Anche questo weekend è scivolato via tranquillamente. Abbiamo
così terminato anche il mese di aprile. La convalescenza
di Daniela si sta risolvendo molto velocemente, da queste parti
evidentemente usano tecniche chirurgiche molto meno invasive e
una completa asportazione della cistifellea si risolve in meno
di 24 ore. Anche i punti di sutura vengono ormai quasi completamente
soppiantati da una speciale colla. Sabato abbiamo festeggiato
il settimo compleanno di Barbara. Francesca ne ha approfittato
per scatenarsi come al solito. Siamo tornati alla Jump Zone, dove
si organizzano feste e i bambini passano un paio d'ore andando
su e giu per scivoli gonfiabili. Francesca è ancora piccola
per gran parte di queste grandi strutture, ma non si perde d'animo.
Si arrampica ovunque. Anche se quasi sempre parte in sordina,
un po' timida e spaventata, presto si riprende e si diverte anche
più degli altri. A casa ormai abbiamo perso il possesso
di un altro oggetto: il telefono. Non riusciamo più a rispondere
per primi e, se ci riusciamo, scoppia a piangere e non la smette
finché non riattacchiamo e ricominciamo daccapo la telefonata.
Fa impazzire quando se le inventa lei, le telefonate. Sta per
decine di minuti a chiacchierare con amici inesistenti, intervallando
i suoi discorsi con lunghe pause, come se stesse realmente ascoltando
il finto interlocutore, e poi risponde a tono, a volte anche arrabbiandosi.
Ha una fantasia incredibile!
Francesca, sempre al telefono.
In questi ultimi giorni siamo stati un po' in pensiero per la
nostra amica Daniela che ha subìto un piccolo intervento
chirurgico. Ora sta meglio ed è tornata già a casa.
Tantissimi auguri di pronta guarigione. Naturalmente le abbiamo
offerto il nostro aiuto, avendo cura dei suoi due bambini. Abbiamo
così provato l'esperienza di avere tre bambini in casa!
Anche se sono tutti e tre piuttosto tranquilli, quando stanno
insieme è naturale che siano un po' più eccitati
del solito. Francesca è molto gelosa delle sue cose e non
ha potuto sopportare la possibilità che qualcun altro potesse
dormire al posto suo, nel suo letto. Non riusciamo ad immaginare
come possa essere una casa dove convivono anche più di
5 bambini (ed è molto frequente, soprattutto da queste
parti). Probabilmente quando sono fratelli sono abituati a convivere,
ma non ne sono molto sicuro. Ci vuole veramente tanta pazienza.
Fortunatamente Barbara, la più grande, ha ormai 7 anni
ed è molto più matura della sua età. Ha fatto
da vice-mamma per il fratellino e tutto è andato bene.
Incredibile, ma in quasi tre anni, questa è la prima volta
che abbiamo avuto ospiti a casa per una notte intera e finalmente
abbiamo potuto inaugurare il divano-letto che ci eravamo portati
dall'Italia proprio per gli ospiti. Proprio quando cominciavamo
a credere di aver portato un pezzo d'arredamento completamente
inutile... non bisogna mai disperare!
Francesca, sempre lei.
24/04/07
Francesca e i viaggi.
Felicissimo anniversario ai nostri cognati Oto e Tina che oggi
festeggiano 9 anni di vita insieme. La nostra Francesca sta diventando
una espertissima viaggiatrice. A differenza di tanti altri bambini
le piace viaggiare e sa comportarsi benissimo in tutte le occasioni.
Del resto ha già preso l'aereo 27 volte e arriverà
a 35 entro la fine dell'estate. Anche in auto ha già percorso
migliaia di chilometri in due continenti. E' simpaticissima quando
ci prepariamo al viaggio. Partecipa attivamente alla composizione
delle valigie, pretende anche di portarle (sono più grandi
e pesanti di lei). Arrivati all'aeroporto, appena vede il metal
detector, subito si toglie le scarpe e le mette sul tapis-roulant.
Aspettando l'ora della partenza si diverte a osservare come caricano
le valigie sull'aereo. Giunti a bordo pretende sempre di sedersi
vicino al finestrino, perchè vuole vedere fuori, e si allaccia
subito la cintura. Quando passa l'hostess le fa notare come è
stata brava ad allacciarsi da sola... Durante il volo è
tranquilla, spesso si addormenta, e quando passano con le bevande,
subito prepara il tavolino. L'ultima volta non ci hanno dato le
patatine e lei l'ha subito notato. All'atterraggio sta tranquilla
con la cintura allacciata e non se la slaccia finché non
si spegne l'opportuno segnale luminoso. Per lei l'autobus non
è altro che "la macchina per prendere l'aereo".
Insomma viaggiare è un gioco e le permette di vedere sempre
luoghi bellissimi. Domenica scorsa era annoiata e voleva uscire,
allora l'abbiamo portata al parco dove c'è il suo scivolo
preferito... non è voluta neanche scendere dalla macchina,
voleva andare in un "posto bello". Disperati non sapevamo
dove portarla, nulla di tutto ciò che le proponevamo andava
bene, niente era un "posto bello" e alla fine abbiamo
scoperto dove voleva andare: "Hollywood, dove c'è
Minnie..." ci ha detto... Si è abituata troppo bene!
Francesca sull'aereo.
22/04/07
Ritorno alla normalità.
Un milione di auguri alla nostra affezionatissima lettrice e amica
Giusy che domani convolerà a nozze con Luigi. Siamo tornati
alla solita routine. Smaltita la sbornia del viaggio in California,
siamo tornati alla tranquillità di Huntsville. Questi giorni
abbiamo avuto molti incontri sociali con gli amici italiani, abbiamo
visitato e ospitato a cena alcuni di loro. In questo periodo ci
sono molte riunioni in giro per il mondo e molte mogli sono rimaste
da sole con i bambini, allora noi facciamo loro compagnia. E'
molto bello il tipo di relazione che si è instaurato nella
piccola comunità italiana. Ci si incontra spesso, ci si
da una mano, anche soltanto una parola di conforto. Una nostra
amica ha perso la mamma e noi le siamo molto vicini. E' una grande
famiglia, composta da persone estranee, ma che ormai si conoscono
molto bene, a volte anche più degli stessi parenti. Siamo
sicuri che questo ambiente ci mancherà quando rientreremo
definitivamente in Italia. A volte la necessità, la complicità
di condividere la stessa esperienza così lontani da casa
ci permette di abbattere quel muro di indifferenza che normalmente
si costruisce tra noi e il mondo esterno, soprattutto nelle grandi
città come Roma. Questa condizione particolare ci consente
di aprirci di più nei confronti degli altri, e di venire
più strettamente in intimità. Con alcuni di loro
ci sarà la possibilità di rivedersi e continuare
a frequentarsi anche in Italia, con altri, come ad esempio Ersilia,
resterà soltanto il telefono e il computer per scambiarsi
gli auguri durante le feste e mandarsi le foto dei bambini che
crescono. E' un po' triste questo, ma è molto bello poterlo
vivere fino in fondo ora, con tutta la nostra passione.
Un'immagine molto bella di Francesca, chi la volesse scaricare
deve cliccare qui.
19/04/07
La California (quinta e ultima parte).
Ottavo giorno.
Recandoci all’aeroporto di San Jose, dove ci aspettava il
volo di ritorno, abbiamo avuto il tempo di attraversare la Silicon
Valley, un’area racchiusa dalle città di Cupertino,
Mountain View, Palo Alto, Santa Clara e la stessa San Jose, dove
si trovano le principali aziende di hardware (Apple, AMD, Intel,
Cisco, Hewlett-Packard, etc.) e software (eBay, Google, Yahoo,
Oracle, Sun, Symantec, Adobe, etc.). Una concentrazione incredibile
per gli appassionati del settore.
Una particolarità per concludere: come noto nelle grandi
città il traffico può ridurre molto la capacità
di movimento. Una soluzione californiana è molto semplice:
o ci si affida ai mezzi pubblici, soprattutto la ferrovia metropolitana,
o ci si affida al carpooling, cioè vengono premiate le
auto con almeno due passeggeri mediante corsie preferenziali veloci
e passaggi gratuiti sulle tangenziali (ad esempio quando si attraversano
i ponti sulla baia di San Francisco, che normalmente in direzione
centro città sono tutti a pagamento, con code chilometriche,
basta essere in tre in auto e diventa tutto velocissimo e gratis),
una cosa da non sottovalutare (ho pensato subito alla soluzione
italiana: riempire l’auto di manichini perfettamente somiglianti
ad esseri umani…). Cosa aggiungere? Ho raccontato il nostro
viaggio come avrebbe fatto una guida turistica, spero che sia
stato d'interesse per chi volesse imitarci prima o poi. Secondo
noi si tratta di un'esperienza assolutamente da consigliare per
tutti i gusti e tutte le età. Otto giorni sono volati e
questo significa che non ci siamo annoiati e non ci siamo neanche
stancati più di tanto. Tante cose da vedere, tante diverse
esperienze da provare. Abbiamo aggiunto un'altra bandierina alla
nostra collezione, e questa volta è stata proprio l'estremo
occidente. Infatti, il giorno in cui siamo arrivati al faro di
Point Reyes abbiamo raggiunto la longitudine più lontana
della nostra vita così tanto movimentata. Alla prossima
e… come dicono da queste parti, “HAVE FUN!”.
Il faro di Point Reyes, il nostro "estremo occidente".
18/04/07
La California (parte quarta).
Sesto
giorno.
Prima giornata a San Francisco, completamente dedicata alla città.
A differenza di Los Angeles, San Francisco offre molto proprio
nel centro cittadino. Tutte le cose da vedere sono raggiungibili
a piedi o con il famoso cable car, da cui si scende e si sale
al volo. Il cable car è un tram che ormai fa parte della
storia della città, trainato lungo le famose pendenze cittadine
tramite un cavo metallico sotterraneo invisibile. San Francisco
è una città che necessita una visita più
approfondita. Offre tantissimo per tutti i gusti. Oltre al downtown
con i suoi immancabili e incredibili grattacieli (ricordo che
questa è una delle zone più sismiche della terra,
proprio lungo la faglia di Sant’Andrea), ci sono alcuni
quartieri molto interessanti. North Beach (Little Italy) e Chinatown
con i loro colori variopinti sono i più gettonati (finalmente
abbiamo potuto gustare un ottimo caffè al Bar Roma), ma
anche altre zone sono frequentatissime da turisti. La zona più
bella è senz’altro il molo (Fishermann’s Wharf)
dove partono le minicrociere nella baia, si concentrano centinaia
di ristoranti e negozi e dove vive una colonia di leoni marini,
rumorosa e sonnolenta. Le minicrociere in un’ora, al prezzo
di 21 dollari, fanno un giro interessante, passano sotto il rosso
Golden Gate Bridge, fino a provare l’ebbrezza delle enormi
onde oceaniche e sfiorano l’isola di Alcatraz, ormai ridotta
ad uno spettro frequentato da corvi e gabbiani. Girando per le
strade di San Francisco si resta senza fiato a pensare come abbiano
potuto progettare una città con certe pendenze. E’
come se Ariano fosse stata disegnata su una pianta a due dimensioni
tracciando le strade con una squadra perfettamente ortogonali
tra loro, senza tener conto dell’orografia del terreno…
Oltre a farsi un giro appesi al cable car, non si può rinunciare
a scendere lungo i verdi tornanti (gli unici della città)
della nota Lombard Street. Da vedere è senz’altro
anche il Golden Gate Park da cui parte il famoso ponte omonimo,
con foto di rito, che fa da ingresso alla baia. Al tramonto è
stato molto piacevole passeggiare sul lungomare di Sausalito,
appena passato il ponte, una tranquilla e snob cittadina costiera,
che potrebbe ricordare la nostra Portofino.
Settimo giorno.
L’ultimo giorno intero lo abbiamo dedicato alla natura della
Marin County e della Wine County. A pochi passi da Sausalito,
a nord del Golden Gate Bridge, c’è una riserva naturale
molto bella. Il Muir Woods National Monument è un parco
naturale dove ci sono alcune sequoie tra le più alte al
mondo e una vegetazione così fitta che raramente i raggi
del sole riescono a filtrare fino a terra. Il posto ideale dove
passare qualche ora durante le calde e afose giornate estive.
Scendendo a valle fino alla spiaggia si può ancora una
volta sfiorare l’acqua del Pacifico, ma bisogna ricordare
che la sua temperatura è molto fredda anche d’estate
e per chi vuole farsi un bagno nell’oceano è consigliabile
una muta da sub. Da Muir Beach ci siamo recati a Point Reyes National
Seashore, un promontorio naturale ricchissimo di fauna. Esistono
più di trecento specie diverse di uccelli e non è
difficile trovare leoni marini che si lasciano cullare dall’alta
marea. Dopo un’ora abbondante di viaggio, lunga una scogliera
mozzafiato a precipizio sul mare, abbiamo raggiunto la punta estrema
del promontorio, dove è possibile vedere un panorama meraviglioso,
se si è fortunati anche le balene, ed è possibile
visitare un faro ancora funzionante (ma per raggiungerlo occorre
scendere e risalire 302 scalini…). Il pomeriggio lo abbiamo
dedicato al Wine County, la zona dove vengono prodotti i migliori
vini californiani e per gli appassionati è possibile fare
un tour di degustazione.
(continua).
Il famoso Cable Car di San Francisco.
17/04/07
La California (parte terza).
Terzo
giorno.
Una velocissima visita alla Crystal Cathedral, una chiesa modernissima
di cristallo, dove il pastore Robert Schuller, un moderno predicatore
che ha milioni di proseliti nel mondo, ha costruito un vero impero
economico. La giornata è stata dedicata interamente alla
nostra Francesca. Siamo infatti stati a Disneyland, quello originale
costruito da Walt Disney in persona più di 50 anni fa.
Il parco è forse un po’ più piccolo di quelli
di Orlando e Parigi, perché si trova rinchiuso in un area
con evidenti limiti urbanistici, ma è sempre molto bello
e divertente. Varcando i suoi cancelli, ognuno di noi è
autorizzato a ritornare bambino per qualche ora. Sulla stessa
piazza si affaccia un altro parco di divertimenti, il California’s
Adventures, più moderno, più adatto agli adulti,
ma meno caratteristico e favoleggiante. Pagando 20 dollari in
più è possibile vederli entrambi nello stesso giorno.
Francesca
si è divertita tantissimo, non avrei mai pensato si potessero
fare lunghissime code soltanto per farsi una foto con i personaggi
dei cartoni animati come Minnie, Pluto, Pippo, Winnie Pooh e il
suo amichetto Eeyore, ebbene con Francesca non solo è stato
impossibile evitarlo, ma è stato anche piacevole!
Quarto giorno.
Il quarto giorno lo abbiamo dedicato alla città di Santa
Barbara, sulla costa a circa un’ora di strada a nord di
Los Angeles. E’ una bellissima e tranquilla città
di mare, dove si mangia un ottimo pesce. Il centro storico è
caratteristico, pieno di locali e negozi, tipico posto di villeggiatura,
con abitazioni in classico stile spagnoleggiante. Dalla Mission,
una chiesa francescana, molto bella e spartana che giace sulla
collina alle spalle della città, si gode un magnifico panorama.
Vista Santa Barbara ci siamo recati nella nostra tappa di transito
tra Los Angeles e San Francisco, presso la cittadina di Fresno.
Fresno, immersa tra chilometri quadrati di vigneti, è comoda
come base di partenza per visitare due tra i più famosi
parchi naturali della California, il Sequoia National Park (dove
ci sono le sequoie, e quindi gli esseri viventi, più grandi
e vecchi del mondo) e lo Yosemite National Park.
Quinto
giorno.
La giornata è stata un po’ sfortunata. Era dedicata
completamente allo Yosemite National Park, un luogo incantevole,
prima riserva naturale istituita al mondo. Tuttavia il maltempo
ci ha un po’ limitati. Salendo sulle montagne della Sierra
Nevada ha cominciato a nevicare abbondantemente. Alcuni passi
sono stati chiusi e noi, che volevamo raggiungere il Mariposa
Grove e vedere alcune tra le sequoie più grandi e vecchie
del mondo, siamo stati costretti a camminare per alcuni chilometri
sfidando una bufera di neve. Successivamente, comunque, scendendo
nella Yosemite Valley, abbiamo potuto assistere a scenari mozzafiato,
cascate, rocce, vegetazione, ruscelli, mai visto niente di simile.
Sembrava di essere ancora ad Hollywood ed assistere a qualcosa
di incredibilmente finto e allestito per l’occasione. Sono
riapparsi alla mente tanti film girati con questa scenografia
naturale, veramente unica. In serata abbiamo raggiunto l’area
di San Francisco. Come già accennato, questa volta ho optato
per un albergo situato a Castro Valley, una cittadina nelle vicinanze
di Oakland, sul lato opposto della baia di San Francisco, ma soltanto
a mezz’ora di strada dal centro della metropoli.
(continua).
Noi tre davanti la baia di San Diego.
16/04/07
La California (parte seconda).
Giorno
zero.
Soltanto un consiglio a chi ci segue: non fidarsi mai
di quello che ti dicono gli assistenti di volo, prima di prendere
l'aereo. Normalmente consegnamo il passeggino nel momento in cui
saliamo a bordo e ce lo restituiscono appena atterrati. Questa
volta, visto che dovevamo cambiare aereo a Dallas, l'hostess di
terra mi ha detto che il passeggino sarebbe arrivato direttamente
a destinazione, a Los Angeles. Niente di più falso, infatti
all'arrivo non c'era e abbiamo dovuto aspettare tre giorni pieni
prima che lo ritrovassero. Fortunatamente ci hanno autorizzato
una spesa di 100 dollari per comprarne uno nuovo.
Primo giorno.
Normalmente non pernotto mai in centro nelle grandi città,
per evitare un inutile lievitare dei costi e i soliti disagi dovuti
al traffico e al parcheggio. In questo caso ho scelto Placentia,
una cittadina dell’Hinterland a sud di Los Angeles, a pochi
minuti da Anaheim, la città di Disneyland, e da Garden
Grove dove si trova la Crystal Cathedral, una delle migliori attrazioni
locali. Visto che ci trovavamo già nella zona sud di Los
Angeles, il primo giorno siamo andati a vedere la città
di San Diego. Al confine con il Messico, a circa un’ora
e mezza da Los Angeles, San Diego è una città che
rappresenta benissimo l’anima californiana. Abitata ormai
quasi esclusivamente da messicani, riesce a mantenere un buon
equilibrio tra il lusso delle ville esclusive e i quartieri più
popolari. Da vedere senz’altro il Gaslamp Quarter, ormai
completamente ristrutturato, con i suoi negozi, locali e ristoranti,
la Old Town con le sue case che ricordano i vecchio stile spagnolo
e l’Hotel del Coronado dove Malilyn Monroe girò il
film “A qualcuno piace caldo”. Per chi avesse più
tempo sono famosi il Balboa Park (con il suo mitico zoo) e il
SeaWorld parco acquatico con spettacoli tenuti da delfini, orche
e balene. Per gli amanti del surf, Imperial Beach è una
delle zone più frequentate. In serata siamo andati a pregustare
l’atmosfera disneyana a Downtown Disney (Anaheim), dove
è possibile fare shopping e mangiare qualcosa osservando
i fuochi d’artificio del vicino parco di divertimenti.
Secondo giorno.
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato alla città di Los
Angeles (in centro c’è qualche grattacielo interessante
e qualche museo importante come quello di Arte Contemporanea),
spettacolare il nuovissimo Concert Hall. L’attrazione principale
di Los Angeles, comunque, sono i quartieri che l’hanno reso
celebre in tutto il mondo come Hollywood, Beverly Hills, Bel Air,
Universal City, Santa Monica. Chi non ha mai visto un film o un
telefilm girato in questi ambienti? Ripercorrere le strade della
California, come facevano i CHiPs, oppure mettere le mani e i
piedi nelle impronte lasciate da star indimenticate sul pavimento
del famoso teatro cinese a Hollywood Boulevard è un sogno
inconfessato di ognuno di noi. Quando si passeggia per le strade
di Beverly Hills dove Julia Roberts “Pretty Woman”
faceva shopping, o si rivivono le scene dei più famosi
e costosi film presso gli Universal Studios, bisogna lasciarsi
andare completamente e affidarsi alla fantasia. Vivere in un film,
per un giorno almeno, non fa male a nessuno. Per gli appassionati
di gossip non c’è posto al mondo dove sia più
facile incontrare star del cinema, vedere dove e come vivono,
scoprire dove e quanto spendono. Arrivati sul lungomare di Santa
Monica sembra di essere sulla Costa Azzurra con palme e alberghi
esclusivi, con la differenza che qui le spiagge sono enormi e
frequentatissime da splendide pattinatrici con immancabile iPod,
surfisti di tutte le età e bravissimi artisti di strada.
Da vedere il molo (pier) di Santa Monica che ospita un intero
Luna Park e le famose spiagge di “Baywatch” a nord
verso Malibu e a sud verso Venice Beach. Cena ad Universal City,
appena fuori gli Studios, dove ci sono centinaia di ristoranti,
locali e spettacoli per tutti i gusti.
(continua).
Foto di rito all'aeroporto di Huntsville.
Anche
questo viaggio è terminato. Siamo rientrati alla base sani
e salvi, un po' stanchi, ma molto più ricchi dentro. Da
un po' di tempo abbiamo cominciato a raccogliere souvenir durante
i nostri viaggi e come molti americani abbiamo deciso di comprare,
per ogni località visitata, un magnete da attaccare sul
nostro frigorifero. Ne mancano ancora parecchi, cercheremo di
recuperare quelli che non abbiamo raccolto in passato, ma il frigorifero
fa già la sua bella figura. Che dire della California?
Nei prossimi giorni la descriveremo in dettaglio, comunque la
prima impressione che abbiamo avuto è che sia di gran lunga
la regione più bella degli Stati Uniti in quanto è
la più variegata. La California, infatti offre il sole
e le scogliere della riviera sull'Oceano Pacifico, la neve delle
montagne della Sierra Nevada, il deserto della Death Valley, i
vigneti della Wine Country, e poi la tecnologia della Silicon
Valley, i grattaceli di Los Angeles e San Francisco, le attrazioni
dei parchi di divertimenti e di quelli naturali. Insomma, qualsiasi
cosa si cerca in una vacanza, si trova sicuramente in California.
E' uno stato che forse più di tutti gli altri racchiude
in se stesso la vera essenza del sogno americano, governato da
Arnold Schwarzenegger, un culturista e attore austriaco che è
diventato famoso grazie a film come Conan il Barbaro e Terminator.
La prima impressione è che anche gli stessi californiani
siano molto variegati. Credo che i messicani abbiano quasi completamente
soppiantato le altre comunità, soprattutto al sud (San
Diego e Los Angeles), mentre al nord gli asiatici (soprattutto
i cinesi) hanno spodestato i contadini e i pescatori italiani
che costruirono la ricchezza della California nel secolo scorso.
Così, ad occhio, è difficile dire quale sia la principale
fonte di reddito, l'agricoltura con i suoi chilometri quadrati
di terreni ottimamente coltivati (il vino e gli agrumi californiani
sono eccellenti), l'industria software e hardware, il turismo
naturale e quello costruito su Disney e Hollywood... insomma c'è
solo l'imbarazzo della scelta. Ma forse è meglio cominciare
a descrivere il nostro viaggio, cominciando dal primo giorno (continua).
Questo è il nostro frigorifero.
09/04/07
Pasquetta in California!
Soltanto
un flash per salutare tutti quelli che ci conoscono e che ci seguono
sempre con grande affetto. Gli auguri di una Serena Pasqua sono
un po' in ritardo, ma almeno possiamo augurare a tutti quanti
un allegra Pasquetta. La nostra è stata spettacolare a
Disneyland, il parco originale che fu costruito da Walt Disney
in persona più di 50 anni fa. Francesca si sta divertendo
un mondo e noi siamo felici di vedere quella bellissima luce nei
suoi occhi. Sta dando spettacolo. Tutti ammirano la sua dolcezza
e simpatia. Si sta stancando molto (e noi con lei) ma sempre con
il sorriso sulle labbra, ansiosa di scoprire ogni giorno cose
nuove. E noi gliele mostreremo tutte!
Che dite? Francesca si sta divertendo?.
05/04/07
California, arriviamo!
E'
arrivato il momento della partenza. Per noi stanno per cominciare
le vacanze di Pasqua. Come tradizione c'è un po' di agitazione
nell'aria. Mille pensieri ci passano per la mente, cerchiamo di
non dimenticare niente, ci auguriamo di avere previsto tutto,
anche l'imprevedibile. Le valigie sono già pronte, abbiamo
comprato le ultime cose che alla vigilia sembrano indispensabili,
poi si vedrà... In fondo non stiamo andando nel deserto
della Namibia o nella giungla del Congo. Ci stiamo recando nella
terra della tecnologia per antonomasia, vedremo la Silicon Valley,
dove vivono e producono le menti più avanzate del pianeta,
quindi anche se ci fossimo dimenticati qualcosa, basterà
tirare fuori qualche dollaro e si risolverà tutto. Francesca
non ha ancora idea di cosa la aspetta: 8 giorni di stress e fatica,
ma anche tanto divertimento e meraviglia. E' ancora piccola per
potersi ricordare quello che sta vivendo, ma grazie alle foto
e ai filmini ne conserverà comunque una traccia da rivedere
quando sarà più grande e magari stimolare un po'
la sua curiosità e la voglia di ritornarci. Noi le auguriamo
che possa viaggiare tanto nella vita, non c'è modo migliore
per crescere, per aprire la mente a nuovi orizzonti, per confrontarsi
con altre civiltà, per apprezzare con maggiore obiettività
ed estrema sensibilità quanto di bello possa offrirle la
vita.
Francesca si prepara a partire.
Questa
volta Gianna ha conosciuto il dentista americano.
Quel maledetto dente che da un po' di tempo le dava molto
fastidio ha per sempre tirato le cuoia e sarà seppellito
in terra americana. Un dentista sulla ottantina, simpaticissimo
e iperobeso le ha estratto il malcapitato senza pensarci due volte.
Una veloce radiografia, un paio di siringhe... et voilà
il dente è saltato fuori. Anche Francesca ha assistito
all'intervento (non facciamo mai nulla da soli, siamo sempre insieme
tutti e tre appassionatamente) e le ha dato coraggio. Effettivamente
più che timore era terrore, quello che serpeggiava nella
testa di Gianna e non sono servite molto le battute (in inglese)
del dentista o le mani rassicuranti dell'infermiera. Solo la presenza
di Francesca le ha impedito di lanciare urla sovrumane. Ormai
è tutto passato, radiografia ed estrazione sono costate
soltanto 115 dollari, poco più di un caffè a Porto
Cervo, ma almeno abbiamo scongiurato (almeno si spera) un motivo
di impedimento per il nostro imminente viaggio. Ora non resta
che fare le valigie...
Francesca e Gianna giocano con il pongo.
Pesce
d'aprile!
...e
tantissimi auguri alla piccola Sara che ieri 31 marzo è
venuta alla luce. Sta bene, pesa 2920 grammi e siamo sicuri che
ha già riempito il cuore di felicità alla mamma
Stefania, al papà Ezio, al fratellino Paolo, a tutti i
suoi nonni e zii. Auguri!
Pesce d'aprile!
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