Da
quando siamo stati sulla neve Francesca ha ritrovato l'appetito.
Sarà stata l'aria di montagna, il confronto con la scadente
cucina dei ristoranti americani, ma da allora mangia molto più
volentieri (la cucina di Gianna) e ha messo su qualche etto. Non
sopporta gli hamburger e le patatine, preferisce un piatto di
pasta e fagioli o con i broccoli. Fortunatamente ha un buon metabolismo
e brucia tutto quello che mangia molto facilmente. Speriamo che
se la porti così, da grande non avrà complessi e
problemi di linea. Per quanto riguarda le sue conquiste, sta lentamente
acquistando le movenze e gli atteggiamenti di una femminuccia
di quasi tre anni. Le piacciono tantissimo i gioielli (naturalmente
finti) anelli, collane, borsette, scarpe con i tacchi e soprattutto
le gonne. Ogni giorno Gianna deve combattere con lei per la scelta
della gonna (i pantaloni sono fuori discussione). Comincia a notare
anche quello che indosso io. L'altro giorno siamo usciti per fare
un po' di spesa molto velocemente, ero in tuta ginnica e sono
uscito così com'ero. Al nostro ritorno me l'ha fatto notare,
con un tono di rimprovero, e mi ha detto che quando si esce non
bisogna mettere il "pigiama"....
Francesca è un po' ingrassata.
Organizzare
i viaggi oggigiorno è sempre più semplice e incredibile.
Tramite internet è possibile vedere in anticipo tutto quello
che ci aspetta. Siamo appena tornati da Denver e già stiamo
pensando alla California. Ho già un'idea abbastanza precisa
di tutto il viaggio, le tappe, gli hotel, le attrazioni da vedere.
Uno strumento in più si aggiunto recentemente. Con l'ultima
versione di Google Earth è possibile, non solo vedere il
panorama a volo d'uccello, ma si materializzano anche gli edifici
tridimensionali ed è possibile ricostruire quasi esattamente
(compreso il rendering delle superfici dei grattacieli) tutto
lo scenario come se ci fossimo già stati. Un esempio: dal
monte Lookout ho scattato una foto al panorama della città
di Denver e poi a casa ho cercato di rivedere la stessa scena
con Google Earth, il risultato è strabiliante. Le differenze
tra le due immagini sono dovute soltanto al fatto che l'obiettivo
della macchina fotografica, a quella distanza, ha schiacciato
l'immagine, non si vede la profondità. Invece nella versione
virtuale sembra proprio di esserci, magari a bordo di un elicottero.
Denver, reale e virtuale.
24/02/07
Il museo Early Works.
Giornata
trascorsa in compagnia di Francesca. Mentre Gianna era impegnata
nel suo incontro mensile con le altre italiane di Huntsville,
a base di ristorante italiano e pettegolezzi, noi due siamo andati
in downtown (il centro di Huntsville) dove c'è una delle
migliori attrazioni della città: il museo dei bambini,
che si chiama Early Works.
E' un museo, con tanto di storia americana (quella che è),
dove però l'oggetto di studio non è custodito dietro
vetri inavvicinabili, ma è tutto a misura di bambino. I
bambini possono fare di tutto, toccare, costruire, rompere, correre,
meravigliarsi, ascoltare. Il museo racconta un po' la storia dell'Alabama,
le piantagioni di cotone, le miniere, alcuni caratteristici negozi,
un barcone e un mulino ad acqua. Ci sono sale dove i bambini possono
divertirsi con l'acqua, giocare con le costruzioni, issare una
bandiera, raccogliere le uova nel pollaio, vestirsi da pompiere,
suonare il tamburo, ascoltare un albero che racconta favole e
tante altre ancora. Peccato che certe cose non le troveremo in
Italia. Malgrado sia tutto dedicato ai bambini, non c'è
nulla di rotto, tutto sembra intatto, come il giorno dell'inaugurazione.
Francesca si è divertita moltissimo e sarà senz'altro
un posto dove torneremo presto tutti e tre insieme. Un piccolo
aneddoto: ad un certo punto, un grande orologio, con un faccione
da vecchietto, ha cominciato a parlare ad alta voce naturalmente
in inglese. Francesca si è spaventata a morte e mi è
saltata in braccio. Poi ha preso coraggio e tutta arrabbiata ha
urlato: "Quiet! Shut up!" contro l'orologio. Sono rimasto
senza parole...
Francesca e le scarpe della mamma.
Tanti
auguri, in ritardo, a Ezio e Roberto che ieri hanno festeggiato,
con me, i 15 anni dal giorno della laurea. Non ho ancora fatto
un commento finale sulla vacanza sulla neve ed è già
esplosa la primavera. Da un paio di giorni un sole caldo ha preso
il posto del freddo glaciale delle ultime settimane. Ho ripreso
le corse mattutine e tutta la natura si sta lentamente risvegliando.
Sembrano passate settimane da quando passeggiavamo sotto una discreta
nevicata per le strade del centro di Denver. Che bilancio fare
della vacanza? Senz'altro positivo. Basta uscire ogni tanto dal
solito tran tran quotidiano e tutto appare più bello e
interessante, anche le solite cose lasciate a casa. Secondo me
anche d'estate sarebbe da consigliare una passeggiata sulle montagne
rocciose, ma soltanto per gli americani. Non partirei apposta
dall'Europa. Ci sono tanti paesaggi sulle nostre Alpi simili e
forse anche più belli. Ma dal nostro punto di vista, che
siamo a quasi 9000 km da casa, l'esperienza che abbiamo appena
vissuto è stata senz'altro positiva, ne è valsa
la pena. E poi abbiamo aggiunto altre bandierine alla nostra collezione
di record: abbiamo visto un nuovo stato, il Colorado (credo sia
il 21°), e siamo arrivati alla più alta quota mai raggiunta
in vita nostra, quasi 4000 metri. Inoltre Francesca ha fatto il
suo 23° viaggio in aereo (a soli 2 anni e mezzo). Che vogliamo
di più?
Francesca con i codini.
20/02/07
Il Colorado (seconda parte).
Come
dicevo, non c'è molto sfruttamento dell'area dal punto
di vista turistico. Ci sono le strutture, ma i pochi centri abitati
in altura non hanno molto da offrire. Hanno però una bellissima
natura e la mostrano nel suo massimo splendore. Dopo la visita
della città di Denver e dei suoi immensi centri commerciali,
siamo stati sulle Echo Hills, da cui si ha una spettacolare vista
delle Montagne Rocciose. Poi abbiamo attraversato il famoso Eisenhower
Tunnel che con i suoi 3401 metri sul livello del mare (e 2.7 km
di lunghezza) è il più alto tunnel veicolare del
mondo. Quindi, nel cuore della Arapaho National Forest (gli Arapaho
erano gli indiani che popolavano quest'area), ci siamo recati
a Dillon e Frisco, due città che affacciano su un bellissimo
lago a tremila metri di altitudine. In questo periodo è
completamente ghiacciato e coperto da una spessa coltre di neve.
Per noi è stato eccitante passeggiarci sopra. Siamo stati
anche a Breckenridge, la famosa stazione sciistica che assomiglia
invece alle nostre città alpine, con negozi caratteristici,
impianti di risalita d'avanguardia, casette di legno, il vialetto
per il passeggio post-sciata. Insomma di neve ne abbiamo vista
in abbondanza. Sulla strada del ritorno siamo saliti sulla Lookout
Moutain da cui si osserva uno splendido panorama dell'altopiano
di Denver ed abbiamo visitato la tomba, e relativo museo, di Buffalo
Bill (al secolo Colonnello William F. Cody), un personaggio storico
tipico americano che noi ricordiamo per i 4000 bisonti uccisi
per sfamare gli operai che lavoravano sulla ferrovia, ma che fu
anche soldato del 7° Cavalleggeri, attore, impresario teatrale
e combattè da colonnello contro i Sioux.
Francesca, Piero e il nostro micro-pupazzo-di-neve.
19/02/07
Il Colorado (prima parte).
Come
tutte le belle cose, la nostra vacanza in Colorado è già
finita. Una bellissima esperienza! Francesca si è divertita
molto sulla neve, ma anche noi due abbiamo molto da raccontare.
In cinque giornate, di cui tre piene, abbiamo avuto la possibilità
di conoscere un'altra faccia degli Stati Uniti, quella montanara
delle Montagne Rocciose. Denver, capitale e centro più
importante del Colorado, è una tranquilla e operosa città
che giace su un altopiano ad esattamente un miglio (1609 metri)
sul livello del mare (non per niente viene chiamata The Mile-High
City). Il suo centro è stato ricostruito completamente
negli ultimi 15 anni ed è molto interessante con grattacieli
mozzafiato e un viale, tutto isola pedonale, pieno di negozi e
locali, lungo anch'esso esattamente un miglio. E' stato fantastico
passeggiare per la città mentre dei fiocchi di neve, molto
delicati, accarezzavano i nostri visi infreddoliti. Ma l'impatto
più spettacolare è stato senz'altro la vista delle
Montagne Rocciose nel loro massimo splendore invernale. Credo
che anche d'estate siano da vedere, ma coperte da un candido manto
di neve sono veramente affascinanti. Rispetto alle Alpi hanno
qualcosa di meno, in quanto a maestosità, ma sono ancora
più selvagge e quindi autentiche. Poche case, impianti
sciistici molto discreti, c'è spazio ancora perchè
la montagna possa dire la sua. Abbiamo avuto fortuna perchè
nei giorni precedenti il nostro arrivo, e durante le prime due
notti, ha nevicato parecchio, anche in città. Ma sabato
e domenica un magnifico sole ha riempito di colore (e di calore)
la nostra vacanza. (fine prima parte).
Gianna e Francesca sulla neve delle Montagne Rocciose.
14/02/07
Happy Valentine's Day.
Non
so se da voi, in Italia, le cose siano cambiate negli ultimi due
anni, ma qui in America sono diventati tutti pazzi. Da quello
che ricordo, San Valentino era sì festeggiato dagli innamorati,
ma soltanto da loro. Era una festa intima, un momento in cui due
persone, con grande pudore e sentita passione, si scambiavano
effusioni, poesie e regalini. Chi era single non ci faceva neanche
caso, a meno che non gli capitava di imbattersi in qualche spot
in TV come quello dei cioccolatini, i famosi e buonissimi baci,
o di gioielli, un diamante vale per sempre. Da queste parti, invece,
è una festa pubblica in tutti i sensi. Sullo stesso piano
di Thanksgiving e Natale. Neanche a Pasqua si fa tanto baccano.
Già a partire da Santo Stefano gli scaffali "stagionali"
dei supermercati sono stati invasi da migliaia di gadgets, cuori,
dolci, gioielli, peluches di tutte le forme e dimensioni. Soltanto
una cosa rimane standard: i colori, rigorosamente oscillanti tra
il rosso e il rosa.
Tutti si scambiano qualcosa, il direttore e la segretaria, la
maestra e i suoi studenti, amici, parenti, semplici conoscenti,
colleghi di lavoro, compagni di giochi e di merende. Tutti partecipano
a questa follia collettiva che si chiama San Valentino. Nel paese
del consumismo, dopo aver ucciso il Natale per mano di un omaccione
barbuto e superobeso vestito di rosso e sponsorizzato dalla Coca
Cola, è stato consumato anche l'ultimo dei santi romantici,
in nome del dio denaro. Immagino che ci sia stata una continua
escalation negli anni. Prima cominciarono gli innamorati, poi
chi era single sentì la necessità di non emarginarsi
troppo ed allora cominciò a fare pensierini anche a chi
voleva semplicemente bene, senza necessariamente dover essere
legati da una relazione stabile. E così via, anno dopo
anno, con la complicità dei mezzi di comunicazione di massa,
si è arrivati al punto che fratelli e sorelle si scambiano
biglietti di auguri e cioccolatini a forma di cuore, i bambini
dell'asilo nido, nella loro ingenuità, fanno regali a tutti,
nonne, maestrine e direttrici comprese, con frasi d'amore prestampate
a volte anche piuttosto imbarazzanti e signore di mezz’età
donano un cappottino nuovo con tanti cuoricini al proprio cagnolino.
Non c'è limite allo shopping più sfrenato e si perde
completamente quello che era lo spirito dell'evento, donare spontaneamente
qualcosa di sé alla persona amata, esternare una volta
tanto i propri sentimenti senza inibizioni. E invece tutto è
diventato regola, legge di vita comune da rispettare necessariamente
e forzatamente, non solo nei confronti di chi ci sta a cuore (sarebbe
un piacere) ma anche e soprattutto verso perfetti sconosciuti.
E l'Italia? Si sta adeguando alla moda d'oltreoceano? Per favore,
fermiamoci qui, finché siamo in tempo… beh, comunque
BUON SAN VALENTINO a TUTTI!
Francesca e Stefano... hanno litigato?.
11/02/07
Rifare le valigie.
Un
altro finesettimana è passato, ed anche stavolta siamo
stati invitati a cena un paio di volte. Abbiamo conosciuto una
nuova famiglia che è arrivata ad Huntsville ad agosto,
ma non avevamo ancora avuto l'occasione di incontrarci. Auguriamo
a Giuseppe, Gigliola e Marta una bellissima permanenza in questa
città. Le nostre attività quotidiane, da qualche
giorno, sono sempre più concentrate nei preparativi per
il nostro prossimo viaggio. Ebbene si! Non abbiamo ancora disfatto
completamente le valigie dal nostro ritorno dall'Italia e già
siamo nuovamente in partenza. Questa volta si tratta del Colorado
e in particolare la città di Denver, dove avremo la possibilità
di vedere un po' di neve e potremo pertanto toccare con mano le
famose Montagne Rocciose e le mitiche piste da sci americane.
E' il mio regalo di San Valentino per Gianna e Francesca. Non
so se Gianna abbia apprezzato veramente (odia prendere l'aereo)
ma cambiare aria ogni tanto fa bene e sono certo che Francesca
si divertirà tantissimo. Al nostro ritorno avremo altre
cose da raccontare. Per ora non ci distraiamo troppo, dobbiamo
ancora fare le valigie...!
Francesca fa uno spuntino.
Tanti
auguri a due Assunta, quella che ci segue dal Canada che oggi
compie gli anni e quella che ci segue dalla Svizzera, per un futuro
radioso. Oggi, alle prime luci dell'alba, ho partecipato ad una
cerimonia, una preghiera collettiva in onore dei soldati che stanno
in guerra. Ospiti della manifestazione due donne molto diverse
tra loro ma che comunque mi hanno sorpreso favorevolmente. Miss
Alabama 2006, al secolo Melinda Toole, oltre ad essere una bella
ragazza, e quello era scontato, ha mostrato di avere delle doti
canore notevoli. Malgrado fossero soltanto le 6.30 del mattino
ha cantato l'inno americano e, in seguito, un'altra canzone "God
bless America" completamente a cappella, senza musica, riscuotendo
un grande applauso sorpreso e sincero da parte di tutti. Il sindaco
di Huntsville, Loretta Spencer, invece, è una signora piuttosto
anziana, molto affabile, amichevole, una bonacciona. La tipica
nonna, o zia, che ti prepara i dolcetti quando vai a prendere
un tè da lei. Ha salutato tutti baciando e abbracciando
e nei discorsi amichevoli parlava della sua città, come
se stesse raccontando dell'insalata che era cresciuta nel suo
orticello o dei nipotini che avevano preso un bel voto a scuola,
molto fiera e con toni dolci e materni. Quante sorprese possono
capitare quando ci si immagina di incontrare una miss ochetta
e taciturna e un politico altezzoso e arrogante. E allora mi chiedo...
come sarà Francesca quando sarà grande?
Miss Alabama, il sindaco di Huntsville e ... la futura Miss Italia
o Sindaco di Roma?
05/02/07
Tentativi di dieta.
Un
saluto e un bacione alla piccola Martina che oggi compie nove
mesi e qualche giorno fa ha festeggiato il suo primo onomastico.
Il finesettimana è trascorso all'insegna degli incontri
sociali. Sia sabato che domenica, infatti, siamo andati a cena
da amici. Siccome frequentiamo solo italiani, non rischiamo mai
di mangiare male. Infatti tutte e due le serate sono state molto
piacevoli e soprattutto molto gustose dal punto di vista gastronomico.
Diventa sempre più difficile rientrare, non dico nel peso
forma, ma almeno al peso pre-natalizio. Durante le feste di Natale
in Italia, infatti, ho messo su quasi 5 chili e dopo tre settimane
in America ne ho ripersi soltanto 2. Purtroppo il clima polare
non invoglia la corsetta mattutina e smaltire i chili di troppo,
soltanto stando lontano dal cibo, diventa un'impresa titanica.
Non sono mai riuscito, tranne brevissimi periodi e sotto l'attenta
guida di una dietologa (un saluto a Isabella), a scendere in modo
sistematico. Quando ero più giovane riuscivo in qualche
modo, grazie alla palestra o alle lunghe passeggiate in bicicletta,
a rimanere almeno costante. Da un po' di tempo, invece, è
così semplice salire, ed è invece così difficile
scendere, che sembra un ciclo irreversibile (chi ha studiato Carnot,
mi comprende perfettamente). Inoltre, gli alimenti alterati americani
(pieni di vitamine aggiunte, conservanti ed anabolizzanti), aggiungono
il loro contributo determinante ed ho sempre davanti agli occhi
lo spettro di quegli iperobesi che ho già descritto ampiamente
in passato. Che fatica...!
Francesca con nonna Anna e nonno Antonio.
Ieri
ho pubblicato un articolo sul sito www.cittadiariano.it
in cui ho denunciato una cosa che ho scoperto qui in America.
Uno degli sceneggiati TV più di moda negli ultimi 6 anni
si chiama "The
Sopranos" e narra le gesta di una famiglia di boss della
mafia di Newark (New Jersey). Questa famiglia, naturalmente, ha
origini italiane e nello sceneggiato vengono rappresentati tutti
gli atteggiamenti, spesso stereotipati, tipici degli italiani
d'America ed in particolare di quelli legati alle cosche mafiose.
La cosa che mi ha indispettito, oltre al fatto che in genere gli
italiani vengono messi alla berlina (il messaggio principale è
che il comportamento illecito degli italiani è scritto
nel loro DNA), è che la storia narra che i capostipiti
della famiglia Soprano, emigrarono nel 1911 proprio da Ariano
Irpino (allora Ariano di Puglia). Si chiamavano Corrado Soprano
e Mariangela D'Agostino. Questi ebbero alcuni figli (tra i quali
Corrado Jr. e John, rispettivamente zio e padre del protagonista
Tony Soprano) che piuttosto che andare a lavorare si arruolarono
nell'organizzazione mafiosa dei Di Meo e presto ne presero il
comando. Con questo articolo ho voluto far sapere alla cittadinanza
arianese che il nome della loro (la nostra) città è
stato in qualche modo infangato. La reazione degli arianesi non
si è fatta attendere ed hanno preso veramente a cuore la
questione. Ne è nato un forum di discussione in cui verranno
coinvolte anche le massime autorità, il sindaco e alcuni
assessori, per vedere quali azioni intraprendere per risolvere
la questione, dal punto di vista legale, o per sfruttare l'opportunità
dei riflettori puntati per rinvigorire il turismo ad Ariano. Non
posso negare che una piccola soddisfazione me la sono tolta...
Francesca infreddolita.
01/02/07
E' arrivata la neve!
Il
mese di febbraio ci ha salutati con una spolverata di neve. Stanotte,
verso le 2, tutta la città è stata coperta da un
candido mantello che tuttavia si è disciolto qualche ora
dopo, nel corso della mattinata. Tutto secondo copione, le previsioni
meteorologiche ci hanno azzeccato anche questa volta con una precisione
svizzera. Francesca si è svegliata tutta eccitata. Ormai
conosceva già la parola "neve" ed ha subito associato
il divertimento con essa. Voleva scendere in strada, chiamare
i suoi amichetti e giocare a palle di neve. E' rimasta un po'
delusa quando le abbiamo spiegato che la neve stava andando via
e che non si poteva giocare. Per giunta non è neanche andata
all'asilo, per precauzione rimasto chiuso. Tutte le scuole e gli
uffici, infatti, hanno aperto con un paio d'ore di ritardo, per
evitare che la gente si avventurasse in strade coperte da uno
strato ghiaccio. E qualche struttura pubblica è rimasta
chiusa tutta il giorno. Fortunatamente la temperatura è
salita presto e il ghiaccio è scomparso (ieri mattina la
temperatura era rimasta inchiodata a -8°C e si sono verificati
molti incidenti). Domani potrebbero verificarsi nuovamente le
condizioni per qualche fiocco. Vedremo. E speriamo, per Francesca,
che questa volta la neve duri qualche ora di più!
La neve alle prime luci dell'alba e quella rimasta sulle nostre
auto un paio d'ore dopo.
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