Oggi
è stata la giornata di Francesca. Halloween
è la tipica festa dei bambini, tutti
travestiti, che hanno giocato e scherzato
mangiando dolcetti cercando di spaventare
i passanti. Stamattina si è tenuto
un party presso la scuola di Francesca e stasera
siamo stati, come l'anno scorso, presso una
chiesa Battista che ogni anno organizza giochi
e divertimenti per tutti. Quest'anno è
stato particolare perché hanno partecipato
anche i nostri due ospiti speciali: i nonni!
Francesca si è letteralmente scatenata.
Vestita da fatina Trilli, ha partecipato a
tutti i giochi e si è buttata sugli
scivoli gonfiabili eccitatissima. I miei genitori
hanno avuto un primo assaggio di come si divertono
gli americani. E' stato tutto molto bello
e interessante. La festa è stata coronata
dalla notizia che finalmente anche la nonna
Michela è uscita dall'ospedale ed è
tornata a casa ad abbracciare figli e nipotini.
Una bella giornata, dopo tante passate in
trepidazione e sofferenza.
Francesca festeggia Halloween con i nonni.
Finalmente!
L'incubo è finito. Dopo 120 ore di odissea
i miei genitori sono arrivati a casa nostra.
A sentire il loro racconto è stata una
vicenda assurda, assolutamente incredibile.
Sono riusciti ad uscire dal ciclo vizioso dell'aeroporto
francese soltanto grazie al provvidenziale intervento
di Santa Giovanna del Check-In, una ragazza
che si è dedicata completamente a loro
ed ha risolto in un lampo tutti i loro problemi.
Dipendente dell'American Airlines, pugliese,
li ha messi in testa alla lista d'attesa del
primo volo disponibile per New York JKF di ieri
mattina e sono partiti. A New York hanno poi
preso un volo Delta Airlines per Atlanta. Siamo
andati a prenderli all'aeroporto emozionatissimi
e finalmente rilassati. Francesca era contentissima.
Li ha accolti con il suo bellissimo sorriso
e una rosa in mano. Siamo arrivati a casa a
mezzanotte, stanchissimi ma sereni. Naturalmente
delle valigie s'è persa traccia. Anche
oggi non abbiamo ancora avuto notizie, ma pazienza.
Ormai sono a casa!
Francesca regala una rosa ai nonni.
L'odissea
dei miei genitori non vede una fine. Stamattina
si sono recati al gate dell'American Airlines,
contenti perché finalmente stava finendo
un incubo... e invece l'incubo si è maggiormente
aggravato. Avevano i biglietti per quel volo,
peccato che fossero in overbooking e non c'è
stata ragione. Soltanto un posto si era reso disponibile
ed hanno dovuto rinunciare anche stavolta. Potete
immaginare che angoscia! Per loro, per noi, per
i miei fratelli che sono in Italia... Non ho parole.
L'American Airlines ha detto che non aveva posti
disponibili per almeno una settimana. L'Air France
è completamente in tilt, sommersa di gente
che protesta, bivacca in attesa del miraggio di
un volo. L'Alitalia non sa che pesci prendere.
Unica luce, in questa tenebra senza fondo, una
ragazza di Lecce, dipendente dell'American Airlines,
che ha preso a cuore il loro problema e li ha
seguiti per gran parte della giornata. Li ha accompagnati
all'albergo (il quarto in quattro giorni) e li
ha rassicurati. Se non altro domani mattina li
avviserà in anticipo se vale la pena recarsi
in aeroporto per ricominciare la trafila per un
posto. Ormai sono alla frutta. Non ce la fanno
più. Esiste una giustizia a questo mondo?
Abbasso la Francia!!!
Francesca si è stancata di aspettare i
nonni.
La
disavventura parigina dei miei genitori è
continuata anche oggi! Stamane, come sempre, il
loro volo è stato cancellato. Ma loro non
si sono persi d'animo. Dopo aver comprato le medicine
che avevano terminato, si sono assicurati che i
bagagli fossero stati ritrovati. Quindi hanno rifatto
la coda per sapere quando sarebbe partito il primo
volo sicuro per Atlanta. La risposta dell'Air France
è stata come al solito molto vaga. Non davano
garanzie prima di mercoledì prossimo. Allora
l'ultima spiaggia è stato il tentativo con
l'Alitalia per vedere se la nostra compagnia, che
aveva in origine emesso il biglietto, era anche
in grado di modificarlo. Finalmente hanno trovato
persone e non automi, gente col cuore che si è
impegnata sul serio per risolvere il loro problema.
Così hanno trovato un volo dell'American
Airlines per New York JFK, quindi un secondo volo
della Delta Airlines per Atlanta. Finalmente! Domani
mattina, se tutto va bene (e sarebbe anche ora)
saranno in volo per l'America! I miei preconcetti
nei confronti dei francesi sono rimasti inalterati.
Sono stati gli italiani che hanno risolto il problema.
Stamattina il vecchio programma che avevo preparato
per loro, prevedeva la gita alla Tate Farm, una
fattoria trasformata in parco giochi per i bambini
che in questo periodo pre-Halloween è affollatissima.
Una bellissima iniziativa. Francesca si è
divertita tantissimo, correndo, saltando, scivolando,
accarezzando con gli animali, capre, conigli, maialini.
Abbiamo raccolto una zucca dal campo, l'abbiamo
portata a casa e le abbiamo dipinto gli occhi, il
naso e la bocca. Per Halloween avremo il nostro
mostro personale... e naturalmente, Abbasso la Francia!
Francesca si è divertita alla Tate Farm.
Il
mio odio nei confronti dei francesi sta arrivando alle stelle!
I miei genitori sono ormai ostaggi dell'Air France. Sono
entrati in un ciclo vizioso che li tiene legati a quel maledetto
aeroporto e non riescono ad uscirne. Anche oggi, come facilmente
previsto, il loro volo non è partito ed hanno trascorso
un'altra intera giornata a fare la coda per sapere qualcosa
sul loro destino. Non solo. Le valigie continuano a non
trovarsi e le pastiglie della pressione e del diabete sono
finite. Ci fosse una cosa andata bene! Lo sciopero è
soltanto al secondo giorno e non terminerà prima
di lunedì sera, pertanto i disagi a Parigi e in tutti
gli aeroporti francesi aumentano sempre di più. I
voli delle altre compagnie (come la Delta Airlines) sono
tutti stracolmi e non si trova posto neanche a pagarlo oro.
Dopo una giornata passata ad innervosirsi hanno finalmente
ottenuto i bonus per andare in albergo e passare un'altra
notte (sempre con gli stessi vestiti addosso). Si presentano
all'albergo indicato dall'Air France e vengono rifiutati!
Assurdo! Tornano nuovamente in aeroporto e finalmente alle
23.30 riescono a trovare una camera in un altro hotel. Ho
provato a parlare con il Consolato Italiano a Parigi. Chiusi
fino a lunedì. Ho provato a protestare con l'Alitalia
(che ha emesso i biglietti) e naturalmente se ne lava le
mani. Insomma ho addosso una sensazione di impotenza che
raramente ho provato nella mia vita. Che rabbia! Abbasso
la Francia!
Meno male che Francesca ride.
Arrivano
i nonni, arrivano i nonni e invece non sono arrivati! A me
i francesi non mai stati particolarmente simpatici. La loro
parlata, il loro atteggiamento superbo, presuntuoso, altezzoso,
arrogante, a volte snob sono sempre stati un motivo di disgusto
nei loro confronti. Dopo la finale dei mondiali 2006, con
la scesa di stile del loro "simbolo" Zidane che
non ha saputo far altro che usare la testa nel modo sbagliato
per far valere le sue ragioni, sono scesi ancora più
in basso nella mia classifica delle preferenze etno-antropologiche.
Da oggi sono definitivamente usciti dalla classifica! Negli
ultimi giorni ero molto in pensiero per il volo dei miei genitori,
ma naturalmente soltanto per la prima tratta Roma-Parigi che
doveva essere su un volo Alitalia. Con tutto quello che si
legge sulla nostra compagnia di bandiera, tra scioperi e fallimenti
imminenti, c'era qualche timore che non riuscissero ad arrivare
a Parigi. E invece è andato tutto bene... fino a Parigi.
Dopo aver aspettato le famose 4 ore per il volo Air France
diretto ad Atlanta, hanno all'improvviso scoperto che era
stato cancellato per uno sciopero delle hostess e degli steward
(noto da giorni per i francesi). Sono rimasti in coda per
conoscere il loro destino dalle 9 del mattino alle 20 di sera
quando finalmente hanno deciso di farli partire con lo stesso
volo di domani, dopo una notte in albergo nell'area dell'aeroporto.
Che rabbia! Se lo avessero saputo prima, avrebbero almeno
potuto fare in giretto lungo la Senna! Speriamo bene domani,
comunque... abbasso la Francia!
Ecco come i francesi usano la testa.
E'
arrivato il momento. Domani mattina presto (alle 7.00 italiane)
i miei genitori partiranno da Roma per Parigi, dove si fermeranno
4 ore, poi riprenderanno l'aereo per Atlanta dove sarò
ad aspettarli. Da Atlanta ad Huntsville ci sono altre quattro
ora di macchina, quindi immagino che arriveranno molto stanchi,
praticamente arriveranno a casa nostra esattamente 24 ore dopo
il loro arrivo all'aeroporto di Fiumicino. Ormai è tutto
pronto, il programma che ho preparato per loro è molto
denso di avvenimenti e di cose da vedere. Dopo i primi due giorni
che concederò loro per smaltire un po' di stanchezza
e di jet lag, i rimanenti 28 giorni saranno molto intensi. Anche
se non riusciremo a fare tutto, tempo permettendo, credo che
saranno comunque soddisfatti di questa loro piccola avventura
americana. Cercherò di aggiornare questo diario, per
quanto possibile, anche nei prossimi giorni così, chi
ci legge, avrà un'idea di cosa significa trascorrere
un mese da turista da queste parti. Non stiamo più nella
pelle e anche Francesca mostra segni di impazienza. Sarà
una bellissima festa, comunque, soltanto a partire da quando
arriveranno buone notizie dall'Italia, cioè quando sapremo
che la mamma di Gianna sarà finalmente tornata a casa
dopo il suo soggiorno in ospedale.
Francesca sul divano aspetta i nonni.
Tantissimi
auguri di buon compleanno a Carmelina di Toronto (ieri) e agli
amici Ezio e Caterina (oggi). Questo finesettimana è passato
tranquillo. Siamo stati ospiti a cena, da Adele e Domenico (venerdi)
e da Alfonso e Karen (sabato). Domenica invece l'ho passata cercando
di digerire le porzioni gigantesche e buonissime che ci hanno
preparato i nostri amici. Adele si è sbizzarrita con una
nuova ricetta e con il suo famoso Creme Caramel (sa che ne vado
pazzo e ogni volta ne approfitta per farmelo gustare). Alfonso,
invece, da classico napoletano verace, ha preparato una serie
di pizze e calzoni cotti nel forno a legna, degni delle migliori
pizzerie partenopee. Non contento, a fine serata, ci fa fatto
trovare anche dei favolosi maritozzi con la panna. Con tali prelibatezze,
come si fa a dire "no, grazie, sono a dieta"? Allora,
senza ritegno, ho esagerato e non mi sono fatto scappare nulla
dal piatto. Come si dice? Se questo è un sacrificio, che
Dio me ne mandi altri 100!
Tradizionale foto degli occhi di Francesca.
I
nostri acciacchi sono ormai passati quasi del tutto. Francesca
e Gianna sono ancora sotto cura di antibiotici ma non si ascolta
più un colpo di tosse da almeno 24 ore. Le temperature
esterne, intanto, sono un po' risalite. E' arrivata la stagione
delle piogge e tra un temporale e l'altro il sole è ancora
caldo. Ormai le nostre giornate sono dedicate solo all'attesa
dell'arrivo dei nonni. Francesca sa che stanno per arrivare (esattamente
fra una settimana) e sembra anche lei impaziente. Abbiamo spostato
un po' di mobili, per stare più comodi, e Francesca sembra
abbia gradito la novità. Intanto si sta preparando per
la notte di Halloween. Ogni giorno si vuole travestire e vuole
essere pronta per "il ballo". L'anno scorso l'abbiamo
portata in una struttura organizzata dove c'erano giochi e divertimenti
per i bambini. Chissà se anche quest'anno si ripeterà
l'evento. Considerando che gli americani tengono molto a questa
festa (praticamente è il loro carnevale), siamo sicuri
che anche quest'anno Francesca non rimarrà delusa.
Francesca vestita da principessa.
Oggi
facciamo tanti auguri a nonna Michela che ieri ha festeggiato
il compleanno (che peccato che non abbiamo potuto partecipare
alla festa a sorpresa organizzata dai suoi figli) e domani si
ricovera in ospedale per una serie di controlli. Niente di preoccupante,
a parte una bronchite un po' troppo persistente, ma la serie di
acciacchi si allunga e così ogni tanto bisogna rimettere
tutto sotto controllo. Anche Gianna, da parte sua, ha una bella
bronchite, la perfetta simbiosi con la sua mammina continua anche
a migliaia di chilometri di distanza. Francesca invece ne sta
uscendo, anche se più lentamente di quanto avessimo immaginato.
Domani probabilmente riusciremo a portarla all'asilo, così
Gianna potrà ricominciare a respirare. E' da molto che
non parlo più della vita ad Huntsville, la routine di tutti
i giorni ormai ci ha colti anche qui e non abbiamo più
tante cose da raccontare. Viviamo, di riflesso, maggiormente le
vicende italiane, nell'attesa che arrivi il giorno fatidico del
rientro definitivo. Nelle prossime settimane, probabilmente, con
la presenza dei miei genitori, rivedremo Huntsville con occhi
diversi, da turista, e chissà magari riusciremo a descrivere
un aspetto della città e dei suoi dintorni che non abbiamo
ancora esplorato.
Francesca vestita da Fatina Trilli.
Anche
quest'anno è fatta. Abbiamo festeggiato il nostro settimo
anniversario (i miei genitori invece hanno festeggiato il loro
45°, AUGURI!). Inizialmente volevamo festeggiare andando a
mangiare fuori, poi ci siamo resi conto che ci sentiamo molto
più a nostro agio tra le nostre mura domestiche, allora
abbiamo deciso di festeggiare in famiglia. Il nostro rapporto
è bello proprio perché autentico, per noi contano
i veri valori, quelli dell'armonia familiare, delle cose genuine,
dei regali fatti col cuore più che col portafoglio. Per
noi ogni giorno è un anniversario e vale la pena festeggiare
ogni minuto passato insieme. Sono valori che abbiamo ereditato
dalle nostre famiglie d'origine, a cui siamo molto legati, e di
cui andiamo molto fieri. A proposito di regali, Gianna mi ha comprato
due bei maglioni firmati, io invece una borsa (ormai le borse
sono la sua autentica passione). Poi ci siamo fatti un bel dolce,
un salame di cioccolato che poi abbiamo disposto sul vassoio formando
il numero sette. Cose semplici ma molto sentite. Casualmente oggi
è venuto a trovarci David, e la cosa ci ha fatto un enorme
piacere (non lo vedevamo da quasi un anno) così abbiamo
festeggiato più che in famiglia, con un rappresentante
della nostra famiglia allargata americana. Parlare con David è
sempre un piacere e sarà una delle persone che ci mancheranno
di più quando ritorneremo definitivamente in Italia. Beh,
tanti auguri a noi... e a tutti coloro che sono ancora innamorati!
Gianna, Francesca e Piero con il salame di cioccolato.
E'
terminata anche questa settimana lavorativa. Il lavoro ultimamente
mi sta impegnando molto di più del passato, tanto che stamattina
non sono riuscito ad accompagnare Gianna e Francesca dal pediatra,
come facevo di solito. Francesca ha un forte raffreddore (sinusite
e laringite) e dopo una notte passata in bianco per la sua tosse,
stamattina Gianna l'ha portata dal dottore per un controllo. Malgrado
i timori iniziali, Gianna se l'è cavata benissimo, ormai
è completamente indipendente, va dove vuole con la macchina
e non ha più bisogno della mia presenza per capire e farsi
capire dagli americani. Un altro piccolo traguardo raggiunto da
quando abbiamo messo piede in terra americana. Oltre Gianna, naturalmente,
anche Francesca sta crescendo. I discorsi che fa sono ormai da
ragazzina. Anche i suoi disegni stanno prendendo magicamente forma.
I suoi soggetti preferiti sono le facce di persone di famiglia
(classico) e i fiori (si vede che è una femminuccia). In
particolare per i fiori ha una tecnica particolare. Appena posso
ne scannerizzo uno e lo pubblicherò... veramente interessante.
Francesca sta crescendo.
Tanti
auguri al piccolo Daniele che oggi compie 4 anni. Francesca questa
settimana sta a casa. Gianna non ne può più. Quando
di solito va all'asilo, per Gianna è una piccola tregua,
può respirare almeno quelle poche ore del mattino. In questa
settimana, che le scuole sono chiuse in tutta la contea di Madison,
tutti i bambini sono alla mercé dei genitori, anzi tutti
i genitori sono alla mercé dei bambini. Pullulano ovunque,
per strada, nei parchi, nei centri commerciali, negli uffici.
Ovunque c'è qualche ragazzino che vaga senza meta, come
le formiche quando viene chiuso il loro formicaio. Francesca è
come tutti gli altri. Vaga per casa un po' annoiata. Guarda la
TV, gioca con le bambole, disegna, corre, salta. E pretende che
Gianna sia sempre a sua disposizione, come se fosse una delle
sue centinaia di bambole. E le sue bambole aumentano ogni giorno
sempre di più. Praticamente ogni volta che facciamo la
spesa, oltre a pagare l'8% di IVA, dobbiamo pagare un'altra tassa:
la doll tax. Non è possibile uscire dal negozio se Francesca
non ha tra le braccia una nuova bambola (anche se costa soltanto
2-3 dollari, non è il valore che conta). Considerando che
siamo in Alabama da circa 1000 giorni, ad una media di una bambola
al giorno, avremo già speso almeno 3000 dollari e la sua
cameretta è abitata da 1000 pupazzi con 1000 vestitini
che lei sistematicamente ogni giorno spoglia e riveste almeno
10 volte.
Francesca tra le sbarre :).
Oggi
è il Columbus Day, come ogni anno il secondo lunedì
di Ottobre è dedicato alla Scoperta dell'America. Io ho
fatto festa per un giorno, mentre Francesca farà festa
tutta la settimana perché è iniziato anche il Fall
Break, l'interruzione d'autunno del calendario scolastico. Molti
colleghi e amici ne hanno approfittato per fare un viaggetto con
la famiglia, considerando anche il clima ancora tipicamente estivo.
Le foglie cominciano a cadere, ma le temperature (quelle diurne
almeno) restano piuttosto gradevoli. Oggi Gianna si è tirata
un dente. Ogni volta che ha a che fare con il dentista si fa prendere
dall'angoscia e qui in America il disagio è ancora più
forte perché i problemi con la lingua ci sono sempre e
le risulta difficile capire il dentista quando cerca di rassicurarla.
Il dottore, un vecchietto molto simpatico, raccontava battute
a ripetizione e se la rideva di cuore, ma completamente da solo.
Gianna invece rimaneva serissima...uno spasso! In questi giorni
il sito cittadiariano.it, con cui collaboro, sta festeggiando
un anno di vita. Mi sono permesso di fare un regalo a tutti gli
amici virtuali, componendo un video fatto di tante fotografie,
una piccolissima selezione delle migliaia pubblicate dai frequentatori
più fedeli. Dategli un'occhiata, e ditemi che ve ne pare.
Il video pubblicato su YouTube.
Mille
e non più mille! Questa frase, un po' lugubre per i nostri
antenati del medio evo, mi è venuta in mente stamattina.
Oggi festeggiamo il nostro millesimo giorno americano. Sembra
ieri che arrivai all'aeroporto di Huntsville, perfetto, in giacca
e cravatta. Tommaso che mi venne a prendere mi riconobbe subito,
grazie al mio abbigliamento. Avrà pensato: soltanto un
italiano può presentarsi così elegante in una cittadina
di provincia americana, dove gli accostamenti tra jeans, scarpe
da ginnastica e T-shirt non prevedono quasi mai (dico mai) un'alternativa
più consona, in qualsiasi ambiente. Immagino che abbia
sorriso dentro di se, in modo educato per non farmi sentire ridicolo.
Di bilanci, dopo mille giorni, se ne potrebbero fare molti, ma
la nostra permanenza non è terminata e ce li lasciamo per
la fine. Una cosa che comunque possiamo già anticipare
è il bellissimo legame che abbiamo allacciato con alcune
famiglie italiane che vivono ad Huntsville da molto tempo, un'esperienza
umana che non dimenticheremo mai e che cercheremo, per quanto
possibile, di continuare a coltivare anche quando verrà
il momento di rimpatriare. Non li dimenticheremo mai loro e spero
che anche loro non dimenticheranno mai noi.
In senso orario: Piero, Giuseppe, Alfonso e Mike.
E'
il turno di Francesca! Buon onomastico a lei e a tutti i Franco,
Franca, Francesco e Francesca che ci seguono. Stavamo ancora pensando
a cosa regalarle, quando lei ha visto in TV un elefantino animato
ed ha deciso: è mio! Siamo andati da Toys 'R Us e non c'è
stato verso... l'elefantino ora è a casa nostra. Da quando
ha compiuto tre anni è un po' più semplice comprarle
giocattoli, finora dovevamo sempre stare attenti a che non contenessero
parti troppo piccole, che avrebbero potuto essere ingoiate. Il
problema è che servirà un intero container, quando
torneremo in Italia, soltanto per le sue cose. Il carattere di
Francesca si sta sempre più formando. In questo periodo
comincia a considerare estremamente importanti tante cose che
in passato ignorava o almeno trascurava. E' puntigliosa, precisina,
saputella. Non ammette la possibilità di subire rimproveri,
però è la prima a farli se vede qualcosa che non
va. Ho l'impressione che sarà quasi impossibile tenerle
testa, quando sarà più grande, magari adolescente...
è già molto difficile oggi che ha soltanto tre anni!
Io e Francesca nel boschetto di Green Mount.
L'autunno
sta arrivando abbastanza velocemente. Ogni cosa sta assumendo
colori più caldi, mentre le temperature stanno scendendo.
Gli americani insistono, però, a tenere l'aria condizionata
sempre al massimo ovunque... conseguenza: sono tutto raffreddato.
3 ottobre: storica data, 31 anni fa un pargoletto di nome Carlo
entrò prepotentemente nella vita della nostra famiglia.
Tanti auguri fratellino (anche se è più alto di
me, sarà sempre il mio fratellino)! Buon compleanno anche
al mio padrino di cresima Antonio. Auguri di cuore, di pronta
guarigione, ad Oriana che ci segue sempre con affetto, mentre
un dolce pensiero va a mio nonno Pietro che ci ha lasciati esattamente
25 anni fa (e mi ricordo ancora benissimo la sua voce, i suoi
movimenti, i suoi sorrisi). Oggi gli auguri me li merito un po'
anche io: ho avuto la promozione e da oggi le spalline pesano
un po' di più. Non sono uno che ci tiene molto alla carriera,
ma ogni tanto fa piacere essere ricompensati delle proprie fatiche
anche se soltanto simbolicamente.
Francesca nel boschetto di Green Mount.