il tema dominante degli ultimi due giorni è il freddo polare
che ci ha colti all'improvviso. Martedì era ancora una
giornata estiva, 27°C la temperatura massima. In serata si
è scatenato il finimondo. Un temporale violentissimo con
minacce di trasformarsi in tornado ci ha un po' preoccupati, se
non altro perchè in televisione non si parlava d'altro.
Si vedevano in tempo reale le immagini radar della tempesta che
avanzava. Poi è finito tutto e la temperatura è
scesa di colpo a -5°C. Non mi era mai capitato di subire uno
sbalzo termico così repentino. E naturalmente il fisico
non ha retto ed è subito arrivato il raffreddore. Oggi
è stato come ieri (minima -5°C e massima 7°C),
ormai l'estate e l'autunno se ne sono andati. Abbiamo dovuto di
corsa mettere il piumone sul letto e tirar fuori dal closet (cabina
armadio) i maglioni e i giacconi pesanti. Anche nei centri commerciali
sta cambiando l'atmosfera. Gli scaffali che un paio di settimane
fa erano dedicati ad Halloween ora sono pieni di addobbi natalizi.
Nell'aria cominciano a sentirsi le note di Jingle Bell. Tra noi
e Natale c'è rimasto soltanto Thanksgiving (il giorno del
Ringraziamento), ma di questo ne parleremo prossimamente.
Francesca
saluta tutti.
Tantissimi auguri a zia Anna che ieri ha festeggiato il suo compleanno.
E' una delle persone a cui Francesca è più affezionata
e le manca tanto, ogni volta che la vede nel computer ripete un
suo gesto tipico, con la mano si accarezza i capelli. Questa volta
non vogliamo parlare di noi ma vogliamo salutare e ringraziare
tutti coloro che ogni tanto lasciano un graditissimo saluto nel
nostro registro dei visitatori, e tanti altri che ci seguono quotidianamente
e che ci hanno contattato per telefono, via e-mail,
con Skype, e in video con Messenger
e Eyeballchat, non solo
da tutta l'Italia, ma anche dalla Francia, dal Belgio, dal Canada,
dall'Argentina e dagli Stati Uniti. Salutiamo tutti coloro che
ci seguono in questa avventura e che con il loro calore ci fanno
sentire più vicini. Un benvenuto particolare a due nuove
arrivate, due amiche di Gianna, Giusy e Emiliana di Cerignola
che da ieri hanno cominciato a leggere queste pagine. Un bacione
a tutti!
Gianna
con Francesca spettinata.
Giornata dedicata alla memoria dei caduti di tutte le guerre.
In occasione della Festa delle Forze Armate, l'Ambasciata mi ha
incaricato di rendere onore a tre soldati italiani (Rosario Spera,
Giuseppe Iacoboni e Vincenzo Vernacchio), catturati durante la
guerra d'Africa e morti durante la prigionia presso i campi di
concentramento americani e sepolti a Fort McClellan vicino Anniston
(Alabama) in un piccolo cimitero a 105 miglia (170 km) da Huntsville,
dove sono sepolti anche 26 tedeschi. Uno dei tre soldati (Rosario
Spera) ha una nipote (Kathryn Spera) che vive ad Atlanta e ogni
anno viene a trovare lo zio. Ci ha raccontato che la famiglia
di Rosario non sapeva dove fosse il loro caro fino a 8 anni fa
quando lei finalmente lo trovò. Rosario lasciò una
moglie che vive ancora in Sicilia e tre figli (che allora avevano
4 anni, 2 anni e 9 mesi). La cerimonia è stata breve e
sobria. Ho deposto un mazzo di fiori su ogni tomba italiana e
una corona sulla lapide che ricorda i caduti italiani. I tedeschi
erano una cinquantina, mentre a rappresentare l'Italia eravamo
soltanto noi tre. Io ho tenuto un breve discorso che pare sia
stato apprezzato da tutti. Dopo la cerimonia è stato organizzato
un rinfresco e tutti hanno potuto apprezzare le doti culinarie
di Gianna che si è espressa ottimamente con una pizza rustica,
un pan brioche e una crostata di nutella. La metà del tavolo
che portava i colori italiani è stata presa d'assalto e
in pochi minuti i tre vassoi sono stati svuotati. Anche se da
soli, ci siamo difesi bene!
Gianna
e Francesca con Kathryn Spera e il rinfresco.
L'11/11 è una data speciale per due motivi: è il
compleanno della zia Maria Giovanna (auguri!) e in USA si festeggia
il Veteran's Day. E' una festa particolare perchè è
nata per ricordare l'armistizio (Armistice Day) della prima guerra
mondiale (firmato alle ore 5 del giorno 11/11/1918), e poi si
è trasformato nella festa dei veterani di tutte le guerre.
Tuttavia pur essendo una festa federale, viene osservata come
autentica festa nazionale soltanto dai dipendenti statali, mentre
tutte le attività commerciali funzionano come nei giorni
feriali. Comunque alle ore 11 del 11/11 di ogni anno, ovunque
nel paese ci sono parate di veterani che vengono onorati dalla
cittadinanza. Praticamente è la festa che equivale al nostro
4 novembre, giorno in cui ricordiamo la firma del nostro armistizio,
ricordiamo le nostre Forze Armate e l'Unità d'Italia in
quanto con la prima Guerra Mondiale conquistammo anche la nostra
piena Indipendenza. A proposito di indipenza... oggi abbiamo trascorso
la giornata in un Mall (Centro Commerciale) a fare shopping, mangiare
e far divertire i bambini. C'è un angolo, infatti, dove
i bambini possono sfogarsi correndo, giocando, arrampicandosi
in un'area protetta e osservata. Francesca ci ha fatto divertire.
Si è scatenata anche lei insieme agli altri. Correva, giocava,
si arrampicava, partecipava alle attività dei altri bambini
spesso più grandi di lei, come se avesse sempre fatto quelle
cose, eppure era la sua prima volta... Effettivamente sta crescendo,
la nostra bambina, sta conquistando la sua indipendenza.
Francesca
conquista l'indipendenza.
09/11/05
10° mese concluso.
Anche novembre è giunto al giorno 9, e così è
terminato il 10° mese in USA. E' anche il complemese di Francesca,
oggi ne compie 16. Piano piano sta guarendo, anche se la tosse
non è ancora andata via. E' ancora molto capricciosa, vuole
sempre stare in braccio alla mamma. Queste sono le occasioni in
cui i bambini possono approfittare un po', ed essere un po' più
mammoni del solito. Gianna in questo periodo è indaffaratissima.
Tra le cure a Francesca, il corso di inglese, la macchina, la
casa, le cene che continua ad organizzare (domani ce n'è
un'altra) e la preparazione di un rinfresco per la cerimonia di
domenica prossima (ne parleremo in seguito), non trova un attimo
di respiro. Sono lontani i tempi (quando era appena arrivata)
in cui si annoiava e non sapeva come trascorrere la giornata.
Si fa voler bene da tutti, ha un bellissimo modo di proporsi alla
gente. Tutti la cercano, le chiedono consigli, ricette, la chiamano
anche soltanto per sentire una voce amica, sincera, allegra, ironica.
E lei si prodiga con generosità. E' solare, positiva, simpatica,
diretta, franca. Ringrazio di avere intrapreso questa avventura,
perchè mi ha dato la possibilità di godere appieno
degli aspetti più belli del suo carattere. Penso che se
non fosse già mia moglie... me la sposerei!
Francesca
sta guarendo.
Ieri è stata una giornata storica: per la prima volta in
vita sua Francesca ha superato i 38°C di febbre. E li ha superati
abbondantemente, infatti durante la notte scottava in modo esagerato
ed ha raggiunto i 103 Fahrenheit (39.5°C). E' una tortura
questa differenza di unità di misura. Bisogna tradurre
non solo le parole dall'italiano all'inglese (e viceversa) ma
anche i numeri! Stamattina l'abbiamo portata dal pediatra che
le ha analizzato il sangue e in base ai sintomi ha diagnosticato
una laringite. Poverina, avrà la gola in fiamme! Infatti
non riesce a mangiare cibi solidi e si lamenta continuamente,
piange con una vocina flebile flebile. Abbiamo passato praticamente
due notti in bianco. L'agitazione in casa era notevole, non sapevamo
che pesci prendere anche perchè queste cose accadono sempre
di domenica, il dottore non era reperibile ma non si poteva considerare
una situazione da pronto soccorso, così abbiamo dovuto
aspettare il lunedì mattina. Ora la situazione è
sotto controllo, la febbre è scesa e un paio di sciroppi
dovrebbero essere sufficienti a curarle l'infezione alle corde
vocali. Le farmacie sono la cosa più differente tra USA
e Italia. Normalmente qui sono all'interno dei supermercati. Tutte
le medicine che non hanno bisogno di prescrizione medica sono
negli scaffali, tra la frutta, i biscotti e i detersivi. Quelli
che invece vengono assegnate dal dottore (cortisone, antibiotici
ecc.) sono allestite al momento dal farmacista che fa veramente
il farmacista (prepara al momento le dosi per le medicine in bottigliette
anonime). In questo modo si vendono esclusivamente le quantità
previste dalla cura, nè un grammo di più nè
di meno. Ed è così che si riducono gli sprechi.
Francesca
alle prese con una cannuccia (notare i bicchieri di questo locale...).
Per festeggiare il nostro 300° giorno ad Huntsville siamo
andati in un'altra città, che dista a circa 100 miglia
da noi: Chattanooga
nello Stato del Tennessee. A dire il vero il motivo principale
della passeggiata era che, impazienti di provare l'auto nuova,
volevamo fare una classica gita fuori porta. Ci avevano detto
che Chattanooga era una città molto bella, piena di attrazioni,
ed effettivamente non si è smentita. E' molto diversa da
Huntsville, come è diverso il Tennessee dall'Alabama. E'
incredibile infatti come due stati confinanti possano essere così
differenti, non tanto come paesaggio, ma piuttosto come abitanti
e centri abitati. Chattanooga ha un centro (incredibile ma vero),
dove è possibile passeggiare, vedere tanta gente, incontrare
turisti. Ci sono musei, cinema tridimensionali, un bellissimo
acquario e un lungofiume molto attraente. E basta uscire un po'
per vedere la Rock City, una montagna dove tutto è un'attrazione,
dalla ferrovia a cremagliera, alle escursioni lungo percorsi a
strapiombo, le cascate, i panorami infiniti. C'è anche
un posto da cui è possibile vedere 7 diversi stati contemporaneamente
(Alabama, Georgia, Kentucky, North Carolina, South Carolina, Tennessee
e Virginia). Oggi c'era anche una gara di cannottaggio e migliaia
di sportivi facevano il tifo lungo le sponde del fiume Tennessee.
Quando Francesca sarà un po' più grande ci torneremo
perchè è una città a misura di bambino, dove
si respira nell'aria la voglia di divertirsi.
Chattanooga,
TN.
Il quattro novembre è la festa dell'Unità d'Italia,
Giornata delle Forze Armate, ed è anche San Carlo Borromeo.
Quindi, oltre a salutare tutti gli amici e colleghi in armi, mando
un saluto e un augurio particolare a mio fratello Carlo e alla
nostra amica Carla F. di Roma. Un'altra persona, che merita un
saluto particolare e un grande augurio di pronta guarigione, è
il mio nipotino Gabriele che ieri si è fratturato una spalla,
poverino, chissà che dolore! E, visto che siamo in vena
di saluti, vorrei dedicare uno speciale abbraccio virtuale al
caro Graziano. Se la sta vedendo veramente brutta. Spero tanto,
non so cosa pagherei, perchè un giorno possa tornare a
leggere queste righe e possa riderci sopra. In questi giorni,
a sentire queste notizie tanto tristi, la lontananza dall'Italia
mi sembra ancora più abissale. Stasera siamo stati a cena
da Adele, dove abbiamo conosciuto un'altra coppia che vive qui
da 18 anni, Alessandra e Vittorio. Adele è un'ottima cuoca.
Francesca va volentieri da lei perchè ha due figli molto
simpatici. Il secondo che è soltanto un mese più
piccolo, le va sempre dietro desideroso di baciarla e abbracciarla,
ma lei rifiuta sempre con estrema decisione. Per contro Francesca
ha un debole per il più grande (che ha 5 anni e va già
a scuola), lo segue come un cagnolino e gli ha anche dedicato
uno dei suoi classici "mi ami?". E' il classico triangolo,
lui ama lei che ama un altro da cui non è corrisposta...
La storia si ripete. Ma non sarà un po' troppo presto?
Francesca
rilassata.
02/11/05
La seconda auto.
Grande novità ad Huntsville. Abbiamo comprato una seconda
macchina! Sarà l'auto che ci accompagnerà nei weekend,
con cui faremo shopping e con la quale Gianna perfezionerà
le sue capacità al volante. E' una Mercury
Sable GS del 2001 di colore bianco. Ha un motore da 3.0 L V6 che
a 5000 giri sprigiona 155 cavalli. La posizione (sul cruscotto)
della leva del cambio (che naturalmente è automatico a
4 velocità) permette la presenza di un sesto passeggero
sui sedili anteriori. Mercury è una marca del gruppo Ford
(che include anche Lincoln, Mazda, Volvo, Jaguar, Land Rover e
Aston Martin). La versione Sable ha lo stesso pianale della Ford
Taurus che in realtà è la versione americana della
Ford Mondeo. Dunque siamo arrivati da dove siamo partiti, è
praticamente la stessa auto che abbiamo lasciato in Italia. A
dire il vero, rispetto alla Mondeo, la Sable è più
grande, lunga, spaziosa, piena di accessori, ed ha anche parte
del cruscotto in radica. Siamo veramente soddisfatti dell'acquisto.
Come già sapevamo, qui in USA è facilissimo comprare
un'auto, soprattutto se si paga in contanti. Infatti in meno di
due ore l'abbiamo vista, provata, comprata, assicurata e targata.
E tutto nella pausa pranzo (compreso il pranzo naturalmente).
La nostra
Mercury Sable GS del 2001.
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