30/03/06
Ritardi e anticipi.
Come
noto noi siamo sempre in ritardo rispetto all'Europa. Normalmente
siamo sette ore indietro ma, con l'avvento dell'ora legale, questa
settimana siamo sfasati addirittura di 8 ore. Praticamente abbiamo
soltanto un terzo della giornata a disposizione per colloquiare
con la nostra patria. Fortunatamente anche noi cambieremo l'ora
questo fine settimana. A proposito di patria, una volta tanto
siamo in anticipo rispetto agli italiani. Infatti abbiamo già
votato! Non riveleremo mai il nostro voto, neanche sotto tortura,
ma noi rientriamo tra i pochi italiani che pur non essendo residenti
all'estero possono votare lo stesso, seguendo la stessa procedura.
Abbiamo infatti ricevuto per posta le schede elettorali con due
buste, una anonima dove inserire le schede garantendo la segretezza
del voto e l'altra più grande autoaffrancata e autoindirizzata
al consolato di appartenenza (il nostro è a Miami) che
contiene la busta anonima e la ricevuta del certificato elettorale,
che così dimostra che abbiamo votato. Naturalmente bisogna
fidarsi che la busta arrivi in tempo (entro il 6 aprile) e che
nessuno apri le buste durante il viaggio ed all'arrivo. La cosa
che dispiace è che nei seggi elettorali esteri (per noi
quello del Nord America) non si presentano esattamente gli stessi
partiti che avremmo trovato a Roma. Ad esempio, il centrodestra
presenta i simboli dei 6 partiti principali, il centrosinistra
presenta una sola lista, quella di Prodi. Chi voleva dare il voto
a Di Pietro, Rutelli, Bertinotti, dovrà votare per forza
Prodi. Chi vuole ne potrà trarre delle interessanti considerazioni.
Questa settimana 8 ore di differenza.
29/03/06
La bella stagione.
Forse
questa è la volta buona. Le giornate stanno diventando
sempre più calde e soleggiate. Forse, finalmente, è
arrivata la bella stagione. Io ne ho subito approfittato per tirare
fuori il cavalletto e la macchina fotografica e scattare una foto
panoramica del nostro residence. Il prato non è ancora
cresciuto ma sta velocemente colorandosi di verde. Abbiamo anche
acceso l'aria condizionata fresca, mentre quella calda ha funzionato
fino a ieri sera. Francesca non si trattiene più: vuole
stare sempre fuori a vedere i "baby" o il "miao"
che sarebbe il cane (fa ancora un po' di confusione). Ormai sa
scendere e salire le scale da sola, senza l'aiuto di nessuno.
E' già difficile convincerla a tenersi vicino la ringhiera,
figurarsi se accetta una mano! Il problema è che ci mette
anche venti muniti per fare 15 scalini, meno male che non abbiamo
mai fretta. Le piacciono i bambini e sta imparando a condividere
i giochi. Soprattutto i maschietti sono i suoi preferiti, perchè
probabilmente non li considera rivali, hanno interessi diversi
ed evidentemente sono più interessanti. Il suo preferito
sta diventando Luca (che ha la sua stessa età). Sono tenerissimi
quando si prendono mano nella mano e fanno la passeggiata. Quando
vanno nei centri commerciali, invece, si scatenano e ci vogliono
quattro persone per tenerli sotto controllo.
Clicca
sulla foto per vedere il panorama a 360°.
Ieri
è stato il compleanno di Frank X. Loconto. Tantissimi auguri
al nostro simpaticissimo "cugino" americano, che è
ancora sulla cresta dell'onda. Sono ormai più di 50 anni
che lavora nel mondo dello spettacolo e ancora produce dischi
(ha anche vinto un Grammy qualche anno fa), canta, suona, presenta
show televisivi. Insomma è uno che non passa inosservato.
Francesca è una delle sue fans più affezionate.
Le piace sempre ascoltare i suoi dischi, quando era più
piccola non riusciva ad addormentarsi se non ascoltava la sua
voce. Anche quando ci siamo incontrati a Natale, Francesca lo
cercava sempre chiedendo "Mi ami?". A proposito, ogni
giorno che passa è sempre più maliziosa. Se vuole
qualcosa è capace di darti un bacio appassionato, di quelli
che ti lasciano senza fiato. Oggi, quando sono rientrato dal lavoro,
mi è corsa incontro, mi ha baciato e si è affrettata
a togliermi gli anfibi, perchè voleva indossarli lei e
nasconderci le bambole. Ormai articola frasi complesse, come "Mamma
mi apri?" oppure "Voglio entrare" oppure "mi
dai un'altro?". In genere, comunque, ripete ogni frase che
ascolta e memorizza perfettamente. A parte quando andiamo nei
centri commerciali, in genere è piuttosto ubbidiente e
collaborativa. Ci sono bambini che non sopportano il cambio del
pannolino o dei vestiti, invece con lei sono operazioni tranquillissime.
E' sufficiente dirle che è ora del cambio e lei corre in
camera e aspetta davanti al fasciatoio. Conosce le relazioni di
parentela, sa dire ad esempio chi è la moglie di un certo
zio, e sa anche che papà e Piero sono la stessa persona,
ma preferisce chiamarmi papà. Non vediamo l'ora di osservare
le sue reazioni quando finalmente potrà incontrare tutti
i nonni e gli zii, che per ora vede soltanto attraverso il monitor
del computer.
Francesca
sognante.
Stasera,
come quasi tutti i sabato sera, siamo usciti. Siamo andati a mangiare
il pesce in uno dei pochissimi ristoranti di Huntsville che prevedono
"seafood" nel loro menù. Soliti italiani, ci
siamo fatti subito riconoscere. Eravamo 6 adulti e 4 bambini che
non sono passati inosservati. Chissà perchè, gli
altri tavoli sono sempre più silenziosi e tranquilli del
nostro. Normalmente per le ordinazioni gli americani ci mettono
tre secondi: il nome del piatto e il livello di cottura della
carne. Noi ci mettiamo almeno 20 minuti, prima per capire quali
ingredienti ci sono in ogni piatto e poi per fare l'elenco degli
ingredienti che non ci piacciono e che bisogna togliere dal piatto
che abbiamo scelto... Gli italiani si riconoscono anche perchè
si portano i figli dietro, e i bambini italiani si fanno certamente
sentire. Un'altra cosa che è assolutamente standard, per
qualsiasi tipo di locale, è il fatto che ad ogni bambino
vengono dati, appena arrivati, un foglio di carta da colorare
(dove di solito viene riportato anche il menù per bambini)
e tre pastelli di cera, di cui uno è sempre il giallo,
che risulta inutile perchè è troppo chiaro e non
si vede nulla e gli altri due sono il blu e il rosso. Comunque,
normalmente, Francesca dopo tre secondi straccia e butta a terra
il foglio di carta, mentre Luca, il figlio di Adele, si mangia
i pastelli di cera. Anche i seggioloni, detti "highchairs",
sono sempre gli stessi, di legno. Ne devono avere a centinaia
perchè non è mai capitato che li avessero finiti.
Ogni volta, quando andiamo via, lasciamo un vero e proprio campo
di battaglia: bottiglie di ketchup versate sul tavolo, bicchieri
rotti, saliere svuotate, bustine di zucchero sparse ovunque sul
pavimento, laghi di acqua mista a limonata, pepe e Coca Cola sulla
moquette (immancabile). Ma ovunque andiamo, alla nostra uscita,
ci salutano sempre con sorrisi a trentadue denti. Non ho ancora
capito se è perchè paghiamo bene (con laute mance,
dovute ai sensi di colpa per il disastro provocato) o perchè
finalmente abbiamo deciso di andarcene.
Un''immagine
insolita di Nashville.
Buon
onomastico a mio cognato Oto e buon compleanno in ritardo (era
il 20) alle cugine Arianna ed Anna Maria. Non so se si tratta
di una prerogativa dell'Alabama o se sia un fenomeno diffuso in
tutti gli Stati Uniti, ma qui la gente ci crede veramente nello
scontro di civiltà, molti stanno vivendo il conflitto in
Iraq, in Afghanistan, la guerra al terrorismo, come una vera e
propria guerra di religione, una crociata del 21° secolo.
Perchè affermo questo? Perchè in questo scenario
post-11 settembre è diffuso ovunque, in televisione, sui
giornali, sugli adesivi attaccati sulle automobili, il concetto
che Dio benedice l'America, che gli Americani sono tutti uniti
sotto la mano di Dio e chiunque voglia negare questo concetto
è amico del diavolo. Anche in molti discorsi di Bush questo
concetto è stato più volte ripreso, come se lui
fosse stato mandato da Dio stesso su questo mondo per salvare
le anime dei peccatori sotto l'egida della democrazia. E' esattamente
lo stesso discorso, speculare, di quanto affermano gli integralisti
islamici. L'integralismo cristiano non cattolico, da queste parti,
è molto radicato nella società. Risulta così
normale che molte e-mail d'ufficio abbiano come firma delle frasi
estratte dal Vangelo, che esistano canali televisivi che trasmettono
24 ore al giorno prediche pastorali o che lanciano anatemi e profezie
catastrofiche sulla imminente fine del mondo. Nei cartoni animati
il cattivo non è più l'orco Shrek ma un mediorentale
con la barba e la faccia di Bin Laden. Del resto, effettivamente,
tutto questo può anche essere comprensibile. Dall'inizio
del secondo conflitto in Iraq sono morti più di 2500 soldati
americani, praticamente è stato quasi raggiunto lo stesso
numero dei morti per l'attentato alle torri gemelle, mentre gli
iracheni morti sono quasi 40.000. Tutto questo sacrificio di vite
umane dovrà pure avere un senso o, se non ce l'ha, bisognerà
inventarselo.
Un'altra
foto di Nashville.
Qualcuno
ha detto che siamo in primavera. A dire la verità dopo
un primo assaggio di estate, siamo ricaduti in pieno inverno.
Ha piovuto per due giorni consecutivi e la temperatura è
drasticamente scesa nuovamente a livelli glaciali. Tutti gli alberi
erano già in fiore, gli uccellini stavano già allestendo
i loro nidi (uno, con tanto di uova, si trova proprio sulla porta
della nostra vicina di casa) avevamo anche cominciato a sentire
qualche cicala frinire e le zanzare (enormi) erano già
ad aspettare dietro la finestra a leccarsi i baffi (se ce l'hanno),
ed ora si rischia di rovinare tutto. Di primavera c'è soltanto
il cosiddetto "Spring Break". Gli americani hanno la
sana usanza di chiudere le scuole per una intera settimana in
ogni stagione. Questa settimana è la volta della chiusura
primaverile e tutti ne approfittano per andare in ferie. Da noi
succede qualcosa di simile a Pasqua, che invece qui viene considerata
una domenica come tutte le altre. Del resto, in una società
multietnica come questa è più corretto (politicamente)
festeggiare la primavera piuttosto che la Resurrezione di Gesù
Cristo, (per i Cristiani) oppure il Passaggio dell'Agnello di
Dio (per gli ebrei). L'unica festa religiosa che viene ancora
celebrata è il Natale, ma ormai sempre di più viene
anch'essa considerata una festa laica in cui non ci si augura
più "Merry Christmas" ma "Season's Greetings"
e il simbolo non è più Gesù Bambino o al
limite il Vescovo San Nicola (Santa Claus) ma un vecchio bonaccione
colorato di rosso simbolo della Coca Cola.
Francesca
spettinata e sorpresa.
Seconda
festa del papà per me e seconda festa del papà passata
ad Huntsville. Oggi è stata la mia giornata. Sono stato
coccolato dalle mie donne e la cosa mi è piaciuta molto.
Stamattina, appena sveglio, ho trovato la casa tappezzata di manifesti
dedicati a me, una letterina e due regali, un maglione e il treppiede
per la macchina fotografica. Poi a pranzo ho trovato un bel piatto
abbondante (con bis) di lasagne e la sera una ottima pizza fatta
in casa. La letterina è stata molto bella, Francesca mi
ha detto che sono il papà migliore del mondo e ogni tanto
fa piacere sentirselo dire. Non sono ancora abituato ad essere
festeggiato in questo giorno. Tra l'altro qui in America non è
neanche festa, che se non sbaglio è il 17 giugno. Ma noi
siamo italiani e così abbiamo festeggiato oggi. Naturalmente
rinnovo gli auguri anche al mio papà, al mio suocero e
a tutti i papà del mondo, compreso chi sta per diventarlo.
Ah, dimenticavo, oggi è anche San Giuseppe, quindi tanti
auguri a tutti i Giuseppe, tra i quali mio cognato, i nostri cugini
di Ariano, quello di Milano e Giusy, l'amica di Gianna, che con
la sorella Emiliana è una nostra affezionata lettrice.
Ho subito
provato il treppiede e l'autoscatto.
Una
bella giornata di sole, anche se un po' fresca, ci ha invogliati
a prendere l'auto e ad allontanarci dalla solita Huntsville. Andando
verso nord per quasi un paio d'ore, nel cuore del Tennessee, si
trova la famosissima città di Nashville. Non avremmo mai
potuto terminare i nostri tre anni in Alabama senza avere visto
la capitale della musica country. Non era nostra intenzione fermarci
a lungo quindi abbiamo soltanto fatto un giro per le strade del
centro, gremite di locali dove l'attrazione primaria è
la musica dal vivo. Purtroppo non siamo rimasti di sera e immagino
che dopo il tramonto la città assume completamente un altro
aspetto. Di giorno è piuttosto deludente, il centro consiste
praticamente in un paio di strade, una parallela al fiume Cumberland
e l'altra chiamata "Broadway" ad essa perpendicolare.
Lunghe queste due strade ci sono tutti i locali, ristoranti e
negozi di souvenir. Gli edifici hanno un colore caratteristico
(rosso mattone che mi ha ricordato talvolta Manchester in Inghilterra).
Sarebbe tutto anche carino se non fosse sovrastato da enormi grattacieli,
anche interessanti ma un pugno nell'occhio nel panorama generale.
Comunque è la musica che domina l'atmosfera cittadina,
passeggiando per le strade si ascoltano a tutte le ore soltanto
le ballate tipiche country e le canzoni di Elvis Presley che qui
girò uno dei suoi film più famosi. Conclusione:
non si può giudicare, avremmo dovuto passarci almeno una
serata (senza Francesca) e farci un giro per tutti i locali bevendo
birra e ascoltando buona musica, sarà per un'altra volta...
forse.
Hard
Rock Café di Nashville.
17/03/06
St. Patrick's Day.
Innanzitutto
tanti auguri di buon compleanno (17 anni) alla cuginetta Jesica
di Buenos Aires. Si ripete, come ogni anno, la ricorrenza di San
Patrizio che è la festa degli Irlandesi sparsi per il mondo.
Questo è il loro giorno e si fanno senza dubbio sentire
e soprattutto vedere. Tutti vestiti di verde, sfilano per le strade
delle città fieri delle loro origini. Naturalmente camminare
tanto tempo fa venire sete, allora, al termine della parata, tutti
di corsa nei pub a scolarsi fiumi di birra Guinness. Ovunque ci
sono trifogli e il colore verde domina negozi e vetrine. La comunità
irlandese è molto numerosa negli States, la vicina Georgia,
per esempio, ne ospita più di un milione. Ma sono soprattutto
simpatici e caciaroni (come si dice a Roma), fa piacere avere
rapporti con loro. Anche nella famiglia di Gianna oggi si fa festa.
Infatti sua sorella Patrizia festeggia l'onomastico. Tanti auguri
a lei anche, e soprattutto, perchè sta per avvicinarsi
all'evento più importante della sua vita: la nascita della
figlioletta Martina. Mancano ancora un paio di mesi e scommetto
che non sta più nella pelle. Bisogna stringere i denti
ancora un pochino e poi... via a baciare quel fagottino che, se
assomiglia alla mamma, sarà sicuramente simpaticissima!
E noi non mancheremo all'evento...
Happy
St. Patrick's Day!
Spesso
i nostri amici e parenti dall'Italia ci chiedono cosa ci manca
di più, naturalmente ad eccezione degli affetti. In generale
le cose che mancano di più qui in Alabama sono tre: il
cibo italiano, le relazioni sociali e alcuni oggetti particolari.
Per quanto riguarda il cibo, più che mancare è eccessivamente
costoso e di cattiva qualità. Infatti se si vuole evitare
di mangiare le "squisitezze" americane, cibi quasi sempre
già pronti, sono le materie prime, i prodotti freschi che
scarseggiano e quando si trovano si fanno pagare cari. Mozzarelle
fresche, ortaggi, frutta, sono un lusso. I biscotti tipo "Gentilini"
o "Mulino Bianco" non esistono. In tutta Huntsville
esiste soltanto un negozio che vende biscotti tedeschi che assomigliano
agli "Oro Saiwa". I formaggi, come il parmigiano reggiano
stagionato, sono inavvicinabili. Il caffè non si trova
e la pizza è una chimera. Gli americani sono convinti che
la cucina italiana sia soltanto un'enorme accozzaglia di sapori
forti e condimenti, la pizza non è pizza se non è
completamente farcita di ingredienti. Le relazioni sociali sono
scarse e soprattutto diverse. Mancano anche i luoghi: bar, marciapiedi,
piazze sono completamente assenti, per cui è difficile
incontrare persone se non alla guida di un carrello nel solito
supermercato. Sane abitudini nostrane come il cappuccino con cornetto
o bomba calda, la mattina con i colleghi d'ufficio, o a tarda
sera dopo la pizza e il cinema, sono bandite. Ed infine ci mancano
oggetti banali, piccole comodità quotidiane, particolari
di cui ci accorgiamo della loro importanza soltanto quando non
ce l'abbiamo, uno fra tutti: il bidet. Chiunque è stato
all'estero per qualche tempo, senza frequentare Hotel a 5 stelle,
si è accorto dell'assenza di quel pezzo di arredamento
insignificante ma utilissimo, senza il quale diventa complicata
una delle tre attività primarie di ogni essere vivente.
Se si vuole garantire l'igiene, una volta al giorno, si può
anche fare la doccia. Il bello è quando scappa più
frequentemente o in orari impossibili. Chi se la sentirebbe di
mettersi sotto la doccia, senza fare rumore, nel cuore di una
fredda notte invernale?
Francesca
cuore d'oro.
Giornata
di compleanni. Due bellissimi bambini Sara e Francesco oggi compiono
tre anni, mentre la zia Michelina di Faenza e il cugino americano
Tony Loconto (fratello maggiore di Frank) di Hollywood (Florida)
compiono "qualche anno in più". Tantissimi auguri
di Buon Compleanno ed Happy Birthday a tutti quanti. Salutiamo
anche le nuove arrivate nel club dei nostri affezionati: Gabriella
ed Elena di Salerno, che andremo sicuramente a trovare a maggio.
Una volta tanto siamo riusciti a non perderci un importante evento
italiano in diretta. Grazie al sito web di Repubblica abbiamo
potuto seguire online il primo match Berlusconi-Prodi. Potenza
della politica. Grazie ad una nuovissima legge, quest'anno sarà
possibile votare anche per tutti quelli che vivono all'estero,
sia i residenti sia noi che ci viviamo soltanto temporaneamente.
Non mi voglio sbilanciare sul mio voto personale, ma credo che
questa volta abbia vinto ai punti Prodi, se non altro non si è
fatto imbrigliare da quel volpone mediatico del Berlusca, oggi
un po' più impacciato del suo antagonista. Vedremo in aprile
cosa succederà. Effettivamente mi è parso si vedere
un tipico dibattito politico americano, molto pacato e irrigidito
da regole ferree. Niente di spettacolare ma anche abbastanza povero
di contenuti. Purtroppo durante la nostra permanenza negli States
non vivremo la campagna elettorale per il nuovo Presidente Americano,
che è stato appena rieletto. Sarebbe stato interessante
vivere dall'interno questo evento d'importanza mondiale.
Francesca...
e chi se no?
12/03/06
Ennesimo weekend.
Primo
fine settimana estivo. Anche se il cielo un stato po' cupo e nuvoloso,
la temperatura è già arrivata a livelli insopportabili:
27-28°C con alto tasso di umidità. Esattamente il contrario
dell'Italia che, a quanto si sente dalle news e dalle telefonate
dei nostri cari, è ancora in pieno inverno sotto tormente
di vento, pioggia e neve. Sabato sera classico con cena a base
di bisteccona americana. Il locale, carino, si chiama "Oh
Brian" ed è ambientato ai tempi di Happy Days e Grease.
La carne era buona, ma difficilmente ci si sbaglia, ovunque si
va negli States, se si chiedono New York Streep o le Ribs (costole)
da mangiare con le mani, la qualità è assicurata.
La Domenica invece è passata tranquilla, visita da Ersilia
e Paul, messa, shopping e passeggiata al parco con Francesca.
Anche oggi abbiamo avuto un'altra prova che la nostra bambina
sta crescendo. E' una grande osservatrice. Normalmente ha paura
delle novità, per esempio l'abbiamo portata sull'altalena
ed era timorosa. Poi ha visto gli altri bambini divertirsi ed
andare veloci, allora anche lei si è data coraggio e si
è scatenata. Ha velocemente imparato a salire da sola sullo
scivolo e a lasciarsi andare per la discesa ripida senza problemi.
Il problema, dopo un'oretta di corse, arrampicate, risate e scivolate,
è stato convincerla che era ora di andare via...
Francesca
si diverte allo specchio.
Francesca
ha 20 mesi! Nel giorno in cui io finisco il mio quattordicesimo
mese americano, Francesca entra nel suo ventesimo e ormai si atteggia
da signorina. Ultimamente sta facendo lo sciopero della fame,
mangia poco, ci tiene alla linea e si fa pregare per ingoiare
qualche boccone in più. Comincia a raccontare quello che
le succede durante il giorno, naturalmente a modo suo ma si fa
capire. L'importante è chiacchierare, sempre. Le piace
girare per la casa con le scarpe della mamma, passa le ore davanti
allo specchio a fare le boccacce. Le piace guardarsi, le piace
ammirarsi. E' molto vanitosa e soprattutto è lunatica come
un'autentica donna. Vorrebbe uscire sempre, andare a trovare le
amiche, fare lunghe passeggiate al sole. Ha solo 20 mesi? Io penso
di no. A volte è come se ci fosse un adulto in quel corpicino
minuscolo che cerca di farci capire che lei ha un carattere, una
forza di volontà, una caparbietà incredibile. Ha
sempre detto "No", ma stranamente da quando ha imparato
a dire "Sì" ha capito che ha potere decisionale
su ogni cosa e sfrutta questo potere fino all'esasperazione. E'
facile dire NO a tutto, ma è molto più subdolo e
intelligente dire SI qualche volta, e lei l'ha già capito
perfettamente.
Francesca
mangia il gelato.
08/03/06
Festa della donna.
Oggi,
8 marzo, è la festa della donna! Auguri a tutte quante,
ma da queste parti sembra che non si festeggi. A meno che non
abbiano un modo tutto loro per festeggiare, non si è vista
una mimosa in giro neanche a pagarla d'oro. Avranno superato questo
aspetto consumistico della celebrazione internazionale dell'emancipazione
delle donne? Oppure non è ancora arrivata da queste parti?
Non si sa. Sta di fatto che non ho sentito nessuno fare gli auguri
a nessuna. Stasera ci siamo rincuorati con un concerto di Andrea
Bocelli trasmesso da un canale che trasmette soltanto eventi del
genere. E' stato registrato a Las Vegas ed ha fatto un figurone,
cantando in italiano, inglese, francese e spagnolo. Le mie due
donne non hanno potuto festeggiare all'italiana, speriamo vada
meglio nei prossimi anni. Tantissimi auguri a tutte e due, alle
mamme, alle nonne, alle zie, alle sorelle, alle cugine, alle cognate,
alle nipoti, alle amiche e ... a tutte le altre!
Una
mimosa per tutte le donne.
Innanzitutto
tantissimi auguri di buon compleanno ad Adele, a cui va un ringraziamento
speciale: senza di lei Gianna si sentirebbe molto più sola
e depressa, forse non come un anno fa, ma quasi. Infatti, esattamente
un anno fa Gianna e Francesca sono arrivate in Alabama. L'impatto
fu molto duro per entrambe, digerirono a fatica il grande cambiamento
della loro vita, ma devo dire che ormai hanno superato brillantemente
la prova. Francesca era piccolissima, neanche 8 mesi, e si è
ambientata presto. Gianna aveva qualche mese in più ed
ha sofferto, soprattutto la lontananza da casa e la carenza di
esseri umani con cui scambiare le sue dovute chiacchiere quotidiane.
Poi grazie ad Alice, Ersilia, Daniela e Adele le cose sono migliorate
ed ha acquistato fiducia e buona volontà. Ora è
molto più sicura di se, guida, cucina, parla inglese quanto
basta. E' cresciuta dentro e dimagrita fuori, ha capito che avrebbe
potuto sopravvivere anche se a tanta distanza dai propri affetti
e dal lavoro. Ora comincia a piacerle e a gustarsi questa raggiunta
indipendenza, si sta accorgendo del grande patrimonio turistico,
culturale e umano che abbiamo a portata di mano e non vede l'ora
di fare qualche altro viaggetto negli States. Naturalmente non
vede l'ora anche di tornare in Italia ma questo è naturale
e comprensibile. Intanto, però, questa permanenza forzata
è diventata meno pesante e più utile, poi si vedrà.
Un'altra
immagine di Francesca cow boy.
Ieri
abbiamo assistito alla notte degli Oscar, in diretta. Per i colori
italiani nessuna statuetta. E' stata una piccola soddisfazione,
comunque, quella di poter gustare ad una ad una tutte le nominations
e i premi in prima serata. La cosa più interessante è
ascoltare le vere voci delle star e trovare le differenze con
le corrispondenti voci doppiate. George Clooney, per esempio,
ha una voce molto meno calda e penetrante rispetto a quella del
suo doppiatore. Ed anche le attrici, a volte, mi hanno un po'
deluso. E' stato sorprendente, per esempio, sentire quel tremolio
tipico di chi è molto emozionato, nelle voci di star navigate,
come se fossero salite sul palco per la prima volta. E' stato
sorprendente capire spesso le battute, senza dover aspettare la
traduzione e senza neanche dover leggere i sottotitoli per non
vedenti. E' stato anche interessante vedere alcuni "dietro
le quinte", ammirare i vestiti costosissimi delle dive ed
apprezzare con quali partners si facevano accompagnare le stelle.
Niente di trascendentale, ma anche questa bandierina è
stata aggiunta alle altre della nostra raccolta, per ricordare
tutte le emozioni vissute durante questa avventura americana.
La cow
boy Francesca.
Ieri
sera abbiamo passato una serata americana d.o.c. Esiste il campionato
"mondiale" di rodeo, un grande circo che si svolge sul
territorio americano spostandosi ogni settimana in una città
diversa. Questa settimana è toccato ad Huntsville e noi
abbiamo assistito alla prima delle tre serate. E' stato molto
interessante e divertente, un tuffo nell'america che riconosciamo
di più, quella dei films ambientati nel far west. I cow
boys si cimentano nelle varie specialità che naturalmente
hanno dei nomi particolari. La prima prova è stata la classica:
cavalcare un cavallo imbizzarrito (gli stringono gli zebedei in
maniera crudele) cercando di resistere in groppa il più
possibile e con stile, e una giuria assegna un punteggio. Poi
si trattava di atterrare un torello afferrandolo in corsa lanciandosi
da cavallo. Quindi hanno afferrato con il lazo un vitello in corsa
e l'hanno immobilizzato legandoli le zampe. Ed infine la prova
più difficile e pericolosa: cavalcare un toro imbizzarrito
(zebedei stretti anche per lui) il più a lungo possibile
cercando di evitare zoccoli e corna. Uno spettacolo piacevole,
non cruento come la corrida, e intervallato da scenette di clown
e acrobati a cavallo. Una bella alternativa al circo per i bambini
di ogni età.
Il rodeo.
C'è
un'altra particolarità da menzionare sulla TV americana.
La pubblicità.
A dire il vero la nostra pubblicità non ha niente da invidiare
rispetto a quella americana, è molto più intelligente,
raffinata e fantasiosa, però qui in America c'è
un elemento in più che da noi non era permesso fino a qualche
tempo fa e che, credo, non è ancora stata sfruttata completamente:
la pubblicità comparativa. C'è da divertirsi, a
volte, a vedere come si possa fare pubblicità ad un proprio
prodotto screditando la concorrenza. Il re della pubblicità
comparativa è naturalmente la Pepsi Cola che con la Coca
Cola si divide in parti quasi uguali il mercato americano. E'
una pubblicità diversa, carica di sfottò e ironia
e a volte risulta anche simpatica. Non so quanto faccia effetto
sulle vendite ma è senz'altro da vedere. Un esempio: inquadratura
di due distributori di lattine affiancati (Pepsi e Coke) e tutti
vanno a prendere soltanto la Pepsi, allora il distributore della
Coke viene sostituito e presenta la Light Coke, ma tutti continuano
a bere Pepsi, allora la Light Coke diventa Diet Coke, ma la situazione
non cambia e così via per molte volte ancora negli anni,
ma tutti continuano a scegliere soltanto Pepsi. Il duopolio delle
bibite nere da queste parti è proprio una questione sociale.
Se al ristorante chiedi una Coke e loro vendono soltanto Pepsi
(o viceversa) ti chiedono con atteggiamento remissivo se fa lo
stesso o preferisci bere dell'altro. In Italia chissà quante
volte ho chiesto la Coca Cola e mi hanno rifilato la Pepsi con
l'arroganza di chi decide per te cosa è meglio bere.
Francesca
fa l'indossatrice.
E'
finito febbraio (ieri non abbiamo festeggiato il Martedì
Grasso perchè qui preferiscono travestirsi soltanto la
sera di Halloween). La temperatura esterna è salita all'improvviso.
Oggi erano 22°C e abbiamo dovuto accendere l'aria condizionata
in macchina. Speriamo che questa volta la primavera sia arrivata
veramente. Gli alberi cominciano a mostrare le loro gemme e sarebbe
un peccato se tornassimo nuovamente sotto zero. La voglia di indipendenza
di Francesca aumenta sempre di più. Oggi ha voluto salire
le scale da sola (siamo al primo piano, 14 scalini) senza
neanche un aiuto. Una volta Gianna ha provato a darle una mano
e lei, scocciata, è scesa di nuovo per rifare quello scalino
che non aveva superato da sola. Ci darà del filo da torcere,
sicuro, però credo che non sarà mai un parassita
della società: vuole ottenere tutto, subito, ma soltanto
con le sue forze. Ha un bel carattere! Anche Gianna ha ormai raggiunto
la completa indipendenza. Guida da sola, va ovunque, soprattutto
a fare shopping e a scuola d'inglese. Con il bel tempo avrà
ancora più occasioni per perfezionarsi. Quando arriveremo
in Italia (fra meno di due mesi) farà una bella sorpresa
a tutti quanti.
Francesca
sull'altalena.
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