Ogni
giorno Francesca conquista sempre più la sua indipendenza.
Oggi si è seduta a tavolino ed ha mangiato completamente
da sola un piattone di pasta e un bel pezzo di polpettone. Questo
è il periodo in cui lei vuole salire (da sola) ovunque
ci sia un punto d'appoggio: tavolini, sedie, divani. Poi le piace
indossare (a modo suo) i capi di abbigliamento e le scarpe della
mamma. La befana le ha portato una particolare pianola che suona
e parla ad ogni tocco dei tanti oggetti di cui è composta
e Francesca si diverte a fare la D.J. componendo musiche anche
interessanti. Ma la sua grande passione resta l'acqua. Passa ore
a versare il contenuto di un bicchiere in un altro e così
via finchè non ne resta più una goccia in nessuno
dei due, ma l'acqua si trova sparsa ovunque per la casa. Sta crescendo.
In macchina non protesta più, le piace uscire e sta buona
nel suo sediolino ad osservare il panorama, con pazienza e rassegnazione.
I suoi gusti alimentari stanno cambiando, ultimamente preferisce
la carne e l'insalata, la settimana scorsa si accontentava della
pasta, chissà cosa pretenderà la prossima settimana:
caviale e champagne?
Francesca
e i suoi occhioni.
Un
altro fine settimana passato tranquillamente. Venerdì pomeriggio
Francesca ha fatto la visita periodica dal pediatra e anche questa
volta ci ha soddisfatti. E' più lunga che grassa ma rientra
comunque nella norma delle bambine di 18 mesi. Per quanto riguarda
invece lo sviluppo mentale è anche avanti, si comporta
come una bambina di almeno 24 mesi. Sabato sera abbiamo provato
un locale Texano il "Golden Rule" (letteralmente "La
regola d'oro"), dove cucinano un'ottima carne, tenerissima,
con il forno a legna (rarissimo da queste parti) con contorno
di baked potatoes, beans e corn (patate al cartoccio, fagioli
e pannocchie abbrustolita). La cosa interessante da queste parti
è che il "refill" è gratuito (cioè
se prendi un secondo bicchiere della bibita che hai scelto, non
lo paghi) e un bicchiere da 50 cl di Coca Cola (che con refill
diventa 1 litro), anche se si tratta soltanto di ghiaccio colorato,
costa soltanto 1 dollaro e mezzo, poco più di 1 euro. Da
noi un bicchiere di Coca Cola sarà anche pieno soltanto
di Coca Cola, ma costa da 5 a 10 volte di più!
Francesca
con le labbra a cuoricino.
Tanti
auguri di buon compleanno al mio cugino omonimo di Napoli, l'architetto.
Mandiamo inoltre un pensiero e un grande augurio di pronta guarigione
al piccolo Francesco che a soli tre anni ha già scoperto
cosa sia il dolore. Francesca è sempre più vivace
e chiacchierona. Non smette mai di parlare, a volte utilizzando
vere parole, a volte inventando neologismi. Non bisogna mai permettere
che arrivi all'ora della buonanotte fresca e riposata, altrimenti
comincia a intraprendere complicati discorsi in piedi sul letto,
a fare veri e propri comizi, per ore e ore. Ormai conosce a memoria
i nomi di tutti i nostri familiari e li sa associare ai volti.
Malgrado viviamo tanto lontano e ci vediamo non più di
due volte l'anno, Gianna è riuscita a mantenere fresco
il ricordo di tutti e quando Francesca li vede in fotografia o
in videochat, non ha incertezze, chiama tutti per nome, entusiasta,
imitandone gesti e smorfie. E' incredibile questo rapporto a distanza.
Lei si è abituata a vedere i nonni nel monitor del computer
e ne sente sinceramente la mancanza se qualche volta salta il
collegamento. Il suo primo pensiero la mattina è il saluto
ai parenti lontani. Siamo riusciti, in qualche modo, a stabilire
un ponte virtuale verso l'Italia che viene percorso ogni giorno
con naturalezza da tutti e tre. Meraviglie (e vantaggi) della
tecnologia.
Un'espressione
tipica di Francesca mentre fa l'imitazione di zio Antonio.
24/01/06
Comodità di viaggio.
Durante
le ultime vacanze in Florida ho avuto modo di provare la macchina
nuova. Soprattutto ho avuto la possibilità di saggiare
la guida di un'auto con cambio automatico sulle lunghe distanze.
Un accessorio fantastico delle auto americane è il Cruise
Control. Inizialmente pensavo fosse uno di quegli stupidi computer
di bordo che fanno il calcolo dell'autonomia dell'auto in tempo
reale. Invece si è rivelata una manna, soprattutto sulle
lunghe distanze. Praticamente è un pilota automatico che,
quando inserito, permette di mantenere costante la velocità,
qualsiasi sia l'andamento del terreno, senza dover premere l'acceleratore.
E' un dispositivo che consente di non superare mai il limite di
velocità e fa riposare anche il piede destro (quello sinistro
non viene mai impiegato). Praticamente è come andare in
treno. Bisogna soltanto stare svegli e controllare che la macchina
rimanga nella propria corsia. Ma anche per questo ci sono alcuni
aiuti come le strisce rumorose (anche quelle centrali). Comunque
la maggior parte delle strade in America sono rettilinei interminabili
lunghi centinaia di chilometri e non c'è bisogno di correggere
la rotta. E la cosa più importante è che quasi tutte
le auto hanno questo dispositivo e tutti lo usano, per cui è
difficile incontrare auto che accelerano o rallentano all'improvviso.
Tutti vanno per file parallele, composti, ordinati ed educati,
tutti alla stessa velocità. Perchè mai si dovrebbe
frenare o accelerare?
Una
sequenza divertente di Francesca.
Completamente
superata l'influenza. Anche Gianna è stata minacciata ma
l'ha sconfitta sul nascere con pieno onore. Anzi ora mi chiede
la parola.
Gianna: mancano ancora 717 giorni all'alba! Per favore veniteci
a prendere! Quì il tempo non passa mai. Oramai conosciamo
a memoria tutti i negozi di Hansville. Ci manca l'Italia, ci mancano
tutti. Mi manca tantissimo il mio lavoro. Anche se ogni giorno
tornavo a casa stanca e con forti mal di testa ero soddisfatta.
Le giornate volavano. Mi mancano le lunghe pause di Patrizia,
la mia ex titolare, l'unica donna che riesce a guidare, telefonare
e scrivere contemporaneamente, una donna a modo suo fantastica...
Piero: effettivamente dopo quasi dieci giorni bloccati in casa
per le influenze, la pioggia continua, l'assenza di Ersilia e
Paul (che se la stanno spassando in Florida), ed il confronto
inevitabile tra la vita di Huntsville e quella che abbiamo lasciato
in Florida, la noia mortale ci sta assalendo. E' inevitabile e
l'abbiamo vissuto anche dopo le gite a Las Vegas e a Washington.
Non c'è altro posto negli Stati Uniti che regga il confronto
con Huntsville (o meglio è il contrario). Ma questa nostalgia
passerà in breve tempo. Già con le prime giornate
primaverili e l'avvicinarsi della partenza per l'Italia, l'umore
generale migliorerà.
Francesca
se la ride.
19/01/06
Virus (un'altra volta).
L'influenza
ha colpito ancora. Dopo Francesca anch'io ho passato gran parte
delle ultime quarantotto ore seduto in bagno. Ma ora sto meglio.
Nei giorni scorsi non abbiamo potuto ricordare i compleanni di
Rosalba, Gabrio, Domenico e Claudio (l'amichetto di Francesca).
Oggi si festeggia il compleanno di Antonio, il fratellone di Gianna
(zioooooo per Francesca). Tantissimi auguri a tutti, e per Antonio:
sempre Forza Juve! Oggi ho provato la mia prima esperienza con
la struttura sanitaria americana. Sono andato in uno dei tanti
ambulatori dove si trovano i medici di famiglia. E' più
semplice fare il medico qui. Prima di tutto esiste una squadra
di infermieri che ti sottopongono questionari, ti misurano, ti
testano, prelevano il sangue, fanno radiografie e alla fine, quando
il quadro clinico è definito, appare il dottore che non
fa altro che trarre conclusioni. Dopo tre ore di attese snervanti
tra un esame e l'altro, la dottoressa ha finalmente diagnosticato
quello che sapevo già da almeno un paio di giorni: il solito
virus, ce l'hanno quasi tutti in questo periodo... Infatti io
l'ho preso da Francesca che a sua volta l'aveva preso da qualche
altro bambino. Il risultato è che in questo modo, per un
semplice virus, hanno potuto incassare i soldi dell'assicurazione
non solo per la visita ma anche per le analisi e le radiografie.
Francesca
con le mani nel sacco.
Francesca
sta un po' meglio ma comunque siamo rimasti in casa tutto il giorno.
Abbiamo potuto gustare la bella giornata soltanto per un'oretta
stamattina quando siamo andati a messa (ha guidato Gianna). Oggi
voglio parlare di animali. Il rapporto tra gli abitanti di questa
parte del mondo e gli animali è completamente diverso dal
nostro. Gli animali domestici sono veramente domestici, non si
sentono, sono chiusi tra le mura e i recinti delle case e non
danno fastidio. Raramente si sentono cani abbaiare, i gatti sono
assolutamente invisibili. Soprattutto non sporcano. In un anno
di permanenza in Alabama, ma anche a Las Vegas, a Washington e
in Florida, non mi è mai capitato di imbattermi in "ricordini"
lasciati da animali randagi e naturalmente quelli dotati di padrone
passeggiano tranquilli al guinzaglio senza sporcare. Diversamente
che da noi, i conigli sono considerati animali domestici a tutti
gli effetti e a volte capita di vederli su qualche balcone. Ovunque
ci sia uno specchio d'acqua, naturale o artificiale, è
completamente affollato di anatre, cigni, uccelli e pesci di tutti
i tipi. Non si vedono animali lasciati a se stessi. In giro si
vedono soltanto quelli selvatici: scoiattoli, puzzole, volpi,
procioni, istrici. Sono soltanto questi, infatti, quelli che vengono
a volte investiti dalle auto e che rimangono tragicamente abbandonati
ai lati della strada. L'altro giorno mi è capitato di vedere
per terra, investito da un'auto, pochi metri davanti a me, un
cervo bello grosso. L'auto, un pick-up, aveva subito un bel danno,
tutto il davanti era rientrato e il proprietario... aveva le mani
nei capelli. Sono ripassato per quella strada un paio d'ore dopo,
e del cervo non c'era più traccia. Chissà se il
proprietario del pick-up si sia autorisarcito con una bella cenetta!
Anatre
e scoiattoli non mancano mai.
14/01/06
Giornata casalinga.
Oggi
avremmo dovuto fare tante cose, fare shopping, andare a cena fuori,
prepararci per la gita domenicale all'acquario di Chattanooga,
e invece siamo rimasti bloccati in casa perchè Francesca
non si sente molto bene. Un po' di mal di stomaco e qualche decimo
di febbre l'hanno buttata giù ed è stata a letto
tutto il giorno. Fa una pena quando non si sente. Sta tutto il
tempo a lamentarsi e pretende di stare sempre tra le braccia della
madre come se il suo calore potesse risolverle tutti i problemi.
In serata è migliorata un po', speriamo che non ci faccia
passare la nottata in piedi. E soprattutto speriamo che si riprenda
presto perchè questo è un weekend lungo (lunedì
è festa) e sarebbe un vero peccato passare tre giorni interi
bloccati in casa. Il tempo fuori sembra buono anche se è
tornato il freddo polare. La neve, quest'anno, probabilmente non
si farà vedere. Si alternano giornate primaverili, calde
e soleggiate, a giornate autunnali, con violenti acquazzoni e
poi, nell'arco di un paio d'ore, torna il freddo glaciale. Poi
ci si meraviglia se siamo tutti raffreddati...
Francesca
e il sugo.
E'
ora di svelare un segreto, che in realtà era a conoscenza
di tutti, amici e parenti, ma di cui non ne avevamo ancora fatto
cenno su questo diario. Patrizia, la sorella di Gianna nonché
madrina di Francesca, aspetta una femminuccia! Tantissimi auguri
a lei e naturalmente al futuro papà Nico. Aspettiamo con
ansia il prossimo mese di maggio quando, se tutto va bene, faremo
finalmente conoscenza con la nuova nipotina. Gianna, in particolar
modo, non sta più nella pelle. Sarà dura trattenerla
ad Huntsville ancora per altri 4 mesi. Comunque l'importante è
che mamma e figlia stiano bene. La pupetta è piuttosto
grande, pesa mezzo chilo ed è già lunga 27 cm. Deve
essere l'anno della donna perchè di tutte le donne incinte
che conosciamo (una decina) quelle che già sanno il sesso
del futuro nascituro hanno detto che si tratta di una femmina.
Auguri doppi a tutte quante!
La futura
cuginetta di Francesca è pressappoco così.
Sono passate
le feste, è passato un anno. Non posso negare che un po'
di noia e di nostalgia effettivamente ci hanno assaliti in questi
primi giorni del nuovo anno.
E' la solita storia, ogni anno di questi tempi si fanno bilanci,
previsioni, buoni propositi, come ad esempio mettersi a dieta
o iscriversi in palestra. Quest'anno c'è la soddisfazione
di aver trascorso le vacanze in una maniera insolita e divertente,
unica e probabilmente irripetibile. Penso che tanti ci avranno
invidiati. Però resta il rammarico di non aver potuto abbracciare
i nostri cari, Francesca non ha potuto dare i suoi dolcissimi
bacetti a nonni e zii. Non si può avere tutto dalla vita
e chiediamo ancora un po' di pazienza soprattutto alle due nonne
che hanno digerito malvolentieri la nostra decisione. Una volta
tanto abbiamo voluto pensare a noi stessi, al nostro piccolo nucleo
familiare. Ci saranno ancora tante feste da trascorrere insieme
ai nostri cari, quando torneremo in Italia. La cosa che è
rimasta più impressa a Francesca di tutte le vacanze: il
mare. Da quando ha visto la spiaggia di Miami Beach, ogni giorno
chiede di andare a vedere l'acqua e si tocca i capelli (associa
l'acqua al fatto che si bagna i capelli). Non mi sento di darle
tutti i torti...
Francesca
si è divertita durante le feste.
Un milione
di auguri a Lorenzo che oggi compie 10 anni. Mi raccomando Lorenzo,
non mangiarti tutta la torta, conservane un pezzo anche per noi!
Oggi, 9 gennaio, è una data importante. Non solo Francesca
compie 18 mesi, ma fu esattamente un anno fa quando io misi piede
in terra d’America. Un terzo della nostra permanenza in
Alabama se n’è andato. Sembra poco e sembra tanto.
Se pensiamo che non potremo abbracciare liberamente i nostri cari
per altri due anni, sembra che il tempo da trascorrere qui sia
un’eternità, tuttavia quest’anno è passato
in fretta. E’ stato un periodo della nostra vita che abbiamo
vissuto in modo molto intenso e originale. Vivere all’estero
è una esperienza che tutti dovrebbero provare perchè
arricchisce dentro in una maniera incommensurabile. Non parlo
soltanto della lingua che volenti o nolenti viene assorbita in
modo naturale senza eccessivi sforzi, ma mi riferisco soprattutto
alle continue sollecitazioni, alla continua rimessa in gioco,
ai continui confronti tra i due differenti stili di vita che portano
a conoscere ed apprezzare le differenze ed in qualche modo a riscoprire
se stessi e a rivalutare la propria cultura. Non nascondo che
i primi tempi siano stati duri, per me e soprattutto per Gianna
e Francesca che meno di me erano abituate ad un tale stravolgimento
di tutte le comodità e certezze quotidiane. Devo rendere
merito a loro perchè non me lo hanno fatto pesare più
di quanto fosse ragionevole e credo che in breve tempo abbiano
compreso quanto sia importante per tutti e tre questa esperienza.
I rapporti umani sono fondamentali nella vita di una persona e
questa nostra permanenza ci ha consentito di conoscere tante nuove
belle persone, con i loro pregi e difetti, ma che comunque ci
hanno concesso di condividere una parte della loro esistenza.
Rimanere chiusi per una vita intera nel proprio guscio, tra le
proprie mura, tra i soliti visi stranoti, può essere comodo,
rassicurante, familiare, ma ci priva della possibilità
della conoscenza e in un certo senso di priva della libertà
di vivere la propria vita in maniera assoluta. Questa esperienza
ci ha consentito di liberarci finalmente dei nostri pregiudizi
e dei nostri vincoli, piacevoli e spiacevoli, ci ha permesso di
osservare il mondo che ci circonda e quanto abbiamo lasciato in
Italia con maggiore obiettività, ci ha fatti maturare come
persone e come nucleo familiare. Fare bilanci è noioso
e forse anche antipatico, soprattutto dopo aver percorso soltanto
un terzo del proprio cammino, tuttavia ritengo che questo primo
anno ci abbia dato molto, anche se a costo di alcuni innegabili
e inevitabili sacrifici. Il mio modo di interpretare la vita mi
spinge a considerare positivamente quanto vissuto finora, mi auspico,
pertanto, che i prossimi due anni siano la giusta continuazione
di quanto già percorso fino ad oggi.
Lorenzo
e il suo grande amore: gli animali.
08/01/06
Buon Anno! (settima e ultima parte)
Ci sarebbero
ancora tante cose da raccontare sul nostro viaggio, esperienze
che conserveremo sempre nei nostri cuori. Purtroppo Francesca
è un po’ troppo piccola e non ricorderà nulla
se non quanto rinfrescheremo ogni tanto nei nostri racconti di
famiglia e quanto potrà rivivere attraverso il filmino
e le centinaia di foto scattate in questi 10 giorni. Un ultimo
pensiero va ai cugini Loconto. Questo viaggio è stato importante
per me e per la nostra famiglia perché si è ricucito
uno strappo avvenuto quasi 100 anni fa quando tre fratelli del
mio bisnonno si imbarcarono a Napoli su un bastimento carico di
speranze e giunsero a Boston dove costruirono tre bellissime famiglie.
In questi giorni ho parlato molto con questi cugini di mio nonno,
figli di Oto, uno dei tre fratelli, e mi sono reso conto che malgrado
vivano in un mondo completamente diverso, malgrado alcuni di essi
abbiano trascorso una intera vita nel mondo dello spettacolo,
malgrado sia passato tanto tempo e non abbiano praticamente mai
messo piede sul territorio italiano, abbiano tuttavia conservato
intatti i valori fondamentali della nostra e di tante famiglie
italiane di allora e di oggi. Ci siamo sentiti a casa nostra,
come se ci fossimo frequentati da sempre. Sono persone straordinarie
nella loro ordinarietà, sono brave persone, semplici, umili,
ognuno ha raggiunto un proprio traguardo nella vita con serenità
e dedicazione al lavoro senza trascurare le esigenze della famiglia.
Soltanto un anno fa sapevo solamente che qualcuno della famiglia
si era stabilito in America e che alcuni di loro erano stati dei
cantanti negli anni ’50 o ’60. Oggi di loro so praticamente
tutto, si sono aperti con me come con un figlio, mostrandomi migliaia
di fotografie, raccontandomi centinaia di aneddoti di 100 anni
di storia italo-americana. Bob, Frank, Tony and Rick sono delle
persone meravigliose. Un saluto di cuore ad essi, al fratello
Art che mi ha chiamato dall’Oklahoma, alle loro mogli (Pam,
Phyllis e Jayne) e i loro figli (a proposito, Happy Birthday Lauren!).
Questo è un altro tassello che aggiungeremo al nostro patrimonio
di esperienze che stiamo raccogliendo, giorno dopo giorno, in
questa avventura americana.
I 4 fratelli
Loconto (da destra Bob, Tony, Frank e Rick).
Lauren,
che oggi compie gli anni, con Francesca e il fratello Bryan.
Francesca
augura Happy New Year a tutti.
07/01/06
Buon Anno! (parte sesta)
Un’altro
luogo che non si può mancare quando si va in Florida è
Key West. Prima di questo viaggio, sinceramente, non sapevo neanche
cosa fosse e cosa rappresentasse per gli americani questo posto.
Andando verso sud, l’estremo sud, attraversando paludi normalmente
frequentate da alligatori e iguana (era divertente vedere i segnali
stradali con la dicitura: pericolo attraversamento coccodrilli)
si giunge ad un vero paradiso, frequentato in passato da gente
come Hemingway. La strada continua anche quando finisce il continente
e comincia a saltare da un’isola all’altra, lungo
un itinerario surreale, spettacolare e affascinante. Centinaia
di isole (keys) sono collegate da altrettanti ponti (il più
lungo supera gli 11 km). La strada, stretta e lunga più
di 200 km, si insinua come un segno di matita a separare l’Oceano
Atlantico e il Golfo del Messico fin nei cuore dei Caraibi. Il
paesaggio lentamente cambia aspetto, dalla tecnologica e lussuosa
Florida si passa alle forme e ai colori chiari e pastello tipici
caraibici delle case di legno. Key West è l’ultima
di queste isole, il punto più a sud degli Stati Uniti continentali,
un ponte verso l’infinito da dove è possibile ammirare
ogni sera, come uno show preparato fin nei minimi dettagli, uno
dei tramonti più belli del creato. Siamo a soli 90 miglia
da Cuba e, come un braccio teso, questa lingua di terra ha offerto
asilo, negli anni passati, a tantissimi disperati provenienti
da Cuba, Giamaica, PortoRico, Haiti. Grazie a Bob e Pam, che ci
hanno accompagnati fino in fondo, abbiamo vissuto una giornata
veramente indimenticabile (continua).
A sole
90 miglia da Cuba.
Francesca
sorridente con copricapo adeguato per l'occasione.
Il tipico
tramonto visibile da Key West.
06/01/06
Buon Anno! (parte quinta)
Oggi è
la Befana ma da queste parti non sanno neanche cosa sia. Fortunatamente
lei, la Befana, invece sapeva che ad Huntsville vive una bambina
italiana, allora è passata lo stesso ed ha riempito la
calza con tantissime caramelle e un bel giocattolone.
Anche se è pieno inverno, la temperatura in Florida è
sempre molto gradevole. Durante il giorno si arrivava anche a
82 Fahrenheit (circa 28ºC). Anzi probabilmente è proprio
l’inverno la stagione migliore perchè l’estate
è torrida e la primavera e l’autunno sono ad altissimo
rischio uragani. A Fort Lauderdale c’è la spiaggia
più vicina all’abitazione di Bob e Pam, circa 20
chilometri. La sabbia è bianchissima e anche l’acqua
è pulita (almeno in questa stagione). E’ bello il
lungomare con le sue classiche palme e ogni tanto passa qualcuno
che fa jogging oppure va sugli skates ascoltando musica con l’i-pod.
Stranamente, al contrario di quanto ci si aspetta, questa zona
è abitata quasi esclusivamente da anziani. E’ tipico
per gli americani, infatti, ritirarsi in pensione alle calde latitudini
della Florida. Durante le feste, quindi, aumenta il traffico perchè
figli e nipoti vi si recano, da ogni parte degli States, per andare
a trovare Grandma e Grandpa. Contrariamente a quanto si possa
immaginare Miami e Miami Beach non sono esattamente la stessa
cosa. Miami è la classica metropoli con i suoi grattaceli
concentrati in downtown (in america i grattaceli sono in centro
città, invece da noi normalmente i palazzi più alti
sono in periferia). Miami Beach, invece, è in realtà
un’isola, o forse una enorme secca, collegata al continente
da numerosi ponti. La zona di mare tra Miami e Miami Beach è
quella esclusiva abitata dai VIP, star del cinema e dello sport,
con villette mozzafiato ed enormi yacht ormeggiati in porticcioli
privati. La spiaggia di Miami Beach si divide in due parti, sud
e nord. Quella sud, che affaccia sull’oceano atlantico,
è piuttosto europea, alberghi piccoli, ristoranti, una
strada stretta dove si fa lo struscio, il lungomare con le palme,
niente di più rispetto a Sanremo o qualche cittadina della
Costa Azzurra come Cannes. La spiaggia nord, invece, è
quella dei grandi viali alberati ed è dominata da enormi
alberghi lussuosissimi e condomini per ospiti danarosi.
Un’altra particolarità: sulle strade ad alta percorrenza
(anche 5 o 6 corsie per senso di marcia), le corsie più
a sinistra sono riservate alle auto con più di due passeggeri,
per invogliare ad un uso più razionale dell’auto
(continua).
La spiaggia
di Fort Lauderdale...
...e
quella di Miami Beach (notare la data e la temperatura 82F = 28°C).
05/01/06
Buon Anno! (parte quarta)
“Happy
Birthday” ad Arthur Loconto in Oklahoma, uno dei Lane Brothers
e fratello di Bob, e “Feliz Cumpleanos” a mia cugina
Lucia ed a suo figlio Jonathan di Buenos Aires.
Continuiamo il racconto delle vacanze di Natale. Come nell’ultimo
film di Boldi e De Sica quest’anno abbiamo deciso di passare
le feste a Miami, del resto con Francesca che ripete continuamente
“Mi ami?” non potevamo fare altrimenti. Il giorno
di Santo Stefano siamo giunti dai cugini Bob e Pam. Sono due splendide
persone, serene, tranquille e generose. Sono stati disponibilissimi
e molto pazienti, ci hanno assecondato per tutta la settimana
e non vediamo l’ora di poter ricambiare tanta ospitalità.
Hanno una bellissima casa, la tipica villetta americana con un
immenso soggiorno suddiviso in tre aree, il salotto con il caminetto,
la zona pranzo e la zona TV. Hanno una bella e spaziosa cucina,
tre camere da letto, doppi servizi e un comodissimo e fresco patio
che dà sul retro. Fortunatamente non hanno subito molti
danni a seguito dell’ultimo uragano che è passato
da queste parti, soltanto un grosso albero del loro giardino è
stato inesorabilmente abbattuto. Pam, come è d’abitudine
per molti americani, cambia le decorazioni, i soprammobili, la
disposizione degli oggetti in casa a seconda del periodo dell’anno.
In questo periodo, pertanto, c’erano ovunque oggetti natalizi,
Santa Claus di tutte le forme e dimensioni, fiori, bamboline e
pupazzi di neve con i colori della stagione. Anche all’esterno
della casa c’erano le classiche luci e alcuni cartelli con
immagini e frasi natalizie. Hanno anche un cane “Holly”
e un gatto “Fish stick” (bastoncino di pesce) che
hanno deliziato la vacanza di Francesca sempre intenta ad inseguirli
ed a scovarli quando si nascondevano. Fortunatamente Pam (Pamela)
era in ferie così è stata abbastanza libera per
dedicarsi a noi ed accompagnarci nei dintorni a vedere le spiaggie
di Fort Lauderdale e Miami (continua).
La casa
di Bob e Pam.
Il cagnolino
Holly.
04/01/06
Buon Anno! (parte terza)
Oggi è
la volta di Tina, la nostra cognaTina, mamma dei due splendidi
bambini, Simona e Andrea: Augurissimi di Buon Compleanno! Anche
se Francesca era un po’ troppo piccola per Disneyworld,
si è comunque divertita tantissimo a vedere tanta gente,
soprattutto tanti bambini, ed ha vissuto con gioia insieme a noi
la giornata di festa. Soltanto a girare a piedi, senza metterci
a fare la fila per le numerosi attrazioni, abbiamo trascorso l’intera
giornata in modo piacevole. Con Francesca abbiamo provato alcune
attrazioni tra quelle meno pericolose e paurose e lei ha apprezzato
tantissimo, soprattutto quella ambientata nel mondo dei pirati
e la classica “it’s a small world” da cui è
stata tratta la musica che ascoltate in sottofondo. Non è
mancata la grande parata di Natale a cui hanno partecipato tutti
i personaggi di Walt Disney, il tradizionale show ai piedi del
castello incantato ed all’imbrunire un grandioso spettacolo
di fuochi artificiali. A turbare la festa soltanto un po’
di pioggia che ci ha sorpresi proprio nell’attimo in cui
siamo entrati nel parco e ci ha costretti a correre a cercare
riparo e ad acquistare un impermeabile con la sorridente e simpaticissima
faccia di Topolino sulla schiena. Durante la mattinata, comunque,
è comparso un caldo sole che ci ha poi accompagnati per
tutta la settimana. Una particolarità: la chiave della
stanza d’albergo era anche il biglietto per l’ingresso
al parco ed era anche una carta di credito con cui si poteva fare
shopping ovunque nell’aria di Orlando con consegna dei pacchi
direttamente nella camera d’albergo. Altra particolarità:
viene scoraggiato in tutti i modi l’uso dell’auto
per recarsi al parco, ci sono autobus, trenini, monorotaie che
portano direttamente davanti all’ingresso mentre le auto
(parcheggio a pagamento piuttosto caro) devono rimanere lontane
circa un paio di chilometri (c’è di mezzo un lago)
e per raggiungere il parco è obbligatorio prendere un traghetto.
Dovremmo imparare qualcosa da questi americani (continua).
Il classico
show di Topolino.
Noi
tre e la pioggia.
03/01/06
Buon Anno! (parte seconda)
Buon compleanno a Bob Loconto (Happy Birthday Bob!) che oggi compie
gli anni. E’ stato un padrone di casa speciale per noi tre
durante questa vacanza e non dimenticheremo mai la gentilezza
e disponibilità sua e di Pam, la sua bella consorte. Continuiamo
con la descrizione del nostro viaggio. I Resort (alberghi) di
DisneyWorld sono anch’essi un’attrazione. Come a Las
Vegas ognuno di essi è a tema che viene sviluppato fin
nei minimi particolari (quadri, saponette e carta igienica inclusi).
Nella zona dove eravamo noi ce n’erano tre: uno ambientato
nel mondo dello sport (il nostro), un altro nel mondo del cinema
(Disney naturalmente) e il terzo nel mondo della musica. Tutta
la struttura di questi alberghi prende magicamente forma e dimensioni
surreali. Nel nostro, ad esempio, ogni ala del resort era ambientata
in uno sport diverso. La nostra zona era dedicata al nuoto e al
surf, con due piscine ed enormi tavole da surf che prendevano
tutti e tre i piani dell’edificio. Nella zone accanto c’erano
giganteschi caschi da football, pachidermiche racchette da tennis
e centinaia di canestri e palloni. Ognuno di questi resort è
una piccola città con migliaia di camere, ristoranti, negozi
e affini. Ci sono bus navetta che ogni 15 minuti ti portano ovunque,
ai parchi, all’aeroporto, in centro. E’ comodissimo
muoversi in questo modo e l’auto non è assolutamente
necessaria. I grandi parchi di divertimenti sono 6 di cui 2 ambientati
nell’acqua. Gli altri 4 sono Animal Kingdom (zoo safari
a dimensione di bambino), Epcot (parco ad alta tecnologia), MGM-Studios
(dove si rivivono le avventure di tutti i films e animazioni Disney)
e Magic Kingdom il classico parco suddiviso in Frontierland, Adventureland,
Tomorrowland, Fantasyland, Main Street e Mickey’s Toontown
Fair. E’ stato difficile operare una scelta e così
alla fine abbiamo optato per il classico Magic Kingdom con il
famoso castello simbolo di tutti i parchi Disney sparsi per il
mondo
(continua).
Il nostro Resort
Gianna
prova uno dei cappelli di Pippo (Goofy).
Innanzitutto
un Felice Anno 2006 a tutti. Ebbene sì, siamo tornati.
Purtroppo le vacanze sono fatte per durare poco. Ne abbiamo tantissime
da raccontare e andremo in ordine cronologico.
Da Huntsville ad Orlando sono circa 1150 km e naturalmente con
Francesca era proibitivo percorrere tanta strada in un giorno
solo, così abbiamo fatto tappa a Valdosta in Georgia, a
sud di Atlanta. E' stato un modo simpatico per provare un'altra
delle esperienze tipiche degli States, il pernottamento in un
motel. Abbiamo voluto fare tutto all'americana, cena da Pizza
Hut con pizza enorme anche per il sottoscritto che a malincuore
ha dovuto lasciarne un paio di tranci nel piatto. Comunque mi
sono rifatto la mattina dopo a colazione con uova, pancetta, crepes
alla marmellata e waffle con fragola e panna. Credo che se la
vacanza fosse durata qualche giorno in più, mi avrebbero
ricoverato con un fegato più grande dello stadio dove giocano
la finale del Super Bowl (quest'anno sarà la 40^ edizione
a Detroit il 5/2/06). Siamo arrivati a DisneyWorld nel pomeriggio
del 24 dicembre, appena in tempo per andare a fare un po' di shopping
natalizio al Marketplace in Disneyworld Downtown, un'area dove
ci sono, sulle rive di un bellissimo lago dominato da un mostro
di Lockness fatto con i mattoncini della Lego, negozi di tutti
i tipi, attrazioni, teatri, cinema, discoteche e naturalmente
giostre e ristoranti. Un piccolo antipasto per quello che ci avrebbe
aspettato il giorno dopo a Magic Kingdom, uno dei tanti parchi
a tema costruiti nell'area a sud di Orlando. Sempre nella stessa
area c'era il nostro albergo All Star Sport Resort dove ci siamo
immediatamente immersi nell'atmosfera incantata del magico mondo
di Disney (continua).
Noi
tre con Topolino e Minnie a Marketplace in Downtown DisneyWorld.
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