30/11/06
Auguri ad Andrea.
Tanti
auguri di buon onomastico a Nonno Andrea, al cuginetto Andrea
e a tutti i loro omonimi, amici e parenti, che conosciamo. Una
curiosità: da queste parti Andrea è un nome femminile,
il suo maschile è Andrew. Cogliamo l'occasione per salutare
anche i tanti Andrea e Andrew che abbiamo avuto il piacere di
conoscere in America. I preparativi per il Natale fervono sempre
più frenetici. Quest'anno non ci dedicheremo molto agli
addobbi natalizi perchè saremo in Italia per le feste,
probabilmente faremo soltanto il presepio, ma non possiamo evitare
di dedicare tutto il nostro tempo libero alle strenne. Speriamo
di non aver problemi con le valigie e la dogana durante il viaggio.
Tutti i nostri pensieri, le nostre attività quotidiane
sono orientati soltanto al viaggio in Italia. I venti giorni che
mancano passeranno in fretta, almeno si spera. Quest'anno abbiamo
deciso di partire da Nashville, faremo un'ora e mezza in più
di viaggio in macchina, ma risparmieremo un paio d'ore di volo.
Vedremo se la scelta sarà stata azzeccata. Francesca è
come al solito la grande incognita. Finora in tutti i viaggi,
sia in auto che in aereo, ci ha sempre sorpresi per la sua estrema
pazienza, come se sapesse che non ci sono alternative alla lunga
attesa ed è come si accorgesse che vale la pena fare il
sacrificio, poi si potrà divertire a piacimento. Ma adesso
è cresciuta, ha un suo carattere molto ben definito ed
è difficile convincerla se qualcosa non le va a genio.
Vedremo.
Francesca trascina Gianna.
28/11/06
Società standardizzata.
Vivere
ogni giorno a stretto contatto con gli americani mi ha senz’altro
messo in un punto d’osservazione privilegiato. Ormai sono
due anni che li studio, e posso cominciare a trarne qualche considerazione
a prescindere dall’immagine che loro cercano di vendere
all’estero. Gli americani sono una razza strana, anzi sono
un’incredibile accozzaglia di razze differenti. Non soltanto
c’è eterogeneità tra le persone ma anche all’interno
del DNA di ciascun cittadino americano convivono, a volte in modo
armonioso, altre volte in modo conflittuoso, innumerevoli etnie,
civiltà, tradizioni, culture.
Il sogno americano non è stato altro che dare la possibilità
a chiunque di crescere, grazie alle differenze, all’inventiva,
allo spirito d’iniziativa. Ogni individuo, contribuendo
con la sua differente estrazione sociale, con il suo differente
patrimonio culturale, fatto di piccole cose, anche soltanto una
diversa tradizione culinaria, ha consentito agli Stati Uniti di
primeggiare in tantissimi campi, dalla tecnologia, alle scienze
umanistiche, dallo sport all’arte. Purtroppo, oggi le cose
stanno cambiando. La standardizzazione, in nome del dio denaro,
di una cattiva imitazione dell’Europa, di un'ostinata e
a volte ottusa ricerca di tradizione e un’ignoranza di base
molto estesa, sta prendendo il sopravvento su ogni aspetto della
vita americana, uccidendo qualsiasi tentativo di espressione tecnico-artistica
al di fuori degli schemi. Qualche esempio per avere un’idea.
Vivere sulla costa orientale, su quella occidentale, al nord o
al sud non fa molta differenza, ovunque si trovano gli stessi
centri commerciali, costruiti tutti con lo stesso progetto, che
vendono tutti gli stessi prodotti. Provate ad immaginare di andare
a Parigi o a Madrid e imbattervi nello stesso supermercato dove,
sullo stesso scaffale (entrando il terzo sulla destra), si trova
lo stesso barattolo che trovereste a Stoccolma o a Mosca…Questo
in USA succede ogni
giorno, su distanze ancora più enormi. Quando si viaggia
non si cerca l’alberghetto caratteristico, il ristorantino
consigliato dagli amici, si va soltanto nelle grandi catene che
ti garantiscono la stessa qualità, le stesse prestazioni,
senza sorprese. Quando si autodescrivono, gli americani dicono
di essere il popolo più libero ed individualista del mondo,
ed invece si ritrovano a mangiare tutti le stesse cose, a guardare
gli stessi programmi televisivi, a comprare le stesse auto (van
per lei, pickup per lui), ad abitare in case identiche, stesso
arredamento, stessi accessori, stessi soprammobili, stessa pianta,
stessa forma, ad ogni latitudine. Sono completamente omologati,
omogenei, piatti, comodi, standard. E’ un’immagine
molto diversa rispetto a quella che ci arriva attraverso le bellissime
canzoni e i film di Hollywood, anche se a volte ascoltandoli e
guardandoli molto attentamente, qualcosa si può intuire.
E’ un modo di vivere senz’altro più economico,
sereno, rassicurante del nostro, ma secondo me è meglio
starne alla larga e dare libero sfogo alla nostra italica fantasia!
Francesca vede il DVD player, molto rilassata.
26/11/06
Atmosfera natalizia.
Si
è concluso il lungo weekend di Thanksgiving e siamo già
in piena atmosfera natalizia. I centri commerciali hanno messo
il vestito migliore, si sono rifatti il trucco e danno il meglio
di se in addobbi, musiche di sottofondo e colori. Lo shopping
sfrenato del Black Friday si è esteso anche a sabato e
domenica e noi non ci siamo tirati indietro e ci abbiamo dato
dentro senza ritegno. Comunque anche quest'anno ci siamo limitati
a regalini e capi di abbigliamento, nessun elettrodomestico, i
veri fuochi d'artificio li faremo l'anno prossimo che saremo a
ridosso del nostro rientro in Italia, con un container pronto
ad essere riempito... A un mese esatto, l'atmosfera è già
abbondantemente natalizia anche fuori dai negozi. Le radio trasmettono,
ormai da un paio di settimane, soltanto canzoni natalizie (è
incredibile quante ne siano state incise nel corso degli anni...)
e tutti i nostri vicini hanno speso il finesettimana a cambiare
look alle proprie abitazioni con i colori magici delle feste (che
poi sono i nostri bianco, rosso e verde) e le classiche luminarie.
Stanno comparendo ovunque renne con le slitte, pupazzi di neve,
immagini sacre, abeti e babbi natale di ogni forma, colore e misura.
Sarà un esempio di sfrenato consumismo, ma a noi, e soprattutto
a Francesca, questa atmosfera piace. Come darci torto?
Francesca sorride.
Tantissimi
auguri a zio Giuseppe, che oggi compie gli anni. Anche quest'anno
è arrivato il Giorno del Ringraziamento, una bellissima
giornata di sole. Ormai espertissimi sulle tradizioni americane
(abbiamo ancora il bellissimo ricordo dell'anno scorso passato
a casa di Ersilia e Paul con tutta la loro famiglia) per gustare
il classico tacchino abbiamo optato per il ristorante di classe.
Abbiamo prenotato all'Hotel Marriott di Huntsville e ci siamo
abbuffati al ricchissimo buffet. Nel menù non è
mancato nulla: oltre all'immancabile tacchino con salsa gravy,
c'erano patate in tutte le salse, dolci, salate e il purè
con l'aglio. Tutti i side dishes (i contorni) tradizionali sono
stati ottimi, pasta fredda, vegetali di tutti i tipi, insalate,
frutta, formaggi. Non è mancata altra carne, né
il pesce. Abbiamo potuto persino gustare le tagliatelle all'Alfredo
saltate in padella e un'infinità di dolci, torte alla zucca,
ai mirtilli, alle noci, al formaggio (cheesecake) e tante altre
che non abbiamo avuto il coraggio (le dimensioni dello stomaco
sono quelle che sono) di aggiungere al nostro piatto. Tutto annaffiato
a piacere da bibite e da una coppa di champagne. In Italia quanto
avremmo speso? No, credo anche di più, sicuramente troppo.
Qui sono bastati 25 dollari a testa (circa 20 euro), i bambini
gratis. E domani, shopping sfrenato per il "Black Friday"!
Francesca e i suoi amichetti durante il pranzo di Thanksgiving.
19/11/06
Fort McClellan 2: la riscossa.
Anche
quest'anno si è tenuta le cerimonia di commemorazione dei
caduti a Fort McClellan, vicino Anniston. E' stata la riscossa
degli italiani. Mentre l'anno scorso
a difendere i nostri colori eravamo stati soltanto noi tre contro
una sessantina di tedeschi (io avevo deposto la corona e fatto
il discorso, Gianna aveva avuto il ruolo di fotografa, Francesca
quello di guastatrice), quest'anno c'è stato un certo bilanciamento.
I tedeschi erano un po' scarsi mentre noi abbiamo raggiunto un
discreto numero, quattro famiglie con tanti bambini, che hanno
affollato il gruppo. Da parte nostra c'era anche un ospite d'onore,
il "cugino" David LoConto che ci ha raggiunti dalla
vicina Oxford. E' stata una bella giornata, fredda ma soleggiata.
Tutto è andato per il meglio ed i partecipanti alla cerimonia
hanno apprezzato il discorso di Arpad ed i manicaretti preparati
dalle nostre mogli. Purtroppo, invece non si è vista Kathryn
Spera, la nipote di uno dei tre soldati qui sepolti, che invece
avevamo avuto il piacere di conoscere l'anno scorso. Sarà
per l'anno prossimo, me l'ha promesso.
Il tavolo del rinfresco e una foto con David.
17/11/06
Cartoni animati.
Ieri
invece era il compleanno di zia Letizia, anche a lei Francesca
manda tantissimi auguri, accompagnati dai nostri. La nostra signorina
cresce. Le piace tantissimo scrivere e colorare. Si diverte tantissimo
quando le disegno qualche personaggio di Walt Disney, soprattutto
Winnie the Pooh, e lei poi ci passa sopra con i colori. Ogni giorno
che passa è sempre più precisa e attenta a non sbavare
troppo. Non importa se ogni volta serve un bel bagno per toglierle
tutto il colore di dosso. Le piace tantissimo cantare. La sua
canzone preferita è quella che potete ascoltare in sottofondo,
la sigla di Barney, un pupazzone come il Gabibbo che racconta
tante belle storie. I Teletubbies, ormai, sono passati di moda,
mentre Heidi è sempre attuale. Comincia ad interessarsi
a Dora l'esploratrice, il cartone animato che va per la maggiore
qui negli USA. Si tratta di una ragazzina che esplora il mondo
in compagnia di una scimmietta e ne approfitta anche per imparare
lo spagnolo. Altri cartoni preferiti di Francesca sono Clifford
the Big Red Dog, i Dragon Tales e la simpatica famigliola di orsacchiotti
Berenstain Bears. La cosa che mi piace di più dei cartoni
animati americani è che sono molto tranquilli e istruttivi,
e non distruttivi come la maggior parte di quelli giapponesi.
Un punto a favore degli americani!
Barbara, Gianna, Francesca ed il plastico della casa natale di
Elvis Presley.
Ieri
era il compleanno di zia Anna, e Francesca le manda tantissimi
auguri (naturalmente anche da parte nostra). Con il viaggio dell'ultimo
weekend abbiamo aggiunto altri due stati alla nostra collezione,
il Mississippi e l'Arkansas. Naturalmente alcuni di questi li
abbiamo appena sfiorati, magari soltanto una sosta in aeroporto,
mentre altri possiamo dire di averli visitati abbastanza profondamente.
Sicuramente la geografia del Nord America ci è più
chiara da quando ci troviamo al di qua dell'oceano. Alcuni stati
sicuramente non faremo in tempo a vederli perchè troppo
lontani (ad esempio Alaska e Hawaii) oppure non si troveranno
nei nostri itinerari previsti per l'anno prossimo. Comunque un
risultato l'abbiamo già ottenuto, abbiamo visto più
della maggioranza degli Americani stessi. Gli Stati Uniti sono
un territorio immenso, indescrivibile. Ho fatto il conto che se
l'Italia avesse la sua stessa densità di popolazione non
avrebbe più di 9 milioni di abitanti. Sarebbe facilissimo,
con questi spazi, rispettare la natura, risolvere il problema
del traffico. Ognuno avrebbe più spazio vitale, si vivrebbe
tutti più serenamente. Se invece gli USA avessero la nostra
densità di popolazione, sarebbero quasi 2 miliardi di persone.
Un incubo!!!!
Gli stati USA visitati dal nostro arrivo.
13/11/06
Preparazione al Thanksgiving.
Dopo
la prima parte del weekend eccitantissima ma piuttosto stancante,
abbiamo trascorso una domenica in assoluto relax. Oggi Francesca
è tornata all'asilo più allegra e convinta del solito.
L'atmosfera intorno a noi si sta trasformando come per incanto,
dopo gli scenari spettrali di Halloween, in un grande giorno del
Ringraziamento. Ovunque si parla ormai soltanto del Thanksgiving.
I negozi sono tutti addobbati con fiori secchi e i colori caldi
tipicamente autunnali. Anche le case, come rapidi trasformisti,
cambiano velocemente look. Appaiono ovunque cesti di vimini, a
forma di cornucopia, pieni di frutta, fiori, spighe di grano.
Tutti simboli di prosperità. Milioni di tacchini esprimono
i loro ultimi desideri prima della mattanza del 23 novembre. Mancano
ancora 10 giorni ma dappertutto si organizzano party, cene, feste
di tutti i tipi per celebrare la festa più autenticamente
americana che ci sia. Ormai è tradizione che il Thanksgiving
venga celebrato nei giorni precedenti con colleghi, compagni di
scuola e amici, mentre il giovedì di Thanksgiving si festeggia
ognuno in famiglia, attorno al focolare domestico.
Francesca e il freddo di Memphis.
Un'altro
viaggio che rimarrà nei nostri ricordi più cari
si è concluso. Siamo stati a Memphis, Tennessee. E' una
città molto interessante. Una delle più storiche
degli Stati Uniti se non altro per le vicende legate al mito di
Elvis Presley e perchè è la città dove, nel
1968, fu assassinato Martin Luther King. In due giorni abbiamo
avuto il tempo (malgrado i bambini e il gran freddo di oggi) di
vedere le cose più importanti. Ieri abbiamo visitato la
casa di Elvis, dove è tuttora sepolto. Camminando all'interno
delle stanze, della sua Mansion, traspare una immagine di Elvis
completamente diversa rispetto a quella, un po' kitsch, che potremmo
aspettarci a priori. Si rivive quella che era la sua tranquilla
vita familiare, lussuosa ma senza sfarzi eccessivi. Forse questa
impressione è dovuta all'arredamento stile anni '60-'70,
che in fondo ispira una certa tenerezza. La personalità
eccentrica dell'artista emerge soprattutto nei dettagli, nella
scelta dei soprammobili, nella tappezzeria ma per il resto è
una normale, ma ricca, casa americana di trenta o quarant'anni
fa. In serata abbiamo fatto un giro nella mitica Beale Street,
coloratissima e densa di musica di ottima qualità. Oggi
abbiamo subito uno sbalzo termico notevole (ieri sera erano 27°C,
stamattina 4°C) e questo ci ha un po' limitati, comunque non
abbiamo rinunciato ad un interessantissimo giro della città
in tram, una foto al sito dove perse la vita il grande Martin
Luther King, ancora oggi meta di pellegrinaggio di tantissime
persone di colore, un giro in un paio di grandi centri commerciali
e un salto nel vicinissimo stato dell'Arkansas (è stato
sufficiente attraversare il fiume Mississippi). Un'ultima buona
notizia: Francesca è tornata a sorridere, infatti, anche
se si è stancata, si è divertita tantissimo!
Memphis by night e noi tre sul tram che attraversa la città.
Le
giornate passano in fretta e il Natale si avvicina sempre più.
Per noi avrà un significato particolare perchè saremo
in Italia con tutti i nostri cari. In America le feste iniziano
ufficialmente il giorno del Thanksgiving che quest'anno cade il
23 novembre. Ancora qualche giorno, quindi, ed entreremo nella
magica atmosfera delle feste di fine anno. Francesca sembra un
po' malinconica in questo periodo. Forse sente la stagione autunnale,
arriva il freddo, cadono le foglie, piove spesso. Probabilmente
è un po' raffreddata o ha qualche gengiva che le fa male
ma è come se (magari è solo un'impressione) le mancasse
qualcosa o qualcuno. Sta le ore a parlare per finta al telefono,
con Luca e altri suoi amichetti. I suoi compagni d'asilo non le
bastano più, forse perchè non li capisce o forse
perchè semplicemente non si sente a suo agio con loro.
Magari le manca l'Italia, i nonni, gli zii, i cuginetti. Chissà.
Sicuramente domani, che faremo un bel viaggio con due suoi amichetti,
Stefano e Barbara, tornerà la Francesca di sempre che canta
e scherza continuamente. Ne riparleremo fra un paio di giorni.
Salutiamo tutti e, per finire, tanti "in bocca al lupo"
a Giusy che domani ne avrà bisogno.
Francesca e il suo gioco preferito: il telefono.
07/11/06
Il prossimo weekend.
Settimana
corta questa che è appena iniziata! Venerdì sarà
festa, il Veterans' Day, così abbiamo deciso di fare una
gita fuoriporta, prima che arrivi veramente la brutta stagione.
Andremo a trovare Elvis (the Pelvis) Presley a Memphis, una ridente
cittadina (600.000 abitanti) del Tennessee nota per aver dato
i natali non solo al re del Rock 'N Roll ma anche ai migliori
artisti di Blues e Country come Tina Turner, W.C. Handy, Jerry
Lee Lewis e tantissimi altri. Insomma andremo a respirare nuovamente
l'atmosfera magica assaporata a Nashville. Scatteremo le nostre
solite 700 fotografie che metteremo nel nostro album più
prezioso. Sarà anche il viaggio dei quattro stati, infatti
oltre all'Alabama, da cui partiremo, attraverseremo il Mississippi,
il Tennessee e faremo una puntatina in Arkansas. Altre due bandierine
da aggiungere alla nostra collezione. Speriamo solo che il bel
tempo ci faccia un'ottima compagnia...
Francesca con i codini.
Facciamo
intanto (in ritardo) gli auguri di buon onomastico a zio Carlo
ed alla nostra amica Carla. Finesettimana soleggiato anche se
molto freddo. A quanto pare siamo sincronizzati con l'Italia.
Come ho già accennato in precedenza, in questo periodo
sto collaborando con il sito internet "www.CittadiAriano.it",
dove pubblico qualche piccolo articolo sulla vita americana e
curo la rubrica Ariano nel Mondo. Oggi è stata pubblicata
l'Intervista
a David LoConto, una serie di domande che avevo preparato
per gli americani di origine arianese che ho conosciuto qui. Il
primo che mi ha risposto è stato naturalmente il caro David.
L'intervista è molto toccante e secondo me vale la pena
di leggerla. E' un bellissimo rapporto che si è instaurato
con gli amici del portale CittàdiAriano, chattiamo tutti
i giorni e ci scambiamo pareri e consigli. Stanno organizzando
una bella cena presso un agriturismo di Ariano durante le feste
di Natale. Se riesco parteciperò anch'io sicuramente. Che
incredibili incontri che si fanno attraverso internet! Persino
a 8500 km di distanza!
Francesca e la farfallina.
02/11/06
Francesca e la febbre.
Dopo
i bagordi di Halloween, Francesca è stata a letto con la
febbre. Ieri, che qui non era festa, all'uscita dall'asilo era
triste e stanca, me ne sono accorto subito che qualcosa non andava.
Infatti nel pomeriggio la sua temperatura è salita fino
a 39°C. Comunque ha reagito bene, molto in fretta, ed oggi
non ne aveva quasi più. E' stata soprattutto Gianna che
ha dovuto subire tutto il giorno le "attenzioni" di
Francesca. E' una bambina (come tutti del resto) che non si stanca
mai, anche con qualche decimo di febbre le sue batterie non si
scaricano. Abituata a giocare ogni giorno con i suoi amichetti,
quando sta a casa pretende che Gianna li sostituisca in tutto
e per tutto. Vuole tutta l'attenzione per lei. Gianna deve condividere
con lei tutti i giochi e pretende sempre qualcosa di nuovo. Oggi,
alla fine della giornata, Gianna era esausta mentre lei era ancora
fresca, vispa e allegra. La sua attività preferita del
momento è scrivere. Ripete dietro a Gianna le vocali e
le scrive. Naturalmente è ancora agli inizi (ricordo che
ha soltanto 27 mesi) ma i suoi tentativi di riprodurre la "a",
la "e", la "i" e la "o" sono promettenti.
Per la "u" si deve ancora esercitare.
Francesca e Luca ad Halloween.
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